Uno sguardo diverso sulla fede

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Ammetto che spesso ridacchio quando sento qualcuno dire: “Non mi sorprende che riesci a parlare della fede per ore intere”.

Ho scritto un libro sull’avere una fede irrealistica, ho prolungato i momenti della riunione di preghiera del mercoledì sera parlando di reimpostare la fede e mi sono impegnato in conversazioni improvvisate sulla gestione della fede stessa. Qualcuno potrebbe anche pensare che sia il mio argomento preferito, e la verità è che non mi trattengo mai dal parlare di fede. Ma una delle cose che amo del tema della fede è che anche la Bibbia non si tira indietro nel parlarne. A seconda della versione della Bibbia che si legge, la sola parola fede può comparire più di 230 volte.

Ma, così come appare spesso, la gente trova il modo di complicarla. In Matteo 17, Gesù parla di avere una fede “quanto un granello di senape”. Eppure, quando penso a questo testo, mi chiedo quante persone sappiano che aspetto abbia un granello di senape. Per alcuni quella piccola spezia è estranea come un gioiello raro. Quindi, se cerco di incoraggiare qualcuno ad avere una fede grande come un granello di senape, cerco di fargli paragonare la sua fede a qualcosa che non ha mai preso in mano o visto.

Non è buffo che l’incapacità di comprendere la fede perché non si riesce a fare questo semplice paragone contraddica ciò che è la fede stessa? La fede è la sostanza delle cose che si sperano e l’evidenza delle cose che non si vedono.

Ma forse siete tra coloro che non hanno mai esplorato un portaspezie. Forse non siete cresciuti in cucine in cui il piccolo granello si trovava tra gli altri in un barattolo di vetro. Come potete confidare che Dio mantenga le sue promesse se non avete mai visto quanto grande o piccola debba essere la vostra fede?

Lasciate che vi incoraggi: se non riuscite a immaginare la fede come un granello di senape, abbiate fede come un frigorifero.

Come molti altri, i miei figli spesso danno per scontato il cibo nel frigorifero. A volte noto che, pur chiedendo se possono mangiare qualcosa, raramente chiedono se c’è del cibo nel frigorifero. Danno per scontato che mamma e papà siano andati a fare la spesa, anche se loro non sono venuti con noi. Ma ho capito che la loro supposizione che ci sarà sempre qualcosa da mangiare è dovuta al fatto che c’era del cibo l’ultima volta e quella prima ancora. Quindi, anche se non ci vedono mai andare al supermercato, hanno la certezza che il cibo ci sarà ancora, perché così ha funzionato nel passato.

Vi sfido a cercare di avere una “fede come un frigorifero”, anche se non riuscite a immaginare le dimensioni di un granello di senape. No, la vostra fede non deve essere grande quanto il frigorifero; la vostra fede può essere la più piccola supposizione che qualcosa ci sarà ancora prima di aprire lo sportello.

La fiducia in Dio può iniziare con una piccola speranza che egli si farà avanti. E se si arriva a questo punto, si è già sulla buona strada per reimpostare la propria fede.

 

 

Di Debleaire Snell

Fonte: https://www.messagemagazine.com/issues/2024-march-april/a-different-look-at-faith/

Traduzione: Tiziana Calà

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