Hei, papà, ti voglio bene

Shares

Bisogna dire che un papà non è solo una mamma con barba e baffi. Oltre a tutte le responsabilità in comune, la figura del padre risente di molta più pressione rispetto a quella della madre. Certo, non viviamo l’esperienza del parto, le visite dal ginecologo, le nausee mattutine, le 20 ore di travaglio, l’epidurale, i parti cesarei e le smagliature. Ma apprezzo ogni singolo aspetto di tutto questo, a tal punto da sentirmi mancare solo a pensarci.

La pressione più grande però deriva dal fatto che la figura del padre è utilizzata come paragone con Dio, che è il nostro Padre nei cieli. Per me, questa è una pressione ingiusta e non necessaria! Come può un padre terreno vivere e amare anche solo lontanamente come Dio ama immensamente noi, i Suoi figli?

Si dice che la paternità non è una cosa per tutti (specialmente se sei donna) e di sicuro alcuni non dovrebbero diventare padri, come quelli che non sanno raccontare le battute, un requisito obbligatorio dell’essere padre. Da un punto di vista più grave e drammatico, ci sono padri che abusano dei propri figli, sia a livello fisico che emotivo, passando anche per il semplice ma tremendamente doloroso disinteresse.

Per tanti, la madre è una figura molto più amorevole. Quindi forse, in questo caso, paragonare Dio a una madre amorevole potrebbe descrivere meglio il Signore; ma anche le madri possono non essere amorevoli.

Se tutti i figli e tutte le figlie avessero un padre (o una madre) amorevole, allora l’immagine generale del Signore potrebbe trarne grandi vantaggi. Nonostante tutto questo, penso che ci sia una comprensione più grande di Dio come “nostro Padre” quando, come uomini, abbiamo l’opportunità di ricoprire il ruolo di padre amorevole nei confronti dei nostri figli. Questo porta il significato e la comprensione di quanto amorevole sia il Signore a un livello molto più elevato.

Come genitore amorevole, pensa a questo: quanto ami tuo figlio? Poco importa se ti trovi a vivere capricci, discussioni, lamenti, disubbidienze, bugie o solo stupide disattenzioni; alla fine della giornata ci si ritroverà lo stesso ad amare immensamente il proprio figlio. Scommetto che ti sciogli sempre quando ti risponde “ti voglio bene” dopo una tua manifestazione d’affetto.

A volte potresti volerli viziare con dei regali ma sai bene che la cosa potrebbe rovinare il loro carattere; a volte potresti anche trovarti a permettere che vivano dei momenti difficili perché, se non lo fai, anche questo potrebbe andare a svantaggio del loro sviluppo caratteriale. Spesso l’amore che provi non assume la forma di qualcosa che dai, ma ha la forma di qualcosa che togli loro. Ma l’obiettivo finale è sempre il loro benessere, in nome dell’amore nei loro confronti.

Pensa a quello che faresti per la loro felicità nonostante i comportamenti a volte sciocchi. Probabilmente daresti anche la tua vita per loro. Bene, questo è esattamente come si sente il Dio dell’universo nei tuoi confronti, anzi, anche di più: Dio ti ama, nonostante i comportamenti scorretti in cui potresti essere incappato. Ovviamente nel carattere di Dio non c’è traccia di comportamenti abusivi, di disinteresse o di asprezza. È un padre amorevole al 100%.

Come genitore reale o immaginario, pensa a quanto amore riversi sui tuoi figli e a cosa faresti per loro. Poi ribalta questo pensiero, soffermandoti sul fatto che tutto quell’amore, e anche di più, lo prova il Signore nei tuoi confronti.

Scott Wegener. PUBBLICATO SULLA RIVISTA SIGNS OF THE TIMES.

Distribuzione di uova d’amorem un’iniziativa sorprendente
Ma, chi è Gaël?

Avventista Magazine

La rivista ufficiale della Federazione Chiesa Avventista del Settimo Giorno della Svizzera romanda e del Ticino.

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top