Preghiere per la pace in Medio Oriente

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È la richiesta della Chiesa avventista in Israele. La paura di un conflitto inaspettato, la fiducia nel Signore in mezzo alla “tempesta”, nei racconti di due residenti.

 

Missili sulle città israeliane, bombe sui territori palestinesi. Da dieci giorni si è riacceso il conflitto in Medio Oriente. È una guerra vera, con la distruzione di palazzi interi, ricordiamo l’edificio della stampa, e tanti, troppi morti tra la popolazione civile, decine dei quali sono bambini. Le grida di dolore e le lacrime di padri e madri sui corpi esanimi dei loro figli innocenti evidenziano l’assurdità di questo come di ogni conflitto.

 

In mezzo alla tempesta 
“Il 10 maggio, alcuni missili sono arrivati da Gaza sulle città israeliane” racconta Sergey Greg, direttore delle Comunicazioni della Chiesa avventista in Israele “Giorno e notte, l’allarme delle sirene e i razzi interrompevano la vita degli abitanti della città di Ashdod, dove abbiamo una comunità avventista”.

“Una famiglia con due bambini di 5 e 10 anni” continua Greg “vive in Israele da circa un anno. Ha seguito il protocollo relativo al Covid-19 ed è stata sottoposta a quarantene e vaccinazioni. Proprio quando sembrava possibile ritornare alla normalità dopo la pandemia, ecco scoppiare questo conflitto. E la vita è cambiata di nuovo”.

Un missile è caduto nei pressi dell’abitazione di questa famiglia. L’onda d’urto ha distrutto tutte le finestre del loro appartamento. “I bambini hanno subito un tremendo shock a causa del forte rumore e degli effetti del razzo. Grazie a Dio tutti sono illesi” dice Greg che aggiunge “Abbiamo trasferito questa famiglia ad Haifa, un po’più lontano dagli attacchi missilistici… Vi chiediamo di pregare per la pace in Israele”.

 

 

Schegge ovunque 
Anche la quotidianità di Gerardo Farias, pastore della chiesa avventista di lingua spagnola a Tel Aviv e coordinatore del Ministero della preghiera della denominazione in Israele, è cambiata.
“Una sera della scorsa settimana, mia moglie ed io siamo usciti per portare a spasso i nostri due cagnolini. Quel giorno stavamo visitando alcuni membri di chiesa nel nord della città” racconta “È scattato l’allarme ed eravamo in mezzo alla strada, senza un riparo nelle vicinanze. Come le persone intorno a noi, abbiamo cercato riparo dietro un muro. È stato davvero mozzafiato vedere i razzi attraversare il cielo ed esplodere proprio davanti ai nostri occhi. Una cosa è vederli nei notiziari, un’altra è sentirli sulla propria pelle. Quella notte, per grazia di Dio, siamo tornati a casa e siamo scesi con i nostri vicini nel rifugio antiaereo”.

Sabato, prosegue Farias, “subito dopo la funzione religiosa, abbiamo avuto un altro attacco. Questa volta un missile è caduto a 1.400 metri da casa nostra. L’esplosione è stata più forte di altre volte. Non avevo mai visto di persona il potere distruttivo di un missile. Schegge ovunque. Vetri rotti anche a 100 metri dall’esplosione. Una persona ha perso la vita nell’attacco di ieri. Finora, 10 persone sono morte in Israele. A Gaza, il numero supera le 120 vittime”.

È un bilancio molto pesante.

“Abbiamo bisogno delle vostre preghiere” conclude il pastore “in modo che la pace possa essere raggiunta in Medio Oriente”.

 

 

Pace perfetta 
“A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida” (Isaia 26:3).
“Dio è la fonte della vera pace” spiega Daniel Stojanovic, presidente della Chiesa avventista in Israele “Ci tiene lontani dall’agitazione”.
Nel suo messaggio, il presidente nota la doppia ripetizione della parola pace nel testo originale di Isaia. Cosa vuol dire? Cita J. Alec Motyer a conferma che “l’ebraico usa la ripetizione per esprimere superlativi o per indicare la totalità” (La profezia di Isaia, p. 76). Quindi la ripetizione indica qualcosa di così certo da non lasciare posto al dubbio. “Allora ‘pace, pace’ significa ‘grande pace’” afferma Stojanovic “uno stato d’animo eccezionale che nulla può disturbare”.

Come avere la pace nel mezzo di un tumulto? Come vivere tranquilli in mezzo a razzi e bombardamenti?
“È possibile solo quando siamo vicini al nostro Padre celeste” risponde il presidente che ricorda le parole di Ellen G. White, cofondatrice della Chiesa avventista, tratte dal libro My Life Today: “Lascia che la pace di Dio regni nella tua anima. Allora avrai la forza di sopportare tutte le sofferenze” (p. 174).
“Possa la grazia di Dio aiutarci ad affrontare questi tempi difficili con la sua potenza. Possa Egli proteggerci dal male e aiutarci a sperimentare la sua pace in tutte le circostanze” conclude Stojanovic.

Come redazione di hopemedia.it, non abbiamo testimonianze di prima mano da Gaza, ma i bombardamenti e le immagini di distruzione trasmesse dai media mostrano la disperazione degli abitanti di quei luoghi.

Preghiamo per la pace!

 

Fonte: HopeMedia Italia

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