Russia. È legale svolgere servizi religiosi nella propria abitazione

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Olga Glamozdinova, membro della chiesa avventista, si è appellata alla Corte costituzionale della Federazione Russa dopo essere stata multata per aver usato la sua proprietà in modo ritenuto inappropriato, poiché aveva svolto servizi religiosi nella sua casa. Il 14 novembre è arrivata la sentenza favorevole alla richiesta di risarcimento. Non è la prima volta che la Corte costituzionale decide in casi simili.

Sui terreni destinati alla costruzione di abitazioni private, spiega la Corte costituzionale, il cittadino ha il diritto di soddisfare i propri bisogni spirituali e fisici. In particolare, erigere una casa e condurre in essa riunioni religiose è pienamente coerente con la legge.

Vassily Ivanovich Nichik, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa (Aplr) dell’Unione Avventista Russa

In una intervista, Vassily Ivanovich Nichik, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa (Aplr) dell’Unione avventista russa, spiega che “la sentenza si riferisce all’uso di locali privati per scopi liturgici ma, in linea di principio, potrebbe essere applicata all’uso di locali per scopi diversi dalle attività religiose di culto. Si possono fare diverse considerazioni”.

“Se parliamo di un edificio residenziale”, continua Ivanovich, “in cui una comunità ecclesiastica tiene il suo servizio di adorazione in una delle stanze, ciò, come confermato dalla Corte, è assolutamente legale”. Se l’edificio è stato costruito per essere un luogo di culto e non mostra alcun segno che si tratti di una casa, vuol dire che “si è cambiato lo scopo d’uso del terreno che era destinato alla costruzione di un immobile residenziale. In questo caso, il proprietario potrebbe avere dei problemi”.

Grazie all’attuale sentenza del tribunale, i credenti sanzionati per aver presumibilmente usato la loro terra a scopi illegali possono contestare le multe solo se l’edificio che hanno costruito “è davvero la loro casa in cui si svolgono riunioni religiose”, precisa Ivanovich. Se invece “si tratta di un edificio religioso che ha in tutto e per tutto l’aspetto di un edificio religioso e non presenta praticamente alcun segno che sia una casa, allora il problema sarà molto più difficile da risolvere”.

“Tuttavia, voglio chiarire che la sentenza definitiva non è stata ancora pubblicata [dal 14 novembre]”, conclude il direttore Aplr. “La Corte costituzionale ha annunciato la sentenza ma solo tra qualche giorno sarà pubblicata; in questo modo potremo vedere tutti i dettagli e saremo in grado di fornire una valutazione”.

 

Fonte: https://bit.ly/2P5bpPL

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