Les Diablerets – In quanto giovani, siamo costantemente esposti a un mondo in cui la verità sembra diventare una semplice opzione tra tante. A volte tutto appare come in un supermercato, dove si può “acquistare” la verità senza che essa faccia realmente la differenza nelle nostre vite.
La sfida di oggi, per noi e per le nuove generazioni, non è solo quella di aggrapparci alla verità contenuta nella Parola di Dio, ma soprattutto quella di vivere un’esperienza autentica di relazione con Lui. Non cercando di convincere noi stessi, ma lasciando che sia Dio a prendere il posto che Gli spetta per convincerci.
Durante questo weekend, ciascuno è stato invitato a riconoscere la potenza dello Spirito di Dio nel cuore della Sua Chiesa. L’aspetto relazionale della fede, diventato sempre più fondamentale, ha permesso di distinguere l’esperienza di vita nel mondo da quella vissuta nella comunità cristiana.
Jonathan Tejel ci ha guidati lungo il cammino di Cristo, dalla Sua morte alla Sua risurrezione. Siamo stati condotti a riflettere insieme sul più grande atto d’amore mai compiuto per l’umanità (Giovanni 3:16). Questa riflessione si è inizialmente concentrata sull’analisi dei due ladroni crocifissi accanto a Cristo. Due uomini che lo avevano insultato, due uomini con una storia simile, posti alla stessa distanza da Lui… ma con una sola differenza: una scelta.
Il mondo ci insegna sempre più che la nostra storia di vita si definisce attraverso una gerarchia che separa i vincitori dai perdenti. A volte siamo vittime di situazioni ingiuste, altre volte vincitori di un sistema basato sul merito. I due ladroni si trovavano nella stessa posizione, ma solo uno ha avuto il coraggio di umiliarsi, abbassare lo sguardo e riconoscere che la morte di Gesù non annullava il Suo potere, né la promessa di Dio di ristabilire il Suo regno sulla Terra.
Questo momento intenso è stato seguito dalla Santa Cena e dalla lavanda dei piedi, che ci hanno permesso di vivere un atto di profonda umiltà nel ricordo dell’identità del nostro Dio. Più che mai, la gioventù ha bisogno di conoscere l’amore del nostro Padre. È l’unica cosa che può svegliarci e permetterci di discernere che, in questo “supermercato del mondo”, non ci sono che menzogne travestite da verità.
Alla fine di questo cammino percorso insieme a Jonathan, abbiamo ritrovato la speranza in una vita ben oltre ciò che il mondo può offrirci, facendo una scelta che va oltre il nostro passato.
Tra momenti di gioia, relazioni approfondite, giochi e risate, abbiamo vissuto un weekend in cui sono stati seminati dei semi. Siamo convinti che questi semi cresceranno e porteranno frutto nelle nostre vite.
Questi semi riflettono la nostra disponibilità a lasciarci irrigare da Dio. E sicuramente, contribuiranno a costruire quell’essenziale relazione sincera con Lui.
Di Agustina Bozzano