RICORDARE CHE COSA HA RESO GRANDE L’AMERICA

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In un articolo pubblicato dal quotidiano The Philadelphia Enquirer, un docente dell’Andrews University parla di libertà religiosa e diversità.

ARnews/Notizie AvventisteThe Philadelphia Enquirer, importante quotidiano degli Stati Uniti, ha pubblicato in questi giorni un articolo scritto da un professore di un’università avventista, in cui riflette sulla storia religiosa del paese e la sua importanza nella società contemporanea. Per Nicholas Miller, docente di storia della chiesa presso il seminario teologico della Andrews University, in Michigan, la storia religiosa americana è essenziale per informare il presente.

“Per rendere di nuovo grande l’America è bene sapere che cosa l’ha resa grande”, inizia il pezzo di Miller. E parte da alcuni cenni storici sulla vita di William Penn, deputato quacchero del XVII secolo e fondatore dello Stato della Pennsylvania.

Secondo Miller, Penn aveva lavorato per un governo responsabile e aperto, e per lo stato di diritto. Inoltre aveva anche “posto particolare attenzione alla parità di trattamento tra le persone di tutte le fedi religiose”, dal momento che credeva nei “diritti della coscienza individuale donati da un divino Creatore”.

Nel suo articolo, Miller afferma che l’enfasi di Penn sulla libertà religiosa e la diversità etnica “portò la Pennsylvania a diventare una calamita per gli immigrati provenienti da molte nazioni del mondo”. Lo stato orientale americano divenne la casa di persone che professavano le più diverse religioni. Aveva infatti accolto i quaccheri inglesi, i moraviani tedeschi, gli ugonotti francesi, i battisti britannici, gli anabattisti e i mennoniti olandesi, gli ebrei europei, e i cattolici. Queste persone, tutte “reiette da qualche parte”, trovarono “un nuovo luogo di inclusione e uguaglianza quasi senza precedenti”, evidenzia Miller.

I risultati delle idee di Penn furono sorprendenti, osserva Miller, e Filadelfia “divenne rapidamente la più grande e importante città commerciale delle colonie americane”. In pochi decenni diventò “l’Atene nordamericana”, e “la città più cosmopolita del continente”.

È evidente dal successo di Filadelfia che, lungi dall’essere un ostacolo, la diversità religiosa ed etnica può diventare un mezzo per raggiungere “il successo governativo e commerciale”.

Il professore avventista è anche consulente e studioso del Faith & Liberty Discovery Center, in Pennsylvania. Il Centro, che aprirà nel 2018, “inviterà persone di tutte le estrazioni … a conoscere l’influenza della Bibbia nella storia e nella cultura americana”, afferma l’American Bible Society, responsabile del progetto, sul suo sito web.

La Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno sostiene da sempre la separazione tra chiesa e stato, e il libero esercizio della religione. Nel 1893, la denominazione protestante ha organizzato la Religious Liberty Association (IRLA), un’associazione non-settaria e apolitica che promuove la libertà religiosa per tutti. In Italia la Chiesa sostiene e promuove l’Associazione italiana per la difesa della libertà religiosa (AIDLR)

Fonte: news.avventisti.it

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