Le stagioni della vita

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La vita è ricca di stagioni*. Nel nostro mondo di peccato, tutto ha un inizio e tutto ha una fine: una stagione, o un tempo per cui esiste. Come insegna la Scrittura: “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, […] un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare, […] un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via” (Ecclesiaste 3:1-6).

La nostra vita è ricca di stagioni. In qualche modo, pur sapendo che la vita su questa terra deve finire, spesso pensiamo e viviamo come se ci aspettassimo che continui per sempre. Eppure, anche se spesso non riconosciute, le stagioni della vita sono ricche di molte cose speciali.

 

La bellezza delle stagioni della vita

La primavera è la stagione della nuova vita, “un tempo per nascere” e “un tempo per piantare” (versetto 2). La bellezza della primavera è vedere la vita, la crescita, le gemme, i fiori, i boccioli: come la bellezza di un bambino che nasce, cresce e sboccia, trasformandosi in una bella persona.

Poi viene l’estate, “un tempo per cercare” e “un tempo per conservare” (versetto 6). L’estate è la stagione del caldo, del lavoro e del divertimento. Proprio come l’estate porta il caldo, la vita aumenta il calore quando una persona entra nell’età adulta. È il momento in cui si verificano gli eventi più monumentali della vita: la carriera, il matrimonio, i figli e altro ancora. In questa stagione la vita si rivela indaffarata, spesso difficile, ma spesso anche appagante e divertente. Con il passare dell’estate, però, la vita prende una piega diversa.

Quando arriva l’autunno, le temperature iniziano a scendere, le cose tendono a rallentare e vediamo un diverso tipo di bellezza. In particolare, l’autunno porta alla luce la bellezza che si manifesta quando la vita sta per finire. Per molti versi, l’autunno è “un tempo per perdere” e “un tempo per buttar via” (versetto 6). Le foglie, un tempo verdi e vivaci, diventano bellissime sfumature di rosso, arancione, giallo, oro e marrone. Non sono più piene di vita, sono in procinto di morire, ma sono comunque belle.

Dio ha messo questa bellezza nel processo di una cosa così brutta. La morte non fa parte del piano originale di Dio. Le foglie non erano destinate a morire. Le persone non dovevano morire. Eppure Dio ha preso qualcosa che è doloroso e brutto di per sé e le ha dato uno scopo e una bellezza. Le foglie colorate che cadono, pur ricordando il peccato e la morte che ne consegue, sono anche un bellissimo promemoria dell’amore di Dio per noi, anche se siamo caduti nel peccato (cfr. Romani 5:8).

All’autunno segue l’inverno, “un tempo per morire” (Ecclesiaste 3:2). L’inverno è la stagione del freddo, della tristezza e della morte. Per molti è la stagione del letargo. Molti alberi, con pochi segni di vita, si ergono sterili e immobili al passaggio dell’inverno. Eppure, anche in inverno c’è bellezza. Dio a volte manda bellissime coltri di neve che coprono gli alberi e il terreno arido. E anche nei tempi cupi dell’inverno c’è speranza. L’inverno non è la fine. Gli alberi non sono morti, ma dormono tranquillamente (per così dire), aspettando la fine dell’inverno e l’inizio della prossima stagione.

 

Il ritorno della primavera

Sì, la primavera, la stagione della vita, è tornata! Gli alberi che sembravano senza vita fioriscono di nuova vita, segnalando che l’inverno è finito.

Dopo l’inverno, arriverà la primavera. Alla fine, il Creatore della vita verrà a richiamare i nostri cari che sono morti e la vita ricomincerà! Che speranza benedetta! “in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba” “i morti risusciteranno incorruttibili” e “allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria. O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo?” (1 Corinzi 15:52,54-55).

“Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole” (1 Tessalonicesi 4:16-18).

È difficile rendere grazie in mezzo al dolore del lutto e della perdita. Sembra impossibile gioire quando qualcuno che si ama è morto. Ma possiamo gioire sempre, e anche in questi momenti difficili possiamo ringraziare perché confidiamo in Colui che ci sta guidando attraverso le nostre prove.

Così come c’è un tempo per piangere e fare lutto, c’è anche “un tempo per guarire” (Ecclesiaste 3:3). I nostri cari non ci sono mai appartenuti, ma appartengono a Dio. Egli ce li dona per un periodo di tempo, affinché possano essere canali del suo amore per noi. Ogni giorno che abbiamo è un dono di Dio, ma il Signore non ci ha promesso che li avremmo avuti per sempre; solo per un tempo determinato, per una stagione. Dobbiamo essere grati per ogni giorno che abbiamo avuto e gioire di ogni momento in cui Dio ce li ha dati.

 

Dio provvederà

Così come Dio ha provveduto per noi in passato, continuerà a provvedere in futuro. Anche se abbiamo ricevuto amore, forza, conforto, incoraggiamento e aiuto dai nostri cari che non ci sono più, dobbiamo riconoscere che non erano loro la fonte di queste cose. Erano semplicemente i canali di queste benedizioni.

“Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi” (Giacomo 1:17). Dio è la fonte di tutto l’amore, la forza, il conforto e l’aiuto di cui abbiamo bisogno. E Paolo promette: “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19). Anche se non abbiamo più i nostri cari che sono morti, abbiamo ancora accesso a tutto ciò di cui abbiamo bisogno attraverso Gesù.

Possiamo gioire perché i nostri cari che dormono ora e che hanno riposto la loro fede in Gesù sono ora al sicuro in Gesù. Hanno superato tutte le prove, hanno sopportato l’ultima tentazione e hanno resistito all’ultima prova. Non conosceranno mai più lo strazio o il dolore. Sono stati risparmiati da tutti i problemi e dal caos che presto si abbatteranno sul nostro mondo. Che meravigliosa consolazione è questa! Il loro lavoro è finito, ma la loro vita non è finita. La loro influenza continua a esistere!

Per questo la loro morte è preziosa per Dio. “È preziosa agli occhi del Signore la morte dei suoi fedeli” (Salmo 116:15). Essi sono per sempre suoi! Satana non potrà mai più cercare di distruggerli. Sono fuori dalla portata del nemico. Il loro destino è sicuro e Gesù li lascia riposare finché non verrà a reclamare i suoi.

Che preziosa verità! Che meravigliosa conclusione di una vita di amorevole servizio a Dio. Come Paolo, possono affermare: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione” (2 Timoteo 4:7-8).

Finché Gesù non verrà, le stagioni qui sulla terra andranno e verranno. Indipendentemente dalla stagione in cui ci troviamo, l’eterna “primavera” celeste sta arrivando. I nostri cari che sono morti in Cristo vivranno di nuovo, e tutti noi saremo trasformati e presi per incontrare il Signore nel cielo. Nel frattempo, confortiamoci a vicenda con questa beata speranza (cfr. 1 Tessalonicesi 4:13-18; 1 Corinzi 15:51-55). Quando Cristo tornerà, potremo stare con Gesù e con i nostri cari per sempre. “Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo” (Ecclesiaste 3:11).

Torna presto, Signore Gesù!

 

 

* Questo articolo è stato scritto in memoria dei fratelli Ann Sowers (mamma di LaEtta) e Dale Thomas (marito di Joy), entrambi morti per un tumore al cervello.

 

 

Di LaEtta Sandoval, moglie, mamma casalinga e cofondatrice del New Paradigm Ministries, che cerca di portare speranza e guarigione ai cuori feriti

Fonte: https://adventistreview.org/magazine-article/seasons/

Traduzione: Tiziana Calà

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