Il silenzio di Dio

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Quando ero adolescente avevo trovato il coraggio di iniziare a messaggiare con una ragazza che mi interessava. Le cose andavano bene, i messaggi e la conversazione tra noi scorrevano. Condividevamo aneddoti divertenti, storie delle nostre giornate ed emoji preistoriche come =), XD e perfino <3. Poi un giorno tutto si interruppe.

Avevo risposto a uno dei suoi messaggi e non avevo ricevuto risposta. Pensai che forse aveva lasciato il telefono da qualche parte o che stava facendo qualcosa di molto importante, ma con il passare delle ore iniziai a preoccuparmi. Avevo continuato a sperare e quando la giornata era finita, ero andato a dormire pensando a quanto sarei stato emozionato al mio risveglio, il mattino successivo, trovando una sua risposta. Ma il giorno dopo arrivò e passò: nessun messaggio da parte sua.

Oh no. E se avevo detto qualcosa che l’avesse offesa? Rilessi i vecchi messaggi: non sembrava esserci nulla di particolare. Forse si trattava di una di quelle strane cose della rete e il mio messaggio era rimasto bloccato, senza riuscire a essere inviato. Se invio un altro messaggio, avevo pensato, forse questo verrà inviato (o almeno così facendo cambierò l’argomento); quindi le scrissi “Buongiorno!”. Niente, assolutamente nulla per tutto il giorno.

Passarono i giorni e iniziai a pensare che dovevo aver mandato tutto all’aria. Il fine settimana successivo la vidi a un evento. Si avvicinò per salutarmi con un “Ciao!” e quando le chiesi cosa era successo, mi rispose semplicemente “Oh, scusa, ho finito il credito”.

Ero così sollevato di scoprire che si trattava solo di questo. Non sapeva come dirmi che aveva finito il credito ma io avevo riempito quel silenzio con ogni tipo di pensiero e preoccupazione. Il silenzio può essere una lotta. Ancora di più quando abbiamo a che fare con il silenzio di Dio. Penso a quelle volte in cui mi sono affidato a Dio, cercandolo nei miei momenti di oscurità e di dolore, cercando la sua saggezza o il suo conforto. Qualunque sia la preghiera, sentire il silenzio è una sfida immensa.

Ora lasciate che vi rassicuri per un momento: il fatto che io sia un pastore non significa che abbia una linea di comunicazione speciale con Dio che gli altri non hanno. Ho le stesse difficoltà. Tutti possiamo sentire questa stessa difficoltà e, purtroppo, questo è lo spazio in cui molte persone lasciano la loro fede. Non sanno cosa fare con il silenzio o addirittura con la voce tranquilla di Dio. Non ho tutte le risposte per affrontare questo silenzio divino, ma ho delle riflessioni da condividere che mi hanno aiutato nel mio cammino.

Il fatto che Dio stia in silenzio non significa che sia distante.

“Il Signore cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non perderti di animo” (Deuteronomio 31:8).

Lo vediamo molte volte nella Scrittura: Dio promette di non lasciare mai il suo popolo. Non se n’è andato: è con voi nella situazione che state vivendo, anche se vi sembra difficile.

Poi, il fatto che Dio stia in silenzio non significa che non stia agendo.

“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno” (Romani 8:28).

In tutte le cose, Dio opera. Sempre. Anche nelle stagioni silenziose. Forse non vi dirà i dettagli, ma possiamo confidare che sta operando, sta agendo. Nel nostro canone scritturale, abbiamo un periodo di silenzio chiamato periodo intertestamentario, lo spazio tra l’Antico e il Nuovo Testamento. La storia stava andando avanti, ma non c’erano profeti che parlavano, non c’erano testi nati da quel periodo. Ma cosa ha rotto il silenzio? La nascita di Giovanni Battista. Il precursore che aprì la strada a Gesù. Il momento più chiaro in cui abbiamo visto Dio. Egli stava lavorando nel silenzio per preparare il mondo a Gesù, e sta lavorando nei momenti in cui ci sembra che stia tacendo. Cosa sta preparando nella vostra vita?

Personalmente credo che Dio possa usare il silenzio come un utile strumento di insegnamento. In un mondo di rumore costante, di sovraccarico di informazioni e di comunicazione, forse Dio può usare il silenzio per farci soffermare e pensare più profondamente a ciò che ci ha insegnato. Dobbiamo adattare il nostro ritmo di comunicazione al suo. Ecco come si è manifestato nella mia vita.

 

Prendersi del tempo per guardare indietro in una riflessione divina

Mi piacciono le parole di Malachia (che in realtà è l’ultimo libro dell’Antico Testamento prima del silenzio del periodo intertestamentario). “Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi sull’Oreb, leggi e precetti, per tutto Israele” (Malachia 4:4).

È un incoraggiamento a guardare indietro alle parole e alle azioni di Dio nella storia, ma credo anche nella nostra vita. Alcune domande su cui potreste riflettere: dove Dio ha portato voi e la vostra comunità? Cosa vi ha insegnato? Cosa dice la sua Parola? Ho perso l’attenzione su qualcosa che mi ha indicato in passato?

 

Prendersi del tempo per guardarsi dentro, riesaminare i nostri cuori

Il Salmo 139:23-24 presenta una preghiera potente: “Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna”.

Mentre aspettate la voce di Dio, forse questo è un momento per invitarlo a cercare nel vostro cuore e a fare il tipo di rinnovamento e di guida che solo lui può fare. Alcune domande su cui potreste riflettere sono le seguenti: Ci sono cose che dobbiamo lasciare andare? Da deporre ai suoi piedi? Cambiare? In cui appoggiarsi di più? Sto vivendo nel presente con Dio in questo momento? Sto cercando i modi in cui lui si sta muovendo?

 

Prendetevi del tempo per guardare avanti a ciò che Dio ha in serbo per voi

Mi piace pensare che questa sia una generazione “microonde”. Ci piace avere tutto all’istante. Di recente ho comprato un pasto da scaldare in microonde e mi sono sentito frustrato: nella parte anteriore della scatola c’era scritto che sarebbe stato pronto in 90 secondi, ma poi quando sono andato a prepararlo le istruzioni dicevano che ci sarebbero voluti 2 minuti nel microonde. Assurdo! Ma anche 30 secondi fanno davvero una grande differenza nella mia vita? Forse abbiamo bisogno di (re)imparare l’abilità di aspettare. Imparare a stare bene nell’attesa di Dio e a sperare nel suo piano.

Dov’è la vostra speranza oggi? Che cosa state aspettando in fedele attesa?

Il silenzio è difficile, ma permettetemi di lasciarvi con un ultimo versetto per darvi incoraggiamento se state affrontando una stagione di silenzio e di attesa: “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza” (Salmo 62:5).

 

 

Di Joshua Stothers, pastore associato della chiesa di Castle Hill e dell’Hills Adventist College, Sydney.

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2023/11/15/when-god-goes-silent/

Traduzione: Tiziana Calà

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