Vivere con meno rimpianti

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Nessuno può vivere la vita senza collezionare rimpianti. Un’opportunità mancata, una situazione gestita male, una conversazione che avreste voluto avere prima che le cose andassero fuori controllo. Tutti noi abbiamo fatto qualcosa per cui rabbrividire al solo ricordo. Ma ci sono modi per avere meno rimpianti. Eccone sette.

 

  1. Siate fedeli a voi stessi

Bronnie Ware, che, nelle ultime fasi della sua vita ha lavorato come badante palliativa, nel suo libro “I primi cinque rimpianti della morte”, scrive: “Di tutti i rimpianti e le lezioni condivise con me, il rimpianto di non aver vissuto una vita fedele a se stessi era il più comune di tutti”. E ancora: “era anche quello che causava più frustrazione, perché la persona se ne rendeva conto troppo tardi”.

Chi siete? Non è sempre facile rispondere a questa domanda. Certo, può riguardare le vostre competenze, ma è più importante rispondere secondo i vostri valori e le vostre convinzioni.

Il life coach Michael Feeley suggerisce che essere fedeli a se stessi significa “integrità, convinzioni, valori personali, onestà, sincerità, principi incrollabili, essere completi, autentici, vivere secondo ciò che è (o no) accettabile per voi”.

Si tratta di vivere secondo i valori che sostenete, non secondo quello che gli altri vorrebbero che faceste. Questo, a volte, richiede coraggio.

 

  1. Vivere una vita “in abbondanza”

Questo significa partecipare a tutte le fasi della vita. Uso deliberatamente la parola partecipare, non godere, perché alcune cose nella vita costituiscono un lavoro faticoso, pur aggiungendo comunque valore.

Per esempio, può essere difficile godersi le apparentemente infinite corse in macchina che i genitori fanno con i bambini piccoli, ma possono rappresentare una parte della ricchezza della vita. Il tempo trascorso con i vostri figli vi dà l’opportunità di incoraggiarli in ciò che fanno. Potete gioire con loro per le loro vittorie o essere di supporto nelle loro sconfitte. Condividere la ricchezza della loro vita significa arricchire la propria.

Chiedete a chi ha dei figli che non vivono più a casa con loro: vi diranno che il tempo passa in fretta. Approfittatene finché potete.

Naturalmente, non si tratta solo dei vostri figli. Cosa state facendo voi per vivere una vita “in abbondanza”? Si tratta di sviluppare se stessi o di fare le cose che vi appassionano. Ricordate, però, che la maggior parte della ricchezza viene dalle persone, dalla famiglia e dagli amici.

 

  1. Rimanere in contatto

I legami sociali sono “uno dei più potenti determinanti del nostro benessere”, afferma Robert Putman nel libro “Bowling Alone”. Ha scoperto forti benefici per la salute, perché chi è legato alla propria comunità ha meno probabilità di contrarre raffreddori, ictus, infarti, cancro, depressione e decessi prematuri per varie cause. Gli stretti legami familiari, le reti di amicizia, la partecipazione a eventi sociali e l’affiliazione ad associazioni religiose o civiche costituiscono benefici per la nostra vita.

Il Longevity Project, un importante studio sull’invecchiamento, ha scoperto che non sono solo gli aspetti positivi dell’avere amici ad essere associati alla longevità. Al contrario, sono gli aspetti più pratici che contano di più: essere in contatto con i membri della propria famiglia, fare attività con i propri amici e aiutare gli altri”. È nel dare e ricevere reciproco delle relazioni, nella cura e nel sostegno che si trova la vera differenza.

 

  1. Mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata

“Che stupido sono stato”, dichiarò John a Ware. Aveva lavorato troppo a lungo e duramente e ora non aveva rapporti con nessun membro della sua famiglia. “Non c’è niente di male nell’amare il proprio lavoro e nel volersi concentrare su di esso, ma c’è molto di più nella vita. L’importante è mantenere un sano equilibrio”.

John ha ragione. L’equilibrio è importante. Purtroppo per lui era troppo tardi. Il lavoro è importante, ma non è la totalità della vostra vita. Se siete sposati, avete preso l’impegno con il vostro coniuge che la vostra relazione sarebbe stata al centro della vostra vita. Se avete dei figli, hanno bisogno di entrambi i genitori nella loro vita.

Poi ci sono le cose che dovete fare per voi stessi. Cose come: i vostri interessi, il vostro miglioramento personale e la vostra vita.

 

  1. Concentratevi presto sui vostri risparmi

Uno dei consigli più comuni che i pensionati danno alle generazioni successive è questo: “Iniziate presto a lavorare sui vostri risparmi”.

È vero che avrete bisogno di denaro per la pensione, ma in ogni fase della vita dovrete essere in grado di finanziare ciò che state facendo. L’acquisto di una casa è un impegno finanziario enorme. Crescere i figli è costoso. Ci sono sempre spese che riguardano lo stile di vita e la vita stessa.

Una delle cose migliori che potete fare dal punto di vista finanziario è lavorare secondo un piano ben definito. Ciò significa fare un bilancio, che suona restrittivo se non lo si considera come una chiara comprensione dei propri obiettivi finanziari e un piano per raggiungerli. Potrebbe essere necessario l’aiuto di un professionista. Un buon pianificatore finanziario vi aiuterà a impostare le vostre finanze in modo da trarne il massimo vantaggio, compreso il modo in cui ottenere i migliori risultati fiscali. Mettere in ordine il proprio denaro in anticipo consente di avere più tempo per far crescere i propri risparmi.

 

  1. Vivere appieno la vita

Nessuno di noi sa cosa ci riserverà la vita. Nel caso di Randy Pausch, si trattava di un cancro al pancreas, una sentenza di morte. Ha tenuto la sua ultima conferenza alla Carnegie Mellon University (Stati Uniti). Più di 18 milioni di persone l’hanno vista su YouTube.

“Ho tenuto una lezione sulla gioia di vivere, su quanto apprezzassi la vita, anche se mi era rimasto così poco”, ha scritto nel libro “The Last Lecture”.

Con la peggiore delle notizie, Pausch ha deciso di continuare a vivere. “Non sto negando la mia situazione. Sto mantenendo la mia lucida percezione dell’inevitabile. Vivo come se stessi morendo. Ma allo stesso tempo, vivo come se stessi ancora vivendo”.

Poco dopo la sua diagnosi, i medici gli consigliarono: “È importante comportarsi come se dovessi restare in vita ancora per tanto”. Lui rispose: “Dottore, ho appena comprato una nuova decappottabile e ho fatto la vasectomia. Cosa vuole di più da me?”.

Per lui, questo era vivere come se stesse ancora vivendo, nonostante stesse morendo.

 

  1. Dare una possibilità a Dio

C’è una ragione molto pratica per dare una possibilità a Dio: Dan Buettner, nel suo studio sulla longevità nelle zone blu (le aree del pianeta in cui si vive più a lungo), osserva che “i centenari sani sparsi nel mondo hanno fede. […] Sembra che le persone che prestano attenzione al proprio lato spirituale abbiano tassi più bassi di malattie cardiovascolari, depressione, stress e suicidio, e il loro sistema immunitario sembra funzionare meglio”.

La verità è che non possiamo sapere che Dio esiste per mezzo della pura e semplice logica. Si tratta di un passo di fede. Hugh Mackay, nel libro “The Good Life”, avverte che l’unico modo per rispondere in modo “freddamente clinico, spietatamente razionale” all’idea di Dio, sia esso una “forza creativa là fuori, uno spirito amorevole là dentro o una divinità in qualsiasi altra forma”, è rimanere agnostici e non impegnarsi né nel teismo né nell’ateismo.

La posizione agnostica afferma che l’esistenza di Dio non è conoscibile e non può essere dimostrata.

“Questo colpisce sia i teisti che gli atei come leggermente patetici” perché sono certi che le prove portano alla loro conclusione.

Naturalmente, ci sono pochissime persone freddamente cliniche e spietatamente razionali e Mackay ammette che “non dimostrabile” non significa che qualcosa sia falso o inutile. In una società che rifiuta sempre più Dio, vale la pena dargli una possibilità per non pentirsi in futuro.

Nessuno vive la vita senza collezionare rimpianti. Tuttavia, vivere una vita soddisfacente e ricca di obiettivi contribuirà a ridurre al minimo il numero di rimpianti.

 

 

Di Bruce Manners, redattore in pensione di Signs of the Times Australia, ruolo che ha ricoperto dal 1989 al 2003. Vive a Melbourne, in Australia

Fonte: https://st.network/analysis/top/living-with-fewer-regrets.html

Traduzione: Tiziana Calà

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