Rischio di carestie di proporzioni bibliche a causa di guerre, crisi e coronavirus

Shares

È l’allarme lanciato dal direttore del World Food Programme al Consiglio di sicurezza Onu.

 

“Scusate se ho parlato così apertamente, ma voglio essere molto chiaro su ciò che minaccia il mondo in questo momento. Mentre siamo colpiti dalla pandemia di Covid-19, siamo anche sull’orlo di una pandemia di fame” ha affermato David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme (Wfp), il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, durante la riunione in video del Consiglio di sicurezza dell’Onu, il 21 aprile.

Si stima che un quarto di miliardo di individui sarà alla fame entro la fine dell’anno a causa del coronavirus. 265 milioni di persone dei Paesi a basso e medio reddito vivranno insicurezza alimentare acuta, a meno che non vengano intraprese azioni rapide per affrontare la pandemia.

Le cifre sono circa il doppio rispetto ai 135 milioni di persone di 55 Paesi che nel 2019 sono state esposte a insicurezza alimentare acuta a causa di conflitti, cambiamenti climatici e crisi economiche, come indica l’ultimo Rapporto globale sulle crisi alimentari, redatto prima dell’epidemia. I dati contrastanti forniscono una visione sorprendente del potenziale devastante di questo virus.

La “peggiore crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale” incomberà nel 2020, aveva avvertito David Beasley già nei mesi precedenti alla pandemia. E citava tra i motivi le guerre in Siria e Yemen, il peggioramento delle crisi in Sud Sudan, Burkina Faso e nella regione del Sahel centrale; e poi gli sciami di locuste in Africa, l’aumento delle catastrofi naturali, i cambiamenti climatici e la crisi economica in Libano, Congo, Sudan ed Etiopia. Oggi non solo viviamo in una “pandemia di salute globale”, ma dobbiamo affrontare un “disastro umanitario globale” ha affermato il direttore esecutivo del Wfp.

Gli effetti del Covid-19 sull’economia e la salute sono estremamente preoccupanti in Africa e Medio Oriente, poiché il virus minaccia la vita e il sostentamento delle persone che sono già a rischio di conflitti. Con la chiusura scolastica, per contrastare la diffusione del coronavirus, 370 milioni di bambini non ricevono più pasti nutrienti a scuola.

In collaborazione con l’Oms, il World Food Programme ha consegnato milioni di kit, di test, mascherine e dispositivi di protezione individuale in 78 Paesi, e utilizza il servizio di volo umanitario per trasportare medici, infermieri, personale medico e operatori umanitari nei Paesi che hanno bisogno di aiuto. Ma “prima di tutto, abbiamo bisogno della pace” secondo  Beasley, un globale cessate il fuoco è essenziale.

“Non ci sono ancora carestie. Ma devo avvertirvi che se non ci prepariamo e non agiamo ora – per garantire la sicurezza alimentare, colmare le lacune finanziarie ed evitare interruzioni del commercio – potremmo affrontare più carestie bibliche in pochi mesi” ha avvertito Beasley rivolto ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

 

 

Fonte: Il Messaggero Avventista

Soli, insieme
Un grazie dai Ministeri per la salute della chiesa europea

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top