Gestione Cristiana della Vita: i principi di gestione (parte 3)

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Dio ha dato. Le 6 risorse esposte nell’articolo precedente ci dimostrano la Sua fiducia in noi. Ci ha stabilito come amministratori dei Suoi beni e ci chiama alla responsabilità.

 

Tre parole chiave esprimono i principi del nostro impegno:

  • Coltivare (Genesi 2.15): questo termine si riferisce al lavoro dell’agricoltore, che, con il suo sforzo, trae frutto dalla terra. Ma molto più di questo, significa anche un atto “religioso”, in relazione al culto, all’adorazione, alla riverenza.
    Il primo principio è considerare i doni ricevuti sia come frutti da cui possiamo trarre profitto sia come ricordo della loro origine divina. Dio ce li dona per trarne bene.
  • Custodire (nello stesso versetto): qui appare la nozione di protezione, letteralmente “mettere una barriera, un limite”. In altre parole, il ruolo umano è assicurarsi che i nostri doni siano al sicuro dalle minacce e dai pericoli che li affrontano (ad esempio: sovra sfruttamento, abbandono, deviazione per scopi contrari a Dio, ecc.).
    Il secondo principio riguarda la sicurezza e gli obiettivi: i nostri beni devono essere utilizzati all’interno di un contesto e in linea con i valori e i progetti divini.
  • Presiedere (Salmo 8.6): sebbene spesso tradotto con il verbo “dominare”, questo termine si riferisce all’idea di organizzare, mettere in ordine, pianificare (vedi Genesi 1.16, dove lo stesso verbo è usato: sole e luna “presiedono” il giorno e la notte). Il terzo principio di gestione consiste nel mettere ogni elemento al suo giusto posto, permettendogli di svolgere il suo ruolo e evitando che invada il posto degli altri. Si tratta di assicurarsi che le nostre risorse siano utilizzate in modo strutturato e ordinato.

 

Questi 3 grandi principi sono completati da 7 linee guida, 7 valori fondamentali nel nostro modo di utilizzare ciò che Dio ci ha dato.

La generosità, simile a quella di cui Dio dà prova nei nostri confronti, consiste nel non trattenere per sé i doni ricevuti, ma nel viverli in una visione comunitaria e globale.

La benedizione corrisponde all’idea di fare il bene, condividendo la benedizione di Dio e essendo una benedizione per gli altri. Si può parlare anche di visione sostenibile e duratura.

La solidarietà è il vedere e rispondere ai bisogni degli altri, con uno spirito di giustizia ed equità.

La bontà, uno dei frutti dello Spirito, ci spinge ad agire per grazia e per la convinzione di fare il bene, da un punto di vista morale superiore.

La gioia, altro frutto dello Spirito, è un impegno guidato da un’emozione pura e positiva, che rende la gestione delle risorse benefica e arricchente.

Attraverso la gratitudine, amministriamo ciò che abbiamo con riconoscenza per ciò che Dio ha fatto per noi, esprimendo anche la nostra dipendenza da Lui.

Il senso della consacrazione si basa sulla nozione di obbedienza, una scelta e un impegno a seguire i principi divini e a vivere secondo il carattere di Dio.

Questi 3 principi e questi 7 valori fondamentali ci consentono di determinare le azioni da intraprendere per fare delle nostre risorse delle testimonianze dell’amore e della bontà di Dio.

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La generosità non è solo una questione di soldi

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