LA COLOMBIA PROMUOVA UNA SOCIETÀ INCLUSIVA

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Nel processo di ricostruzione della pace in Colombia, dopo decenni di conflitto con i gruppi ribelli, un leader avventista ha ricordato al governo l’importante ruolo delle religioni di minoranza.

“Un dialogo inclusivo, che contenga le voci di tutte le parti della società colombiana, aiuterà a promuovere una pace forte e duratura”, ha affermato Ganoune Diop, direttore degli Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa avventista mondiale, durante un incontro con il ministro degli Interni della Colombia, Guillermo Rivera Flórez, tenuto il mese scorso, a Bogotà.

Diop ha parlato di shalom, pace in ebraico. “È una parola che racchiude l’idea di ‘completezza’ e inclusione di tutte le parti”, ha affermato, “Non può esserci shalom, né pace vera e duratura, senza un’ampia partecipazione da parte di tutti i settori della società, comprese le voci dei gruppi religiosi non di maggioranza”.

Dalla fine degli anni ’50, la Colombia ha vissuto disordini e violenze poiché sia i gruppi insurrezionalisti di sinistra sia le organizzazioni paramilitari di destra hanno combattuto contro il governo. Il conflitto è stato duro, con l’uso diffuso di torture, uccisioni e rapimenti. I ribelli si sono dedicati anche alla coltivazione di cocaina su larga scala e al traffico di droga per finanziare le loro attività, il che ha a sua volta alimentato l’ascesa dei potenti signori della droga. Secondo le stime del Centro nazionale per la memoria storica della Colombia, il conflitto ha sradicato più di 5 milioni di colombiani dalle loro case e ha provocato la morte di oltre 220.000 persone, soprattutto di civili.

Sebbene lo scorso anno sia stato siglato un importante accordo di pace tra il governo e i gruppi ribelli, il compito di sanare le cicatrici del passato e costruire una nuova società post-conflitto è arduo.

Più dell’80% della popolazione colombiana si definisce cattolica, religione ufficiale dello Stato fino al 1991. Sebbene la libertà religiosa sia tutelata dalla Costituzione colombiana, Diop afferma che per i membri delle chiese minoritarie è ancora difficile far ascoltare le loro voci nel più ampio discorso pubblico.

“Queste denominazioni, tra cui la chiesa avventista, sono desiderose di diventare partner produttivi nel creare una società più stabile, inclusiva e pacifica”, ha affermato.

Diop ha incontrato il ministro Rivera insieme a una delegazione di leader cristiani arrivati in Colombia per il meeting della Conferenza dei segretari delle comunità cristiane mondiali (CS/Cwc). Il CS/Cwc è un incontro informale di leader di varie comunità cristiane che si riuniscono ogni anno in un luogo diverso per avere conversazioni bilaterali e multilaterali, dissipare pregiudizi e ostilità, e condividere preoccupazioni, informazioni e notizie sulle loro rispettive denominazioni. Diop è segretario del CS/Cwc dal 2014 e la Chiesa avventista mondiale è rappresentata in questi incontri annuali da circa 50 anni.  – Notizie Avventiste

(Fonte: Public Affairs and Religious Liberty Department) VIA news.avventisti.it/

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