I media e i pregiudizi

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Dopo aver partecipato a un piccolo evento, coperto da diversi media, ero interessato a vedere come questi avrebbero riportato l’evento sulla stampa e in video. Tutti hanno riportato i fatti di base, poiché hanno visto e sentito le stesse cose che io e i miei collaboratori abbiamo visto, ma hanno tralasciato alcune sfumature. Ogni racconto era diverso e metteva in evidenza una prospettiva diversa. Un paio di organi di stampa hanno completamente tralasciato quelle che, dal mio punto di vista, erano le informazioni più importanti.

Di recente, un membro di chiesa mi ha affrontato in maniera un po’ agitata, mettendo in dubbio la veridicità di un servizio riguardante un’entità ecclesiastica nella loro zona. Fortunatamente, ero stato informato sulla questione e sono stato in grado di condividere i fatti che facevano luce su quelle che erano mere esagerazioni. Volevano sapere perché la chiesa non si era difesa. Di solito la chiesa risponde con i fatti, ma i media li riportano raramente, perché il ciclo delle notizie è ormai andato avanti.

Quando ho il tempo di scorrere i canali televisivi (non spesso), noto che la maggior parte di essi riporta le stesse cose, a volte da un’angolazione completamente diversa. Con l’aumento delle informazioni provenienti dai social media, molti scelgono di ottenere le notizie sul mondo da fonti alternative. Sostengono che i media tradizionali sono così parziali da non potersi fidare. Se è vero che ci sono pregiudizi nei media, gli stessi pregiudizi umani si trovano nei social media.

Gli avventisti del settimo giorno sono interessati alle notizie perché nel mondo stanno accadendo cose che costituiscono segni del prossimo ritorno di Gesù sulla terra (cfr. Matteo 24:3-36). Come facciamo a sapere cosa è vero e cosa no? Non vogliamo essere ingannati e credere alle menzogne (cfr. 2 Tessalonicesi 2:9-12). Dobbiamo avere quello che io chiamo “discernimento scettico”. Essere aperti a diverse interpretazioni degli eventi senza essere allarmisti, continuando a chiedere a Dio la comprensione (cfr. Giacomo 1:5). La chiesa più ampia, sia essa locale, di campo o d’unione, di solito può fornire saggezza.

Leggendo l’Apocalisse di recente, ho notato che gli eventi principali saranno globali, la maggior parte delle persone ne verrà a conoscenza (cfr. Apocalisse 11:6; 13:8,12; 16:1,14; 17:8). Gesù vuole che siamo pronti all’ascolto, dedicando più tempo alla preghiera, alla lode e alla riflessione sulla sua Parola che a qualsiasi altra cosa (cfr. Matteo 24:15,20; Marco 13:33-37; 2 Tessalonicesi 3:1-5; Apocalisse 1:3).

 

 

Di Glenn Townend

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2024/03/01/media-bias/

Traduzione: Tiziana Calà

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