Una folla radunata – Battesimi a Ginevra

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Nella giornata di sabato 28 settembre 2019, in un pomeriggio ancora soleggiato, quasi 200 persone si sono riunite in una piccola chiesa di Ginevra. Dei numeri mai visti prima, un vero e proprio record, dei momenti felici… queste sono le impressioni dei membri abituali della chiesa Vivo.

Delle 160 sedie preparate, non ce n’era nemmeno una libera; tanti altri erano in piedi nei corridoi e all’ingresso. Bisognava stringersi per far entrare tutti. Numerose videocamere e macchine fotografiche erano pronte all’azione. Ma che cosa stava succedendo, perché c’erano così tante persone? I battesimi, mi direte voi. Okay, ma c’era di più… Più che la cerimonia in sé, l’atto di essere immersi nell’acqua, l’attenzione ai dettagli in questo giorno particolare o l’amicizia che spinge alcune persone a essere presenti in questo giorno speciale, è soprattutto l’esperienza personale vissuta dai 4 catecumeni che ha attratto così tante persone, senza lasciarne indifferente nemmeno una.

Il battesimo è considerato un nuovo inizio. Simbolicamente è vero, formalizziamo il nostro legame con Gesù, ricevendo pubblicamente una nuova identità. Ma è anche un risultato di un processo più o meno lungo, durante il quale il Signore ci ha chiamati, durante il quale ci siamo lasciati guidare, fino a essere trasformati. È questa trasformazione a suscitare la curiosità degli altri.

Quel sabato tutti volevano sapere cosa era successo nella vita di Sophie, Mélanie, Cécilia e Hervé, tutti volevano conoscere i dettagli di quel loro cambiamento.

Infatti, Mélanie non aveva il tipico passato di chi un giorno decide di compiere questo grande passo. Nata in una famiglia non credente, non riceve alcuna educazione religiosa. Eppure, da bambina, crede già in Dio, instaurando un rapporto molto personale. Lo vede nella natura, nei cuori delle persone e nell’arte. All’età di 8 anni, grazie a due amici, scopre la chiesa avventista ma riceve il divieto da parte dei genitori di partecipare alle attività. Non è ancora il momento per lei di entrare in contatto con la religione. Il suo modo di lodare Dio è attraverso la danza, che offre come preghiera. La sua fede inizia a crescere, così come il suo bisogno di scoprirne di più. Inizia a frequentare varie chiese, alla ricerca di qualcosa. Ma è con l’uomo che diventerà poi suo marito, Alain, di fede avventista, che troverà le risposte tanto cercate ed è nella chiesa di Ginevra Vivo che dichiara, a voce ben alta, senza vergogna o paura, il suo amore per Dio.

Seppur con un contesto diverso, chi avrebbe mai immaginato che un giorno Hervé avrebbe deciso di farsi battezzare? Di sicuro poche persone, e di sicuro non lui. Festaiolo, la sua vita era caratterizzata da feste piene di alcol, droga e ragazze. Non aveva mai pensato che avrebbe avuto bisogno di qualcos’altro… fino a quando non conosce una ragazza, LA ragazza che scombussolerà il suo cuore e il suo modo di pensare. Insieme a Maëlys, Hervé scopre il suo rapporto con Dio, che lo affascina. Ma resta questa domanda che lo preoccupa: “Voglio una vita di fede per me stesso o per Maëlys?”. La risposta gliela darà Dio stesso, facendosi sentire concretamente durante un suo momento di preghiera personale. La sua presenza era così forte che Hervé non ha più avuto dubbi. Dio esiste, è vivo e vivere con lui vale più di tutte le feste del mondo. E così ha stravolto il suo stile di vita, comunicandolo a tutti nella giornata di sabato 28 settembre.

Sophie ha fatto un percorso un po’ all’incontrario. È nata in una famiglia avventista, figlia di un pastore. Conosce molto bene la chiesa e i suoi punti di forza, in particolare i campeggi estivi per i giovani e i campi umanitari all’estero. Apprezza tantissimo questo aspetto della chiesa, che influenza anche il suo orientamento professionale. Eppure, nel suo profondo, Sophie vive un conflitto che a volte esprime ai suoi genitori. Anni prima, i suoi genitori avevano perso un bambino, cosa che aveva portato Sophie a dubitare della bontà e dell’amore di Dio… fino al punto di allontanarsi completamente da lui. Dalla falsa libertà alla dipendenza, Sophie sente che c’è qualcosa che non va nella sua vita. Per rimediare a questa situazione, si rivolge a una psicologa-formatrice che durante i suoi corsi utilizza dei versetti biblici, cosa che spinge Sophie a riaprire la sua Bibbia, dopo ben 18 anni. È il frutto dello Spirito (Galati 5) che desidera nella sua vita. Accompagnata dalla madre e dal pastore Léo, intraprende un nuovo percorso di riconciliazione con il Signore. Per di più, dichiara apertamente di non voler più vivere senza di lui!

Il pastore Léo e sua moglie Karen sono stati un elemento chiave anche nella vita di Cécilia, che non è altro che la sorella del pastore. Cécilia viveva in Argentina, dove tutto era solo sofferenza per lei. Sentendosi intrappolata nella sua vita, Cécilia si sentiva di fallire continuamente, cosa che la portava a svalutarsi e a perdere fiducia nelle sue capacità. Non crede affatto alla felicità. In un momento di disperazione, si rivolge a Gesù, piangendo, implorando in un cambiamento di vita, in un nuovo inizio. Dio le risponde e il cambiamento arriva, preannunciandosi radicale: Léo e Karen le offrono infatti di venire a vivere in Svizzera come ragazza alla pari, per prendersi cura di Naomi, la loro bambina (e quindi sua nipote). Nonostante il cambiamento, Cécilia continua a vivere le stesse battaglie interiori… fino al giorno in cui assiste a un battesimo nella chiesa di Ginevra Vivo, quando sente la presenza del Signore, unita a una pace inspiegabile. E così, da una cosa all’altra, sceglie di impegnarsi con il Signore. Quello di sabato è stato un momento davvero indimenticabile per lei e per il fratello che l’ha battezzata. Entrambi sono usciti in lacrime, ma questa volta erano lacrime di gioia.

Infatti, l’intera assemblea ha partecipato con grande emozione a questa indimenticabile cerimonia battesimale. La testimonianza della presenza di Dio che dà senso alla vita umana non lascia nessuno indifferente. Così, quando il pastore Léo Lopez ha chiesto se altri volevano conoscere Dio attraverso lo studio della Bibbia, sei persone hanno risposto positivamente all’appello.

Ecco quello che ha attratto così tante persone: il fatto che tutti sono riusciti a identificarsi nelle esperienze di Mélanie, Sophie, Hervé e Cécilia. Perché in fondo, come ognuno di loro, tutti noi abbiamo una carenza, il bisogno di avere Gesù nelle nostre vite. E la loro testimonianza ci ricorda che ci sono tante persone su questa terra quante sono le vie che Dio trova per toccare i cuori e dare un vero senso alla vita. Nessun caso è perso; nessuna situazione è troppo difficile. Dio può raggiungerti dove sei, così come sei. Sta a te decidere se aprirti a lui. Se vuoi venire a scoprire e a saperne di più, la chiesa di Ginevra Vivo si riunisce tutti i sabati alle 18, a Chêne-Bourg, Rue de Genève 77. Vieni a vedere!

 

Secondo le testimonianze dei 4 catecumeni e delle parole di Daniel Oliveira, Fatima Reyes e Rickson Nobre.

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