I segni di Dio

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Nell’antico Israele, i sommi sacerdoti indossavano un pettorale con due pietre chiamate urim e tummim. Ogni volta che una domanda sulla volontà di Dio veniva posta al sacerdote, questi chiedeva a Dio di dare la risposta. Se la pietra di sinistra brillava, indicava l’approvazione divina. Se invece brillava la pietra di destra, indicava la disapprovazione di Dio.

 

Avete mai desiderato di essere un israelita che potesse ottenere risposte come questa, sì o no, direttamente da Dio? Il processo decisionale sarebbe meno confuso, perché non dovreste temere di scegliere la cosa sbagliata.

La Bibbia racconta la storia di un uomo di nome Gedeone, al quale un angelo disse che sarebbe stato lui, un giovane del tutto normale, a liberare il popolo d’Israele dagli oppressori stranieri. Dubitando delle proprie caratteristiche e temendo di guidare una rivolta armata, Gedeone fece una proposta a Dio. “Ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se c’è della rugiada sul vello soltanto e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano come hai detto” (Giudici 6:37).

Così quella notte Gedeone mise fuori un vello. Il mattino seguente, il vello era bagnato e il terreno intorno era asciutto. Gedeone strizzò il vello e ne estrasse abbastanza acqua da riempirne una ciotola. Ma Gedeone aveva ancora paura, così chiese a Dio di invertire il segno. “Permetti che io faccia un’altra prova con il vello”, disse, “resti asciutto soltanto il vello e ci sia della rugiada su tutto il terreno” (versetto 39). Di nuovo, Gedeone mise il vello all’aperto e la mattina dopo il vello era perfettamente asciutto, mentre il terreno intorno era coperto di rugiada.

Non sarebbe bello se tutti noi potessimo avere risposte divine di questo tipo a tutti i nostri problemi più complessi? Ci sono stati momenti in cui ho dovuto prendere una decisione e ho fatto le “pulci”.

Conosco alcuni cristiani che sono stati effettivamente guidati da Dio con un segno ben particolare. Tuttavia, conosco anche molti cristiani sinceri che sono rimasti delusi dopo aver seguito quello che pensavano fosse un chiaro segno di Dio. Allora, cosa fa sì che i segni funzionino a volte e falliscano miseramente in altre situazioni?

 

Dio è forse un GPS cosmico?

Una domanda fondamentale è perché chiediamo un segno. Stiamo cercando di usare Dio come un GPS cosmico che ci indichi la strada più breve per andare dal punto A al punto B? Sebbene questo desiderio da parte nostra sia più che comprensibile, Dio è più interessato a sviluppare una relazione d’amore con noi.

Scoprire i piani specifici di Dio per la nostra vita è il risultato naturale di una relazione vibrante con lui, non il suo sostituto. Altrimenti, il cristianesimo diventerebbe una pratica superstiziosa e superficiale. Abbiamo bisogno innanzitutto di un’intima relazione con Dio.

Poi, Dio può scegliere di parlarci attraverso la Bibbia, attraverso un amico, usando le circostanze o sì, anche per mezzo di un segno ben specifico, di tanto in tanto. E in tutti questi modi sarete in grado di riconoscere la sua voce, perché sarete abituati a sentirlo parlare con voi.

Voglio condividere con voi cinque motivi per NON chiedere a Dio un segno.

 

  1. Per prendere una scorciatoia

Immaginate che io voglia un lavoro meglio retribuito, ma che non voglia fare lo sforzo necessario per ottenerlo. Così prego: “Signore, se vuoi che trovi un lavoro migliore, fai in modo che qualcuno venga da me offrendo ciò che hai già scelto per me”. Forse sto esagerando con questo esempio, ma mi sono resa conto che a volte, quando ho chiesto a Dio un segno, la ragione dietro la mia richiesta era quella di prendere una scorciatoia.

L’autore Daniel Schaeffer afferma: “Se il segno non arriva, possiamo pensare di aver ricevuto dal cielo una giustificazione. In effetti, possiamo iniziare a credere che, se non riceviamo una conferma divina al 100% in modo drammatico per una direzione specifica nella vita, non dobbiamo fare proprio nulla”.

Dobbiamo assicurarci di non trasformare la scoperta della volontà di Dio in uno schema con il quale possiamo mettere tutta la responsabilità e tutto il lavoro nelle mani di Dio.

 

  1. Per ignorare la volontà rivelata da Dio

Per quanto possa sembrare contraddittorio, a volte possiamo chiedere un segno non perché vogliamo scoprire la volontà di Dio, ma perché non ci piace ciò che ha già rivelato. A un nuovo credente, ad esempio, potrebbe venir presentato l’insegnamento delle decime e delle offerte e questi, non gradendo particolarmente l’idea, potrebbe pregare in questo modo: “Signore, se vuoi veramente che io restituisca la decima, fai in modo che il mio capo mi dia un aumento di stipendio del 15%”.

 

Come conoscere la volontà di Dio

  • La preghiera. Che si tratti di una decisione importante o secondaria, chiedete a Dio di aiutarvi a capire la sua volontà. Questo è particolarmente determinante per le decisioni importanti della vita, come il matrimonio e la carriera da intraprendere.
  • L’attesa. A noi esseri umani non piace aspettare. Vogliamo sapere subito quale strada seguire. Tuttavia, a meno che non sia indispensabile una decisione immediata, un buon modo per conoscere la volontà di Dio è lasciare che la situazione si sviluppi e pregare nell’attesa.
  • La Scrittura. La Bibbia offre una guida? Soprattutto nelle decisioni morali, il consiglio della Bibbia è prezioso.
  • I segni. Quando chiedete un segno, fatelo rientrare nel naturale svolgimento degli eventi. Per esempio, quando cercate la volontà di Dio sull’opportunità di trasferirvi in un altro luogo, chiedete a Dio di guidarvi portando un acquirente per la vostra casa se il trasferimento è in armonia con la sua volontà.
  • La libertà umana. In alcuni casi Dio può essere soddisfatto di qualsiasi opzione. Quindi, dopo aver pregato e aspettato, se non emerge una risposta chiara, usate il vostro miglior giudizio.

 

  1. Per convalidare una decisione già presa

Balaam fornisce un triste esempio di questo tipo di comportamento. Questo profeta ebbe il coraggio di chiedere a Dio se poteva andare a maledire il popolo d’Israele! Dio, ovviamente, rispose alla sua preghiera con un chiaro “no”. Non volendosi sottomettere, Balaam pregò di nuovo e, anche se non gli fu dato un segno affermativo, andò lo stesso. Aveva deciso molto prima di pregare. Scoprire la volontà di Dio era per Balaam solo una scusa, un pretesto per giustificare una decisione che aveva già preso.

Quante volte scegliamo un lavoro, un appuntamento o un investimento in base alle nostre decisioni, in base a ciò che vogliamo? Poi ci mettiamo in ginocchio e preghiamo: “Dio, ti prego, benedici questo progetto”. Conoscere Dio significa fondamentalmente rinunciare alla nostra volontà e alle nostre decisioni.

 

  1. Per evitare l’attesa

Confesso che quando le situazioni confuse richiedono troppo tempo per essere sbrogliate, sono tentato di cercare una rapida risposta. Ecco perché i segni possono essere così allettanti. Mentre aspettiamo, siamo impotenti e dipendenti, e l’ansia cresce dentro di noi perché non possiamo fare nulla. Ma chiedere un segno, soprattutto se diamo a Dio una sorta di tempistica o di scadenza, ci rimette in controllo della situazione. Improvvisamente, Dio deve rispondere secondo il nostro programma, quindi l’attesa apparentemente infinita è ormai giunta al termine. Abbiamo fatto qualcosa, abbiamo risolto il problema. E poiché abbiamo finto di essere sottomessi a Dio per tutto il tempo, non dobbiamo sentirci in colpa!

Nel libro “Experiencing God: Knowing and Doing the Will of God”, Harry Blackaby e Richard King affermano: “Se non avete istruzioni chiare da parte di Dio su una questione, pregate e aspettate. Imparate la pazienza. Dipendete dai tempi di Dio. I suoi tempi sono sempre giusti e migliori. Non abbiate fretta. Potrebbe trattenere le indicazioni per indurvi a cercarlo più intensamente. Non cercate di saltare la relazione per arrivare all’azione”.

 

  1. Come talismano o portafortuna

C’è una generale falsa idea secondo cui fare la volontà di Dio significa vivere “per sempre felici e contenti”, evitando ogni tipo di fallimento e di dolore. Se aderiamo a questa falsità, possiamo ritrovarci a cercare di usare i segni come talismano o portafortuna per proteggerci dai problemi.

La Bibbia riporta molti esempi di persone che hanno fatto esattamente ciò che Dio voleva che facessero, ma che nonostante questo hanno attraversato momenti difficili, persecuzioni e persino la morte. Gesù stesso, quando fu inchiodato alla croce, stava realizzando il piano perfetto di Dio per la sua vita. L’idea di successo di Dio può essere radicalmente diversa da quella che abbiamo in mente noi. Il suo piano può includere tempi dolorosi e stagioni “fredde”. Se siamo seriamente intenzionati a fare la volontà di Dio, dobbiamo essere disposti ad attenerci ai suoi piani, anche quando attraversiamo il dolore.

 

 

Di Vanesa Pizzuto, giornalista freelance con sede a Londra, nel Regno Unito

Fonte: https://st.network/analysis/top/does-god-give-signs.html

Traduzione: Tiziana Calà

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