Come essere un credente inamovibile

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Molti cristiani si allontanano facilmente dalle proprie convinzioni e dai propri valori.

E voi?

 

Quando la vita di Paolo fu minacciata, egli disse che la sua vita non valeva nulla. La sua missione era finire la corsa e portare a termine il compito che il Signore gli aveva affidato: testimoniare la buona notizia della grazia di Dio (cfr. Atti 20:24). L’apostolo Paolo sperimentò molte difficoltà, afflizioni, persecuzioni e ogni sorta di problemi nella sua vita e nel suo ministero, ma, come si evince dalla Scrittura, era determinato a fare tre cose: combattere il buon combattimento, finire la corsa e conservare la fede (cfr. 2 Timoteo 4:7).

Permettetemi di condividere quattro aree in cui dovreste essere inamovibili.

 

Non permettete alle circostanze di smuovervi.

Nessun cristiano dovrebbe sentirsi sotto pressione dalle situazioni più disparate, poiché le circostanze sono sotto il controllo di Dio. Dio vuole cambiare voi, non le circostanze. Sarebbe utile se vi adattaste per rimanere vivi.

 

Non permettere alle offese e alle afflizioni di smuovervi.

Le offese parlano dell’essere offeso dagli altri, arrabbiato con i sistemi, scontento e infelice. Le afflizioni parlano di angosce, sofferenze, problemi, tormenti, malattie, infermità, calamità, lutti e difficoltà. Nel nostro pellegrinaggio cristiano di fede, al di qua del cielo, ci troveremo ad affrontare numerosi problemi, afflizioni e offese (cfr. Atti 14:21-22).

Quando diventate membri di una chiesa locale, non vi unite a un gruppo di angeli perfetti. Siamo tutti un “work in progress”. Mettete in pratica l’amore verso gli altri credenti. Allo stesso modo, anche gli altri credenti dovranno sopportarvi (e supportarvi). Controllate i vostri sentimenti quando arrivate in ritardo al servizio di culto e i diaconi vi fanno sedere in un altro posto rispetto al vostro abituale. Non potete nemmeno irritarvi se a volte il pastore dimentica il vostro nome.

 

Non lasciate che l’amarezza vi allontani da Dio.

L’amarezza si riferisce al risentimento, alla rabbia, all’ostilità e al dolore. L’amarezza è una forma avanzata e sviluppata di offesa. È un’offesa complicata, radicata e di lunga data. Molte persone che escono da una chiesa locale nutrono un sentimento di offesa e diventano amareggiate.

Le persone amareggiate permettono che le loro offese si trasformino in ferite del cuore non guarite. Si separano dagli altri santi in nome della prudenza, per non essere feriti di nuovo. Questo non dovrebbe essere il vostro caso, nel nome di Gesù. Se qualcuno vi fa un torto, perdonatelo e chiedete a Dio di aiutarvi a dimenticare l’offesa. Non permettete a Satana di separarvi dalla comunione dei fratelli nella chiesa.

 

Non allontanatevi dal sentiero della rettitudine.

Il mondo in cui viviamo si illude che ci siano scorciatoie per tutto. Le scorciatoie sono troppo belle per essere vere e troppo veloci per essere reali. Satana offrì a Gesù Cristo una scorciatoia per regnare su questo mondo (cfr. Matteo 4:8-9). Gesù era troppo saggio per cadere nella tentazione di prendere una scorciatoia. Decise di rimanere sul sentiero della rettitudine.

Non pensate e non date per scontato che ci siano delle scorciatoie per il regno dei cieli. Non possiamo permetterci di sfuggire alla croce. Gesù ha detto: “Prendi la tua croce e seguimi”. Non ci sono scorciatoie nel cristianesimo. Restituite la decima, pregate incessantemente, digiunate e testimoniate agli altri, per far conoscere loro il Cristo. Praticate la rettitudine. Rimanete inamovibili.

 

 

Di Mary Kitonga

Fonte: https://www.messagemagazine.com/articles/how-to-be-an-unmovable-believer/

Traduzione: Tiziana Calà

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