Rvs, la radio religiosa che si batte contro la mafia

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Rvs ovvero Radio Voce della Speranza compie 40 anni. È una radio religiosa che però non si autolimita nei temi che tratta. Due validi personaggi che la animano sono Roberto Vacca e Claudio Coppini. Con uno di loro, Roberto Vacca, oggi farò due chiacchiere.

Come nasce Rvs e perché?
Nasce dalla volontà  della Chiesa avventista di condividere la propria comprensione del Vangelo con credenti e non credenti di ogni parte del mondo. Questa comprensione ha origine in una esperienza millennaristica (attesa del ritorno del Signore) a cui si aggiungono una rivalutazione dell’esperienza spirituale ebraica e una visione dell’uomo come sintesi psico-somatica. Da qui l’attenzione sui temi della salute e sulla dimensione sociale dell’individuo.

Siete tra i pochi a trattare in modo continuo il tema fuori moda della lotta alla mafia, da dove nasce tale attenzione?
Se l’uomo cristiano si costituisce non solo nella relazione “privata” con Dio, ma anche nella sua interazione sociale, una dimensione tossica come quella mafiosa non può che contrapporsi al progetto di Dio per l’uomo, definito nei Vangeli come “Regno di Dio”, cioè un’esperienza spirituale in cui non esiste altra sottomissione se non al Dio d’amore rappresentato da Gesù di Nazareth. La mafia si contrappone frontalmente a questo progetto. Non è un caso che non siano pochi i martiri cristiani uccisi dalla mafia esplicitamente perché  ritenuti un intralcio al dominio mafioso sulle coscienze.

Dalle vostre trasmissioni emerge un rapporto con il territorio italiano profondo e radicato. Che idea vi siete fatti della situazione italiana?
Quella di una doppia Italia, quella sfiduciata, impaurita, disposta a conferire pieni poteri a chi possa rassicurarla. E un’Italia fondata sull’impegno civile, innamorata della giustizia, pronta a battersi per la libertà propria e delle minoranze. Tra questi due poli spesso oscillano anche i cristiani.

Eppoi concludo con un paio di domande tra cui una di rito: che rapporto avete con la paura?
Onestamente non siamo mai stati esposti a situazioni di reale pericolo. Ho una grandissima ammirazione per quelle persone che non si fanno intimidire. Mi auguro che questi modelli, se un giorno sarà necessario, ci aiutino a ispirarci verso le scelte giuste. Per ora il nostro compito è quello di dar voce a questi modelli, di cui la società ha tanto bisogno (e i giovani in particolare).

Non vi sembra strano che una radio religiosa parli di temi quali Stati Uniti d’Europa, legalità, ecc., ecc.?
Assolutamente no, a meno che non cerchiamo un’esperienza religiosa di distacco rispetto alla gente e ai suoi problemi immediati. Certo, siamo consapevoli che molti problemi hanno un’origine ultima di tipo culturale e spirituale. L’emergenza ambientale, così come il fenomeno mafioso, hanno una radice nel deficit culturale e spirituale presente in una parte importante del nostro Paese. Una radio come Rvs – nel suo piccolo – ha l’ambizione di incidere proprio su questa radice più profonda dei problemi dell’individuo e della collettività.
(Articolo di Salvatore Calleri, pubblicato su Juorno.it del 4 gennaio 2020)

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