“Ti prego, Signore! Voglio essere una di quegli operai!”.

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Una studentessa di teologia in Libano condivide il suo percorso di vita, sognando di servire meglio Dio.

 

Sara sta facendo un cammino di fede. Ricorda ancora la sua emozione quando, appena aperte le iscrizioni alla Middle East University (MEU) per il nuovo anno scolastico, compilò e consegnò la domanda per il semestre autunnale come matricola di teologia. Era un sogno che si realizzava.

A due settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, emerse però una dura realtà. Le tariffe dell’università erano state modificate per far fronte alla situazione economica senza precedenti del Libano. Nonostante la borsa di studio ricevuta, sua madre ritenne che l’unica cosa onorevole da fare fosse ritirare Sara dagli studi. La prospettiva di porre fine al suo sogno e di tornare dalla sua famiglia (una madre single con un reddito limitato e un fratello con particolari esigenze sanitarie) era più di quanto Sara riuscisse a metabolizzare.

Cresciuta in Libano, Sara aveva frequentato fedelmente la scuola domenicale con il nonno. Durante gli anni scolastici, aveva frequentato la scuola avventista di Bouchrieh perché era vicina a casa sua. Le lezioni sulla Bibbia erano le sue preferite e lei si sentiva sicura e confortata da ciò che imparava.

In terza media, Angy, un’operatrice del Servizio Volontario Avventista (SVA), notò l’interesse di Sara e iniziò a studiare con lei la serie di studi biblici It Is Written. La invitò anche a frequentare la locale Chiesa Avventista. La madre di Sara non voleva che frequentasse quella chiesa da sola, così alla fine accettò di accompagnarla in chiesa lei stessa.

Tutto finì, però, quando altri disagi familiari le imposero di trasferirsi in una scuola dall’altra parte della città e fuori dalla portata di ciò che le era piaciuto tanto. “Sembrava che la mia opportunità di studiare la Bibbia e di andare in chiesa fosse finita”, ricorda Sarah.

Più di un anno dopo notò un cartellone pubblicitario affisso vicino alla casa della nonna. “Ferma la macchina”, disse a sua madre. “Quello è l’uomo di quando studiavo la Bibbia con Angy!”. Il cartellone, che raffigurava John Bradshaw di It Is Written, annunciava che avrebbe tenuto delle conferenze nell’auditorium della scuola dove lei aveva imparato così tanto sulla Bibbia.

Sara e la sua famiglia parteciparono a tutte le serate della serie evangelistica “It Is Written” di Bradshaw a Beirut nel 2019. Nonostante i suoi 16 anni, Sara aveva afferrato i messaggi biblici e, alla fine delle riunioni, lei, sua madre e suo fratello vennero battezzati nella Chiesa Avventista.

In alcuni anni difficili dopo il suo battesimo, l’impegno di Sara venne messo a dura prova. Altri problemi familiari e perdite finanziarie scossero il loro nucleo familiare. Un lungo e complicato decorso post Covid, che la colpì durante l’ultimo anno di liceo, le lasciò alcune difficoltà di memoria e di comprensione. Tutti le consigliarono di rinunciare al suo progetto di frequentare l’università. Ma lei supplicò il Signore: “Ti lascio le mie ferite, le mie lotte, la mia memoria e la mia vita”, gli disse. Due settimane prima degli esami di ammissione all’università, la sua mente cominciò a schiarirsi. Passò con il massimo dei voti. Era la porta aperta di cui aveva bisogno per iniziare la sua formazione in teologia.

Ma ora il pagamento della retta, apparentemente impossibile, minacciava tutto. Sapeva che abbandonare la MEU avrebbe messo fine a ogni prospettiva; nulla lasciava presagire che la sua situazione potesse migliorare da un punto di vista finanziario. Per rendere ancora più difficile la sua decisione, un’università pubblica vicino a casa sua le offrì una borsa di studio completa. Confusa, cercò un’amica che conosceva il suo passato.

Dio la stava ancora chiamando? Doveva rinunciare al suo sogno? Aveva intenzione di servirsi di lei in altri modi? Erano tutte domande che non avevano una risposta chiara, ma le due si accordarono per pregare affinché sua madre avesse la fede di pagare la piccola somma disponibile, che Sara avesse la salute e la concentrazione per studiare duramente e che la sua famiglia confidasse nel fatto che Dio avrebbe provveduto al resto.

Quando arrivò il momento di pregare, Sara parlò del suo fardello più pesante. “Signore, tu stesso ci hai detto di pregare per avere più operai per la tua mèsse, non è vero?”. Poi si fermò, le lacrime le impedivano di continuare a parlare. “Ti prego! Ti prego, Signore! Voglio essere una di quegli operai!”.

Sara sapeva quanto fosse vasto e maturo il campo; era cresciuta in esso, sempre ascoltando, chiedendo e volendone sapere di più. Conosceva la differenza che un operario poteva fare; sarà per sempre grata a coloro che hanno risposto alla chiamata di Dio a lavorare nel suo campo. Ha fiducia che egli stia rispondendo alle sue preghiere. “È lui che ha messo nel mio cuore la voglia di prepararmi per questo ministero. Ed è sempre lui che lo renderà possibile”.

Per ora, Sara è determinata a fare la sua parte. “Giorno dopo giorno mi innamoro sempre di più della Bibbia. Ogni lezione mi tocca nel profondo”. Mentre approfitta delle attività spirituali del campus, si rende conto che il suo ministero sta già iniziando. “Ho ancora molto da imparare, ma una cosa che vedo è che sto già facendo l’opera di Dio qui, proprio ora”.

Per quanto riguarda le sue finanze? Alcuni aiuti sono arrivati da sostenitori inaspettati; il resto è un cammino di fede. Ha visto abbastanza per confidare che Dio continuerà a provvedere a ciò che lei non può fare da sola. “La mia parte è quella di affidarmi a Dio mentre lui mi prepara per ciò che vuole che io faccia”.

 

 

Fonte: https://adventistreview.org/profile/please-god-i-want-to-be-one-of-those-workers/

Traduzione: Tiziana Calà

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