Come parlare di sesso ai bambini

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Considerando i numerosi danni documentati della pornografia infantile e la realtà che i genitori non possono impedire l’esposizione (anche attraverso un attento monitoraggio), cosa possono fare i genitori?

 

Mia figlia aveva sei anni quando si è imbattuta per la prima volta nella pornografia online. Era durante la sua fase “Angelina Ballerina” quando un giorno, mentre cercava immagini di ballerine online, un’immagine pornografica è apparsa sul suo schermo. Si è spaventata e ha chiuso lo schermo, ma non ha detto niente a suo padre, che era seduto proprio accanto a lei, ma che però non aveva visto l’immagine.

 

Le ricerche suggeriscono che l’età media della prima esposizione alla pornografia sta diventando sempre più precoce (1). Molti genitori tendono a ritenere che un attento monitoraggio delle attività online dei loro figli possa prevenire l’esposizione involontaria alla pornografia. Questo, tuttavia, non è vero. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che non si tratta di “se”, ma di “quando” un bambino si imbatterà nel porno online.

 

Una mia amica mi ha recentemente raccontato che suo figlio di otto anni è tornato a casa dalla sua scuola avventista e ha detto: “Mamma, il mio amico mi ha mostrato delle foto di donne nude sul suo cellulare”. Quando lei ha risposto: “Beh, va bene, hai già visto la mamma nuda”, il figlio ha risposto: “Oh no, mamma, queste erano donne eleganti”.

 

Considerando i numerosi danni documentati della pornografia infantile (2), così come la realtà che i genitori non possono impedire l’esposizione, anche attraverso un monitoraggio molto attento, cosa deve fare un genitore?

In primo luogo, quando il rapporto genitore-figlio si basa sull’amore e sulla fiducia, i bambini si sentono al sicuro parlando con i genitori della propria vita, comprese le esperienze confuse o inquietanti. Inoltre, quando genitori e figli hanno un bel rapporto, i bambini sono aperti all’influenza dei genitori. Se vogliamo che i nostri figli ci parlino della loro vita e se vogliamo avere il permesso di parlare a nostra volta, dobbiamo coltivare con loro un rapporto di amore e fiducia. Quando pensate a come, a casa, potreste essere più intenzionali nel fare questo, non dimenticate mai che, per i bambini, AMORE vuol dire TEMPO.

 

In secondo luogo, intavolate delle conversazioni sulla sessualità. Come genitori, siamo spesso riluttanti a parlare di sesso con i nostri figli. Di solito, questo è dovuto all’incapacità dei nostri genitori di parlare con noi, e quindi alla nostra assenza di un modello o di un vocabolario per intavolare queste conversazioni. Di conseguenza, molti genitori temono di dire troppo o di sbagliare. Ma quando non diciamo nulla, stiamo insegnando ai nostri figli alcuni concetti sulla sessualità: stiamo insegnando loro che non abbiamo nulla da dire sul sesso; che la Scrittura e la nostra comunità di fede non hanno nulla da dire sul sesso; e che, evidentemente, Dio non ha nulla da dire sul sesso. E così i nostri figli imparano che i messaggi che sentono dai loro amici e dai media sono veri.

 

Questo si traduce in una sorta di “due racconti in competizione” (3). Quando il sesso è un argomento tabù in casa, i bambini imparano che il sesso è un male. Questo racconto “tradizionale” affonda le sue radici nel dualismo greco, che ha dicotomizzato il corpo e l’anima, dichiarando che il corpo è cattivo e l’anima buona. Adottata dalla chiesa cristiana medievale, questa visione continua a influenzare il modo in cui molti cristiani pensano e parlano del sesso.

 

Una spiegazione alternativa sottolinea la soddisfazione personale, la libertà e l’espressione di sé, e dichiara che il sesso è una cosa magnifica, che riguarda noi stessi! Questa prospettiva “individualistica”, insegnata inesorabilmente dalla cultura popolare, ha dato origine al “sesso a buon mercato”, cioè al sesso che è prontamente disponibile attraverso la cultura di “una botta e via” e della pornografia gratuita di alta qualità, senza bisogno di avere una relazione (4).

Considerate la vostra esperienza. Come avete imparato per la prima volta che cos’era il sesso? Per la maggior parte di noi, le prime lezioni sulla sessualità sono avvenute nella tensione di queste due visioni contrastanti. Ma nessuna di queste due prospettive rappresenta la storia relazionale del sesso delineata nelle Scritture, che insegna che il sesso è buono (Genesi 1:31; 1 Timoteo 4:4); che implica una relazione (Genesi 2:22,25); e che parla di Dio (1 Corinzi 6:19-20).

 

Mia figlia aveva sei anni quando si è imbattuta per la prima volta nella pornografia online. Ma siccome avevamo lavorato per superare intenzionalmente il nostro imbarazzo sull’argomento, le avevamo parlato di sesso fin da piccola. E poiché il messaggio che sentiva da noi era che il sesso è buono, che implica una relazione e che parla di Dio, aveva già un quadro mentale per elaborare le immagini che aveva visto quel giorno.

 

In terzo luogo, imparate tutto il possibile su come parlare ai bambini della pornografia. A casa nostra, le conversazioni iniziate nella prima infanzia sono continuate, così che quando una compagna di liceo ha raccontato a mia figlia di una sua lotta personale con la dipendenza da pornografia, nostra figlia sapeva di poter parlare con noi anche di questo. Avrei voluto che fossimo stati più preparati a parlare della dipendenza dalla pornografia, del suo impatto sulle relazioni e di come aiutare qualcuno a lottare con una tale dipendenza. Ma anche se non sapevamo davvero come parlare di queste cose, ci siamo impegnati per mantenere aperta la comunicazione, imparando insieme ai nostri figli.

Come genitori o nonni, avete il privilegio di plasmare le conoscenze, i valori e i comportamenti sessuali dei vostri figli o nipoti. Immaginate se i vostri figli potessero evitare i messaggi dei racconti tradizionali e individualistici e, al contrario, imparare la narrazione relazionale presente nella Bibbia. Questo non accadrà senza il vostro sforzo atto a superare la vostra goffaggine e la vostra riluttanza a parlare di sesso, perché ricordate, qualunque cosa sceglierete di non insegnare, i vostri figli la impareranno altrove.

 

 

  1. edu.au/news/852_pornography_the_norm_for_young_australians
  2. gov.au/our-work/legal/submission/inquiry-harm-being-done-australian-children-through-access-pornography
  3. David Kinnaman, You Lost Me: Why Young Christians are Leaving Church… And Rethinking Faith (Green Press, 2016).
  4. Mark Regnerus, Cheap Sex, (Oxford University Press, 2017).

 

Di Edyta Jankiewicz, specialista dei ministeri della famiglia, collabora nello staff del Dipartimento della Famiglia della Divisione del Sud Pacifico.

Fonte: https://bit.ly/39vDeaT

Traduzione: Tiziana Calà

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