Due fratelli, due padri, due inventori. Li incontriamo all’inizio della Bibbia: “Iabal, che fu il padre di quelli che abitano sotto le tende presso le greggi. Il nome di suo fratello era Iubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto” (Genesi 4:20-21). Cosa c’è di significativo in questi uomini dai nomi particolari?
Mia nonna una volta mi regalò un vecchio libro intitolato “Manners and Customs of the Bible”. È stato pubblicato nel 1874 e descrive com’era la vita migliaia di anni fa nelle culture del Medio Oriente (Babilonia, Egitto, Assiria, Persia, Israele, ecc.).
A quei tempi, quando qualcuno inventava qualcosa, veniva chiamato “padre” di quella particolare cosa. Per esempio, un grande guerriero poteva essere chiamato “il padre della guerra”, un grande fabbro “il padre dell’acciaio” o un uomo con la barba lunga “il padre della barba”. Nel caso ve lo steste chiedendo, il Guinness World Record per la barba più lunga è detenuto dal norvegese Hans Langseth (1846-1927). La sua barba era lunga 5,33 metri e quando morì fu messa in un museo: ecco perché viene ricordato ancora oggi!
Nel corso della storia è sempre stato un segno di onore e di prestigio essere chiamato “padre” di qualcosa, l’inventore, l’ideatore o il creatore di quella cosa. Esempi famosi sono:
- Albert Einstein, il padre della relatività;
- Benjamin Franklin, il padre dell’elettricità;
- Alexander Graham Bell, il padre del telefono;
- Ippocrate, il padre della medicina moderna;
- Galileo Galilei, il padre della fisica;
- Alan Turing, il padre dell’informatica moderna;
- Sigmund Freud, il padre della psicologia moderna;
- Stan Lee, il padre dei fumetti.
Quindi, tornando ai versetti della Bibbia: Di cosa erano i “padri” Iabal e Iubal? Iabal fu il pioniere dello stile di vita agricolo nomade per cui gli israeliti divennero famosi e Iubal inventò l’arpa e il flauto.
Padre dell’eternità
Perché Iabal e Iubal sono presenti nella Bibbia? Sono lì per semplice interesse storico? O indicano qualcosa di più grande? Un indizio ci viene dal profeta Isaia, che scrive: “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace” (Isaia 9:5).
Di chi parla Isaia? Di Gesù. Nella maggior parte delle traduzioni troviamo “Padre eterno”, ma la traduzione letterale dall’ebraico sarebbe “Padre dell’eternità”. Gesù è il Creatore e l’Inventore dell’eternità stessa. Ma aspettate, stiamo parlando di Gesù o di Dio? Di entrambi, in realtà.
La Bibbia dice che in principio Gesù esisteva già. Gesù era con Dio e Gesù era Dio. Gesù esisteva in principio con Dio. Dio ha creato tutto attraverso Gesù e Gesù ha dato vita a tutto l’universo (cfr. Giovanni 1:1-4). Secondo Isaia, egli “abita l’eternità” (Isaia 57:15) e Gesù stesso ha detto: “io e il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30). Gesù e il Padre sono così in sintonia tra loro che la loro volontà è una, la stessa. Dio ci ama così tanto che ha mandato Gesù a morire per noi, affinché chiunque creda in lui possa condividere l’eternità con lui (cfr. Giovanni 3:16).
Padre di tutti
L’apostolo Paolo dice a un gruppo di cristiani che vivono nell’antica città di Efeso: “Vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore […]. V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti” (Efesini 4:1-6).
Paolo sta dicendo che Dio è il Padre e il Creatore di ogni singola persona sul pianeta terra. La nostra famiglia, gli amici e i colleghi, anche le persone che ci tagliano la strada mentre guidiamo, quelle che ci trollano sui social media e quelle che ci feriscono con le loro parole e azioni: Dio li ha creati tutti e la cosa assurda è che li ama tanto quanto ama me e voi. Mentre Gesù moriva sulla croce, pensava a loro proprio come pensava a voi. Perché? Perché Dio è il Padre celeste di tutti. Ha creato tutti noi e quando le persone ci feriscono e feriscono le persone che amiamo, il messaggio di Gesù per noi rimane lo stesso. “Siate umili. Siate mansueti. Siate pazienti. Siate amorevoli”. Perché? Perché Dio non è il Padre di alcuni, ma è il Padre di tutti.
Padre dei doni perfetti
Giacomo, fratello di Gesù, disse: “Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Giacomo 1:17). Dio è il Padre dei doni perfetti. È il Creatore dei cieli e della terra, delle stelle e delle galassie, di tutto ciò che è “buono e perfetto”. Ha creato tutto questo per noi.
Quando mia figlia vede le stelle, inizia a cantare a squarciagola “Stella stellina”. Adora le stelle. Ogni volta che ne vede una, la indica con stupore. Ama gli alberi, i fiori, gli uccelli e gli arcobaleni. Come una bambina, apprezza ciò che molti di noi non sanno: che tutti questi sono doni “buoni e perfetti” di Dio. Sono lì per la nostra gioia e il nostro divertimento.
E voi? Vedete i doni di Dio o siete troppo occupati per notarli? Avete difficoltà a praticare la gratitudine? Cantate a squarciagola indicando tutte le cose straordinarie che Dio vi ha dato? Forse dovreste provare! Dal sole, al sorriso di un bambino, alle onde scintillanti della spiaggia, a volte dobbiamo smettere di fare quello che stiamo facendo per notare tutti i doni “buoni e perfetti” che Dio ci fa ogni giorno.
Padre di misericordia
All’inizio Dio ha creato un mondo buono e perfetto, ma l’umanità si è ribellata. Poiché la morte non può esistere accanto alla perfezione di Dio, i primi esseri umani sarebbero dovuti morire, ma Dio è il Padre della misericordia. In Genesi 3:15 troviamo una promessa di misericordia. È la promessa che Dio affronterà per sempre il problema del male, ma che nel farlo resterà ferito. Invece di lasciare gli esseri umani con i loro problemi, Dio ha promesso che li avrebbe salvati, anche se questo avrebbe comportato un costo personale.
Riflettendo su questa promessa, l’apostolo Paolo scrive: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, meditante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione” (2 Corinzi 1:3-4).
Chi è il Padre della misericordia e della consolazione infinita? Dio. E non importa cosa ci colpisca nella vita (che sia la crisi del costo della vita, la separazione delle famiglie, la perdita del lavoro, la nostra salute, la salute di qualcuno che amiamo o una battaglia spirituale) qualsiasi cosa stia accadendo nella nostra vita, qualsiasi cosa ci trascini giù, qualsiasi cosa renda la vita difficile, possiamo sempre rivolgerci a Dio. Come dice Paolo, egli è “Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione”. Mentre celebriamo i nostri padri e le nostre figure paterne, possiamo ricordare il Padre dell’eternità, il Padre di tutti, il Padre dei doni perfetti e il Padre della misericordia.
Di Jared Martin, pastore della chiesa avventista di Coastlife, in Australia. Nel tempo libero, Jared ama giocare a tennis e allenarsi in palestra.
Fonte: https://signsmag.com/2024/09/the-father-of-eternity/
Traduzione: Tiziana Calà