Avventisti cinesi donano riso alle famiglie svantaggiate delle Filippine

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L’iniziativa invia un messaggio di amore e unità per sconfiggere il virus.

 

È bastato inviare un semplice sms ad amici avventisti in Cina e in meno di 12 ore sono stati raccolti 20.000 dollari. Lo spiega Samuel Wang, evangelista cinese della Regione Asia-Pacifico del sud (Ssd) della chiesa, che ha coordinato il progetto di raccolta fondi tramite una chat di gruppo, per aiutare le persone colpite dal lock-down nelle Filippine a causa della pandemia Covid-19.

I fondi sono serviti a comprare del riso e lo scorso 3 aprile si è svolta la prima distribuzione nel comune di Silang, nella provincia di Cavite (Filippine). Oltre 1.260 famiglie, rappresentate da conducenti di tricicli, membri di gruppi di assistenza e personale di servizio, hanno ricevuto sacchi di riso e pubblicazioni avventiste. I destinatari sono stati informati di mantenere la distanza sociale durante l’attesa in fila, per prevenire la diffusione della malattia.

La distribuzione del riso è avvenuta sotto la stretta supervisione dell’ufficio comunale per la sicurezza e la salute, e dell’associazione dei conducenti di tricicli, al fine di garantire una corretta distribuzione e mantenere le misure di sicurezza sanitaria.

Le famiglie svantaggiate che vivono nelle baraccopoli e nelle case di fortuna, in sei diverse parti di Silang, sono state le principali destinatarie delle donazioni di riso. Anche gli operai che lavorano nella sede dell’Ssd, tra cui guardie di sicurezza, giardinieri, guardiani, falegnami, ecc., hanno ricevuto la donazione.

La seconda distribuzione di riso è stata organizzata quattro giorni dopo e ne hanno beneficiato più di 890 famiglie. Secondo i dirigenti della chiesa, in tutto sono stati distribuiti 400 sacchi di riso nelle due iniziative. “Anche in Cina le persone hanno sofferto, quindi comprendono i problemi che i residenti affrontano qui [nelle Filippine]” ha affermato Wang “Volevano inviare il messaggio che, attraverso l’unità, l’amore e la collaborazione, possiamo superare questo virus; così in tanti hanno offerto aiuto e risposto a questo appello”.

Mobilità e incontri sociali sono severamente vietati nell’intera isola filippina di Luzon a causa delle restrizioni messe in atto dal governo. Nonostante la situazione, l’amministrazione locale e gli enti privati si occupano della distribuzione di beni di soccorso in varie città. Sono state organizzati interventi per venire incontro alle esigenze basilari delle famiglie, delle persone rinchiuse nelle loro case e impossibilitate a lavorare per quasi un mese a causa della pandemia in continua crescita.

 

 

Fonte: Il Messaggero Avventista

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