ABBRACCI DI RISVEGLIO

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Se domenica 15 ottobre vi foste trovati nel centro della città di Trieste, avreste trovato diverse cose interessanti: una fiera di macchine d’epoca, una fiera di cibo da strada, un musicista che riempiva l’aria di melodie degli indiani d’America, e poi, se guardavate proprio bene bene, avreste potuto scorgere, tra le piazze più famose e gli edifici più solenni, dei ragazzi, che muniti di cartelli in diverse lingue, passavano il loro tempo ad abbracciare i passanti.
Ecco, quei ragazzi eravamo noi. Sì, proprio noi, ragazzi della Chiesa Avventista di Trieste, accompagnati da qualche amico. Che facevamo là? Beh, non è così difficile da spiegare… semplicemente trasmettevamo un po’ di affetto!

Però andiamo con ordine. Tutto ebbe inizio circa un anno fa, quando all’inizio dell’anno ecclesiastico mi resi conto che non ero contento del gruppo giovani della mia chiesa. Sulla carta eravamo tanti, però nella pratica non c’era molta partecipazione, sembrava come se fossimo entrati in una specie di routine sonnifera. Non so se vi è mai capitato. E fu allora che, grazie all’esperienza appena vissuta quell’estate (Mission Caleb Ticino), mi venne l’idea: perché non organizziamo qualcosa da fare in piazza? Fare qualcosa di concreto e rivolto verso gli altri, evangelizzare nel nostro piccolo, avevo appena imparato essere il miglior modo per crescere come singoli e come gruppo! Poteva essere quella miccia che serviva a riaccenderci. Gli altri furono d’accordo, e fu così che, fatti i cartelloni ‘ABBRACCI GRATIS’ e ‘SORRIDI’, e muniti di bigliettini con versetti biblici e messaggi incoraggianti, nel giro di un mesetto ci trovammo per la prima volta in piazza a dare abbracci e trasmettere sorrisi.
Non so se avete mai provato, però quando andate per la prima volta a dare abbracci gratis solitamente c’è un po’ di ansia. “E se nessuno mi vuole abbracciare? E se mi guardano male? E se mi trattano come un pazzo? E se incontro un maniaco? Ma cosa sto facendo, che mi è saltato in testa??”. In poche parole c’è soprattutto paura del rifiuto, che comunque, non voglio negarlo, sarà presente. Non tutti saranno entusiasti di quello che starai cercando di fare. Poi però arriva il primo abbraccio, poi il secondo, poi il terzo, e poi diventa una bella abitudine!

In questo anno abbiamo vissuto tante belle esperienze. Parto dall’ultima, successa questo 15 ottobre, che potrà sembrare banale, ma è il motivo principale per cui facciamo quest’attività: dopo aver abbracciato una signora sulla cinquantina, dopo una mezz’oretta la vediamo tornare. Viene da noi, mi abbraccia, e mi dice: “Ne avevo proprio bisogno, dovevo tornare!”

Tornando invece a quella prima volta, beh, c’è da dire solo “Dio è grande”! Pensate, alla nostra primissima uscita, dall’essere partiti con qualche preoccupazione e ansia di troppo, siamo arrivati al fatto che ben due giornalisti di due diversi giornali triestini, di cui uno molto seguito in città, appena hanno saputo, evidentemente per passaparola, quello che facevamo, eccoli venire da noi a farci un’intervista. Chi siamo, perché lo facciamo, quando, dove, percome e percosa. “Non si è mai vista una cosa così qua a Trieste” è stato il commento finale. Ed ecco che viene pubblicato un articolo letto da non so quante centinaia di persone su “ragazzi avventisti che danno abbracci gratis in centro città”. Eravamo diventati una piccola luce!
La cosa più bella di tutto questo è che alla successiva riunione del gruppo giovani, in chiesa eravamo più del doppio. Wow. Ha funzionato. Non dimenticherò mai quanto ero grato a Dio quella sera, stavamo risvegliando un gruppo!

Ci sarebbero tante cose che potrei ancora raccontarvi, dagli amici esterni che si aggiungevano, agli estranei che ci lasciavano i loro numeri di telefono affinché li contattassimo per la prossima volta, ecc ecc. Pensate che ogniqualvolta sceglievamo una data, ci accompagnava sempre il bel tempo; ogniqualvolta il meteo dava pioggia, ed è successo più di una volta, noi andavamo lo stesso, e il cielo o si schiariva e usciva il sole, o la pioggia finiva quando uscivamo, e ricominciava nel giro di pochi minuti da quando finivamo! Dio era con noi.

Quest’anno, oltre a continuare a fare abbracci gratis (perché le buone abitudini non si abbandonano), vogliamo fare un passo in più e portare dei mimi cristiani in piazza. È la nostra grande sfida di quest’anno, e siamo sicuri che Dio ci accompagnerà anche in essa, benché sia qualcosa che non abbiamo mai fatto. Ci farà bene metterci alla prova. Per cui quando anche voi un giorno sperimenterete la gioia di un abbraccio gratis, magari organizzando un’uscita nella vostra città, ricordatevi anche dei ragazzi di Trieste, e fate una preghiera anche per noi, perché il bello deve ancora venire!

Buoni abbracci a tutti!!!

Dragan Bjelic

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