Perché proprio il settimo giorno?

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settimo giorno riposo

Celebrare la relazione con il nostro Creatore.

 

“C’è un regno del tempo in cui l’obiettivo non è avere ma essere, non possedere ma dare, non controllare ma condividere, non sottomettere ma essere in accordo” – Abraham Joshua Heschel, The Sabbath.

Il sabato è un giorno unico. Le sue idee rivoluzionarie erano significative nel mondo antico e lo sono ancora nella società odierna. Come tema integrale della Scrittura, il sabato tratta questioni profondamente teologiche su Dio e sul suo rapporto con l’umanità e con tutta la creazione.

 

Di che cosa tratta il sabato?

Il teologo riformato svizzero Karl Barth ha sottolineato l’enfasi della Scrittura sull’evento culminante del sabato della creazione, come Dio che entra nel mondo creato: “Riposandosi il settimo giorno, egli [Dio] non si separa dal mondo, ma si lega con più intensità a esso”. Nella sua ricorrenza cadenzata, il sabato rappresenta la presenza costante del Creatore nel mondo e la sua cura per esso.

La sacralità del sabato è quindi l’essenza della relazione divino-umana e permette agli esseri umani di riposare e lavorare in questo mondo a immagine e somiglianza del Dio creatore. Dalla caduta nel peccato, il sabato ha liberato gli esseri umani da regimi oppressivi di divinità umane; li ha posti in relazioni adeguate tra loro; ha alleggerito il loro atteggiamento nei confronti del lavoro in una società spesso stanca e stressata dal duro lavoro; e ha reso testimonianza del progetto divino, nel tempo e nello spazio con cui gli esseri umani possono riconoscere ed emulare il Creatore di ogni cosa.

E così, il sabato è una parte importante del programma di Dio per ristabilire l’imago Dei negli esseri umani ormai peccatori.

 

Sabato: giustizia e libertà

Il comandamento di santificare il sabato è al centro del decalogo in Esodo 20:8-11 e in Deuteronomio 5:12-15. In entrambe le versioni del decalogo, il sabato è il simbolo distintivo e la garanzia del dono di Dio della libertà dalla schiavitù e dall’oppressione.

A loro volta, le persone liberate dalla schiavitù devono estendere lo stesso dono, così come la propria cura e compassione, a chiunque si trovi in contatto con loro, compresi gli animali. Il significato del sabato nelle sezioni di legge della Bibbia non deve essere confuso, specialmente per quanto riguarda l’interesse divino per la giustizia e l’equità verso coloro che vengono svantaggiati dalla società.

È in questo spirito di giustizia che i profeti hanno parlato del sabato. Amos ha condannato l’abuso da parte di coloro che erano avidi e opprimevano i poveri (cfr. Amos 8:5). Osea ha esortato coloro che ignoravano il significato del sabato come segno del patto dell’alleanza tra Dio e il suo popolo (cfr. Osea 2:11). In Isaia, il sabato è intriso della chiamata divina per la giustizia e la rettitudine in questo mondo (cfr. Isaia 56:1), nonché un catalizzatore di speranza per un nuovo cielo e una nuova terra onnicomprensivi quando “ogni carne” adorerà il Signore “di sabato in sabato” (Isaia 66:23).

Secondo i Vangeli, il sabato è stato creato in favore dell’essere umano (cfr. Marco 2:27), e il “Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” (versetto 28). Se gli animali hanno bisogno di essere assistiti e curati di sabato, quanto più gli esseri umani che hanno bisogno di essere guariti. Così, Gesù dice: “È dunque lecito far del bene in giorno di sabato” (Matteo 12:12).

Nel Vangelo di Giovanni, le guarigioni di Gesù in giorno di sabato parlano della cura vitale di Dio per le persone trascurate dalle autorità del tempio (cfr. Giovanni 5; 9). Mentre il Nuovo Testamento attesta l’osservanza del sabato nella chiesa primitiva, è in Ebrei che i cristiani sono chiamati a entrare nel “riposo” di Dio, che è “un riposo sabatico per il popolo di Dio” (Ebrei 4:9). Il linguaggio evoca la visione di Isaia dove il sabato porta il compimento escatologico del riposo e della pace. Tutti i credenti entreranno nel riposo del sabato di Dio.

Il libro dell’Apocalisse conclude l’importazione teologica del sabato nella Scrittura con le lettere a sette chiese dell’Asia Minore, seguite da sette cicli di visioni che culminano nella visione della Nuova Gerusalemme, un panorama che riflette la struttura del numero sette del racconto della creazione in Genesi 1:1-2:3. Al centro dello scenario profetico c’è un’importante allusione al sabato nel Decalogo (cfr. Esodo 20:8-11), “Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l’ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque” (Apocalisse 14:7). I momenti di crisi della terra sembrano concentrarsi sui grandi temi di evangelizzazione del sabato:

 

Il Dio creatore è degno di fiducia. Il sabato ci dà la possibilità di riorientare la nostra vita verso Dio come ultimo aiuto. È un invito a fidarci di lui con tutto il nostro essere e con le nostre fonti di sicurezza, come il lavoro, il denaro o le relazioni. Come suoi esseri creati e trasformati, siamo a sua immagine, dipendenti da lui e dalle sue benedizioni e doni.

Il sabato è il marchio delle persone libere. Lavorare senza fermarsi è quello che facevano gli schiavi. Dio ha riscattato il suo popolo dalla schiavitù e ha posto il sabato come promemoria ricorrente della libertà. Il sabato ricordava agli schiavi che avevano ricevuto una nuova identità come persone libere.

La più grande preoccupazione del sabato è la giustizia e la misericordia. I comandamenti del sabato invitano coloro che osservano il sabato a prestare attenzione a coloro che sono “più piccoli” nella società e permettono loro di riposare in modo che “possano riprendere fiato” (Esodo 23:12). La stessa preoccupazione era al centro di ogni controversia del sabato quando Gesù curava e guariva le persone che erano ai margini della società.

Il sabato è un’anticipazione gioiosa. La nozione di sabato come un giorno strettamente regolato dalla legge non è un modello divino. Il racconto biblico del dono della manna e del sabato è esplicito con le sue sfumature festose nella celebrazione del dono di Dio: “Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro al Signore; oggi non ne troverete nei campi” (Esodo 16:25). Secondo la tradizione ebraica, il sabato era un tempo per mangiare e festeggiare. La sua prospettiva speranzosa in un mondo reso nuovo, ci segnala qui e ora la “delizia” della grazia di Dio verso il suo popolo (Isaia 58:13).

 

 

Di Mathilde Frey, insegna alla Walla Walla University, Washington, Stati Uniti.

Fonte: https://adventistreview.org/magazine-article/2009-22/

Traduzione: Tiziana Calà

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