UN DISASTRO UMANITARIO

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Il Bangladesh devastato dalle inondazioni continua a essere sulle prime pagine della stampa mondiale. Da maggio, il paese vive quella che è stata definita la peggiore alluvione in 40 anni. In questa situazione di continue piogge e allagamenti, la crisi del Myanmar si è ora allargata al vicino Bangladesh.

Adra (Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso) è tra le organizzazioni umanitarie in Bangladesh che aiutano non solo le vittime delle inondazioni, ma anche i flussi di rifugiati Rohingya.

Oltre 4.000 Rohingya sono stati uccisi dopo lo scoppio delle violenze in Myanmar, il 25 agosto. Considerati i più perseguitati al mondo, i Rohingya sono un gruppo etnico indoariano, formato in maggioranza da musulmani. Invece, più del 90% degli abitanti in Myanmar sono buddisti.

Prima del 25 agosto, il Banglades ha riconosciuto lo status di rifugiati a circa 190.000 Rohingya. Dopo, 436.000 Rohingya si sono riversati nello stato bengalese in cerca di rifugio. Molti sono donne e bambini feriti durante gli scontri.
“La maggior parte di loro ha camminato per giorni, nascondendosi nella giungla, attraversando montagne e fiumi, portando quello che poteva salvare dalla propria casa”, ha osservato Landerson Santana, direttore di Adra Bangladesh.

“Hanno fame, sono deboli e malati. È un disastro umanitario”, ha aggiunto.

Il Gruppo di coordinamento tra i settori (Iscg) coordina gli inteventi di soccorso degli organismi umanitari in Bangladesh. Si stima che siano 1,2 milioni le persone colpite in varia misura dalla crisi Rohingya.

Quasi due terzi degli aiuti urgenti chiesti dalla comunità internazionale rimangono insoddisfatti. In media, i rifugiati consumano un solo pasto al giorno e dispongono di strutture wash e ripari limitati, afferma il rapporto Adra del 21 settembre sulla situazione in Bangladesh. La sigla walsh è l’acronimo usato dall’Onu per incicare acqua e servizi igienico-sanitari, tutti problemi urgenti nei campi profughi. Un’altra preoccupazione è la necessità di sostegno psicologico e sociologico, soprattutto per i bambini.

La risposta iniziale di Adra Bangladesh riguarda un progetto di distribuzione di alimenti e kit per costruire ripari di emergenza a 3.600 famiglie Rohingya. I pacchi di cibo contengono 40 chilogrammi di alimenti secchi: riso, lenticchie, sale e zucchero e due litri di olio. La distribuzione è iniziata il 26 settembre e continuerà mensilmente per tre mesi. I progetti futuri sono in fase di sviluppo e dipendono dai finanziamenti disponibili.

Dal 18 settembre, gli attraversamenti della frontiera sono diminuiti, ma comincia a farsi vedere l’impatto dell’attuale situazione sul gran numero di rifugiati e sui residenti.

Per ulteriori informazioni, visita adra.org o adra.org/emergency-donation.  – Ann/Notizie Avventiste

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(Foto: Britt Celine Oldebraten) Fonte: news.avventisti.it

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