Buon anno!
Anche questa mattina, prima ancora del sorgere del sole, nel silenzio del mondo, qualcuno ha bussato alla porta del mio fragile cuore. Era Dio che mi chiamava, che mi invitava dolcemente a pregare…
Realizzo con una leggera fitta che questa è l’ultima volta che scriverò le “parole del Presidente”. È stato un lungo percorso quello che ho intrapreso con voi in questi ultimi anni. Vi ringrazio di tutto quello che mi avete insegnato: la chiesa avventista in Svizzera è stata per me una vera e propria insegnante. Un’esperienza fatta di incontri arricchenti, situazioni a volte dolorose ma che alla fin fine mi hanno permesso di realizzarmi.
L’apostolo Giovanni ci riporta queste parole di Cristo che risuonano sempre nelle nostre menti e nei nostri cuori: “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:31-32).
Questo Dio che ci cammina accanto permette a ognuno di noi di affrontare il nostro passato e le ferite ricevute. Questa “realizzazione di sé” sfocia nella fiducia, nell’autostima, portando le persone a non essere più divise, a non vivere più attraverso gli occhi degli altri. La libertà in Cristo permette questa liberazione! Le persone sono libere di scegliere tra il bene il male, di seguire o di deviare rispetto al cammino proposto da Dio.
La chiesa è sempre turbata, o dal pensiero che questa libertà risieda solo nella salvezza in Gesù o dal pensiero che l’uomo non possa salvarsi con le sue azioni. Dovremmo punirci per riscontrare un qualche cambiamento? È inefficace pensare che la forza e la severità nei propri confronti bastino per apportare un cambiamento? Soffrire per la fede fa compiere dei progressi? Penso che per andare avanti, bisogna capire e andare al di là di tutte queste domande.
La chiesa avventista sta vivendo un periodo turbolento e si interroga spesso sul suo futuro. Bisogna sempre favorire il dibattito di idee e imparare a vivere nonostante le differenze esistenti. La verità del Vangelo ci invita ad avere una visione più ampia della realtà e ad abbandonare ogni forma di violenza e costrizione.
Vi affido al Signore che ci porterà tutti al sicuro.
Buon anno!
