Uno sprazzo di cielo

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Molte famiglie lottano contro la fine delle relazioni e la violenza domestica. Per questo motivo, alcuni sono tentati di chiedersi se il matrimonio sia ancora un’opzione valida. Ma gli aspetti importanti della vita familiare rimangono validi anche dopo migliaia di anni e, se messi in pratica, possono aiutare le nostre famiglie a prosperare, anche nel ventunesimo secolo.

 

Il segreto della felicità

L’amore è stato definito come la capacità di soddisfare i bisogni dell’altro prima ancora che questi se ne renda conto. È come se i genitori che sanno che è importante nutrire il loro bambino prima che abbia troppa fame (e che sia scontroso) e cambiare il pannolino prima che il bambino inizi a sentirsi a disagio.

La solitudine può rendere le persone tristi, sofferenti, in difficoltà ed egoiste, mentre la vita familiare offre l’opportunità di sperimentare l’amore, la comunicazione, la comprensione e la cooperazione.

Insieme, i partner possono soddisfare i bisogni reciproci di apprezzamento, conforto, aiuto, protezione, incoraggiamento e affetto. Ogni volta che facciamo qualcosa che aiuta il nostro partner a sentirsi amato, rafforziamo la nostra relazione, mentre ogni volta che facciamo qualcosa di egoistico, che fa male all’altro, danneggiamo la relazione.

Gli psicologi stanno scoprendo che il segreto della felicità non sta nell’avere tutto ciò che vogliamo, ma nel dare agli altri ciò di cui hanno bisogno per essere felici. E il luogo migliore per sperimentare la gioia dell’amore generoso è la famiglia e il matrimonio, dove conosciamo le persone coinvolte davvero bene.

 

Meglio insieme

Se uno dei due coniugi è malato, l’altro può prestare assistenza. Se uno si sente stanco, l’altro può condividerne il carico. Se uno sta affrontando una sfida, ci sono due menti per concentrarsi sul problema. Quando accadono cose belle, è ancora più bello se c’è qualcuno con cui condividere la gioia. Quando una tragedia fa a pezzi il nostro mondo, è bene avere qualcuno con cui piangere.

Una sfida che molte famiglie devono affrontare al giorno d’oggi è che i genitori e i loro figli sono sempre più isolati in mondi virtuali costruiti dalla tecnologia. Le persone sono spesso motivate da un approccio del tipo “cosa è meglio per me in questo momento” piuttosto che da una sana interdipendenza che chiede: “Cosa sarà meglio per mio marito o mia moglie e per la famiglia, ora e in futuro?”.

 

Scorci di Dio

Poco prima di creare la compagna di Adamo, Eva, Dio affermò: “Non è bene che l’uomo sia solo” (Genesi 2:18). E con questo, Dio ha dato agli esseri umani la nuovissima istituzione del matrimonio, perché ci ha progettati per stare meglio insieme. Le coppie sono in percentuale più felici, più sane, più ricche e più resistenti alle sfide della vita rispetto a chi vive da solo.

Tuttavia, c’è molto altro nel matrimonio e nella famiglia rispetto ai benefici che offrono. Ci danno anche un’idea del carattere di Dio. La Bibbia dice: “Amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. […] Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e il suo amore diventa perfetto in noi” (1 Giovanni 4:7,12).

Ogni volta che facciamo qualcosa di amorevole, per quanto semplice, diventiamo espressione dell’amore di Dio. L’amore non consiste nel fare qualcosa di grandioso e spettacolare per un’altra persona. Si sperimenta in piccole gentilezze e azioni premurose sparse nel corso della giornata, come ad esempio: “Grazie per la mia camicia pulita!”; “Posso farti uno spuntino?”; “Cosa posso fare per aiutarti?”; o “Mi piace essere tua moglie (o tuo marito)!”.

L’ideale di Dio per il matrimonio e per la famiglia è che creiamo insieme a lui un luogo in cui possiamo sperimentare e condividere ogni aspetto del suo amore. È una strada a doppio senso: più sperimentiamo l’amore che perdona, l’amore generoso e altruista di un altro essere umano e più diamo questo tipo di amore al nostro partner e ai nostri figli, più riusciamo a comprendere l’amore di Dio per noi. E più comprendiamo veramente l’amore di Dio per noi, più è facile per noi amare il Signore e gli altri.

L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non verrà mai meno” (1 Corinzi 13:4-8).

Mettere gli altri al primo posto, scoprire cosa li fa sentire amati e provvedere ai loro bisogni ci aiuta a sviluppare compassione, altruismo, umiltà, coraggio e pazienza. Maturiamo e cresciamo quando mettiamo in pratica il nostro amore.

Essere genitore mi ha insegnato molto!”, dichiara David. “Alzarmi nel cuore della notte per occuparmi di una neonata che si agita ha stravolto le mie priorità. Ma voglio fare tutto il necessario per aiutare la mia bambina a sentirsi amata, sicura e felice. Non sono più la persona più importante del mondo e questo ha cambiato in meglio la mia prospettiva di vita”.

Ecco perché Gesù ha detto: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti” (Matteo 22:37-40).

 

Scegliere l’impegno

Non basta amare. Dio ha introdotto il matrimonio perché voleva che sperimentassimo l’impegno e la fedeltà che ne derivano.

Se non ci impegniamo, possiamo facilmente abbandonare una relazione quando il gioco si fa duro. Ma se cambiamo partner ogni volta che una relazione diventa difficile, non cogliamo l’opportunità di capire da dove viene l’altra persona; non impariamo l’importante abilità di rimanere con un problema fino a risolverlo; e non sviluppiamo maturità e forza. Alla fine, gli stessi problemi si ripresenteranno con una persona diversa.

L’impegno ha un lato positivo, soprattutto quando ci concentriamo sulla nostra scelta di impegnarci con un’altra persona. L’impegno positivo dice: “Sono qui con te a lungo termine, qualunque cosa accada, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia”.

L’amore dice: “Voglio il meglio per noi e sono disposto a fare tutto il necessario per continuare a costruire un rapporto più stretto con te. Voglio investire il mio amore, il mio tempo, la mia comprensione e i miei sforzi per rendere il nostro matrimonio e la nostra famiglia il migliore possibile”.

Impegnarsi significa anche creare fiducia e dimostrare al partner che è la persona più importante della nostra vita. Si tratta di essere fedeli, di tenersi al sicuro l’un l’altro e di fare in modo che i bisogni e i desideri del nostro partner siano importanti quanto i nostri.

Purtroppo, poiché viviamo in un mondo imperfetto, per quanto ci impegniamo, la vita non è semplice e le relazioni possono infrangersi. Si divorzia. I figli vengono separati dai genitori. Le vite vengono devastate. Quando ci troviamo soli, Dio promette di essere nostro Padre (cfr. Salmo 27:10) e persino nostro partner (cfr. Isaia 54:5), amandoci, confortandoci e sostenendoci.

 

Il matrimonio “in grande”

C’è un’ulteriore ragione per cui Dio ha creato il matrimonio. Ai tempi della Bibbia, quando una coppia decideva di sposarsi, diventava prima promessa o fidanzata. Il futuro marito pagava un prezzo per la sposa, per dimostrare il suo impegno nei confronti della futura moglie. Poi preparava la casa, costruendola con le proprie mani in previsione del giorno delle nozze.

Nel frattempo, la futura sposa si preparava per le nozze. Quando la casa era pronta, lo sposo veniva a prendere la sua sposa e si faceva una grande festa.

Gesù è il nostro sposo. Vuole stare con noi. Ci ama, ci ha scelti, ha fatto un grande sacrificio per noi e si è impegnato con noi. Una volta ha detto: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:2-3).

Come un futuro marito, Gesù sta preparando una casa per noi in cielo. Quando tutto sarà pronto, verrà a prenderci e ci porterà lì per vivere con lui per sempre, in un mondo di amore perfetto. Coloro che lo amano sono come la sua “sposa”, desiderosi di stare con lui, in attesa di lui, fedeli e impegnati con lui.

Questo è il quadro generale del piano di Dio per noi, qualcosa di così misterioso e meraviglioso che possiamo iniziare a comprenderlo solo attraverso le nostre relazioni più profonde, più strette e più affettuose: ecco perché i nostri matrimoni e le nostre famiglie sono così importanti ai suoi occhi.

Ogni volta che una relazione viene danneggiata, ogni volta che una relazione viene distrutta, il Signore piange con noi nel nostro dolore. Queste relazioni umane spezzate danneggiano anche l’immagine dell’impegno d’amore di Dio nei nostri confronti. Ma ogni volta che facciamo qualcosa di amorevole, che ci perdoniamo l’un l’altro o che risolviamo i nostri conflitti in modo rispettoso e pacifico, siamo parte del suo piano d’amore e uno scorcio di cielo scintilla attraverso l’universo nel nostro mondo.

 

Come crescere come famiglia

  • Create insieme un elenco dei diversi punti di forza che ciascuno di voi apporta alla famiglia. Tra questi, l’umorismo, la capacità di risolvere i conflitti, l’ascolto, lo spirito di perdono o semplicemente la capacità di riparare un rubinetto che gocciola.
  • Dite al vostro partner sette cose che apprezzate davvero di lui/lei.
  • Riflettete sugli aspetti dell’amore di Dio e del suo carattere che le persone potrebbero vedere quando osservano il vostro matrimonio o la vostra famiglia.
  • Elencate 10 cose che potete fare per far sentire vostro/a figlio/a o il/la vostro/a partner particolarmente amato/a e fatele il più spesso possibile.
  • Esaminate tre cose specifiche che potete fare per rendere il vostro matrimonio o la vostra famiglia migliore, più felice, più forte e più divertente.
  • Pensate a come aiutare il/la vostro/a partner a sperimentare di più l’amore di Dio attraverso il modo in cui lo/a amate.
  • Parlate di come voi e la vostra famiglia potreste unire le vostre capacità e i vostri talenti per contribuire a un progetto di assistenza, come ad esempio preparare la zuppa per sfamare i senzatetto, dare lezioni o ripetizioni ai bambini, o raccogliere fondi a beneficio di persone in situazioni disagiate.

 

 

Di Karen Holford, terapista familiare con un background in terapia occupazionale e psicologia dello sviluppo.

Fonte: https://st.network/analysis/top/a-flash-of-heaven.html

Traduzione: Tiziana Calà

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