Quanto è autentica la mia vita?

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Quando si presta attenzione ai più piccoli dettagli, qualsiasi storia di vita può essere interessante. Quando si entra nei dettagli, qualsiasi storia comune o mediocre che avrebbe potuto essere riassunta in poche parole, diventa una confessione. Mi rendo conto che la mia storia non fa eccezione, anche se spesso mi è sembrato di vivere una vita banale e prevedibile.

 

Durante le scuole superiori ho superato la mia più grande vulnerabilità: la timidezza. Ma questa affermazione nasconde più di quanto non dica. Per esempio, dopo il primo anno di scuola, il nostro insegnante di storia ci sfidava di tanto in tanto, invitandoci a partecipare a progetti di volontariato. Dato che non eravamo interessati a nient’altro che alla scuola e agli amici, abbiamo minimizzato tutti i suoi tentativi di coinvolgerci di più. Ho cercato di convincermi che avere buoni voti e poter andare all’università in un’altra città potesse bastare.

Credo che in realtà avessi paura di sbagliare e cercavo di trovare delle scuse. Mi immaginavo in un gruppo di persone nuove, incapace di socializzare. Non vorrei attribuire parole false al mio insegnante di storia, ma ricordo che mi rimproverava se le mie risposte mancavano di una corretta argomentazione. Da quel momento in poi, la mia memoria si fa leggermente incerta, ma so che alla fine mi ha convinto a partecipare ad almeno un progetto con i miei compagni di classe.

Ora mi trovo a vivere la migliore fase dei miei 25 anni di vita. Sto per diventare insegnante. È una professione che mi metterà davanti a una classe, una sfida che, all’inizio delle superiori, non avrei mai pensato di accettare. L’arco di tempo in cui sono avvenuti i più grandi cambiamenti nella mia vita è iniziato in seconda superiore e continua ancora oggi. Sono stati nove anni di domande necessarie per la mia esistenza.

Per me, vivere in maniera autentica, o vivere secondo la verità, significa vivere con un insieme di principi senza i quali non si può andare avanti nella vita. Ho preso questa domanda più seriamente alla fine delle superiori, quando ho scoperto il Dio della Bibbia. Le esperienze che mi hanno guidato a questa scoperta c’erano, ma mancava una semplice domanda: come posso vivere in maniera autentica? Ho passato gli ultimi mesi del mio ultimo anno delle superiori tra due pile di libri: uno per la scuola e uno per la mia anima. Ho cercato risposte a una lunga serie di domande: chi è Dio per me? Perché è affascinante conoscerlo in questo momento? È davvero così importante comunicare con Lui personalmente? Posso avere una vita reale senza un Suo coinvolgimento?

Ho sperimentato un forte senso di gioia e di scoperta mentre scoprivo questa affascinante figura. Il cambiamento di direzione nella mia vita è stato rapido e veloce. Mi sono iscritta all’università, decisa a innalzarmi al di sopra dei problemi o dei drammi personali e a concentrarmi su un regno che “non è di questo mondo” (Giovanni 18:36).

Con questa decisione, mi è stata data la possibilità di riscoprire me stessa. Ho perso alcuni legami importanti, ho vissuto alcuni mesi di incertezza e forse ho perso alcuni treni che sembravano essere occasioni uniche per la mia vita. Ma ho guadagnato quello che tutti cerchiamo: il senso, il motivo. Per me, il vero senso della vita si traduce nel tenere conto di chi mi circonda e nel rendermi conto che non sto facendo una maratona, dove ognuno corre per la sua strada. Gesù è salito sulla croce senza paura di soffrire e ha messo in gioco tutto per noi esseri umani. Mi sono sentita, e mi sento ancora, tenuta a restituire qualcosa al mondo.

 

 

Di Alexandra Muscalu

Fonte: https://st.network/analysis/top/how-authentic-is-my-life.html

Traduzione: Tiziana Calà

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Siate come Gesù. Siate meno gentili.

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