L’Eud sulle relazioni con le confessioni religiose

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La Regione Intereuropea della Chiesa ha recentemente votato un documento sui rapporti interreligiosi. Una delle domande che spesso gli avventisti del settimo giorno si pongono è l’adeguatezza che pastori e leader, i quali ricoprono incarichi di responsabilità, partecipino alle attività e alle organizzazioni ecumeniche e interreligiose. Considerata la complessità della questione, dire un semplice sì o no non risponde in modo soddisfacente alla domanda.

Radicata sulla Bibbia, la Chiesa avventista del settimo giorno ha prodotto vari documenti e dichiarazioni sui rapporti con le altre chiese ed entità. Essa favorisce il dialogo e le relazioni cordiali di reciproco rispetto e comprensione con altre confessioni religiose, a tutti i livelli della nostra organizzazione ecclesiale.

«Siamo pienamente convinti e difendiamo con forza la libertà di coscienza e la libertà religiosa in quanto diritti di tutti gli esseri umani, anche di coloro che la pensano diversamente da noi» ha affermato Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa.

La Chiesa avventista crede che tutti gli esseri umani siano creati a immagine di Dio e quindi meritino amore e rispetto più profondi. Nonostante le differenze, gli avventisti non dovrebbero rifuggire da coloro che pensano, credono e si comportano come fanno.

L’esperienza ha dimostrato che il contesto del dialogo interreligioso è un ambiente eccellente per noi, per relazionarci con i leader di altre confessioni religiose, conoscere loro personalmente e gli insegnamenti delle comunità che rappresentano. Questo crea anche un ambiente adatto per farci capire, dato che abbiamo la possibilità di spiegare ciò in cui crediamo e i punti di vista avventisti in diverse altre aree della vita e della missione della nostra chiesa. Una relazione amichevole e rispettosa può spezzare molti pregiudizi infondati e promuovere una proficua cooperazione in tanti settori di interesse comune.

Il dialogo e la comprensione reciproca non significano, tuttavia, essere d’accordo con gli altri solo per mantenere relazioni cordiali.

Diventare membro di un’organizzazione ecumenica, ad esempio, implica l’accettazione di principi e linee guida che potrebbero essere in contraddizione con la nostra comprensione dell’unità della chiesa, dell’ecclesiologia e della missione. Pertanto, la Regione Intereuropea raccomanda vivamente che gli avventisti abbiano lo status di osservatori, consulenti o ospiti.

L’obiettivo principale del documento, votato durante l’ultimo Comitato esecutivo dell’Eud, è quello di affermare in modo chiaro e conciso quale sia la posizione della Chiesa avventista circa il rapporto con le altre confessioni religiose e raccomandare a tutti, individui ed entità, di rispettarle.

Comunque, il voto non preclude il dialogo e le relazioni cordiali di reciproco rispetto con le altre confessioni religiose, a tutti i livelli della nostra organizzazione ecclesiale.

 

Fonte: Il Messaggero Avventista

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