Non abbiate paura di mia figlia disabile

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Dopo una settimana di vacanza, approfittando del sole e delle nuotate con nostra figlia, ho capito che le persone hanno un disperato bisogno di una guida per interagire con i bambini disabili e le loro famiglie.

 

Jen Kyriacou racconta in modo eloquente la storia della recente vacanza con la sua famiglia, compresa la figlia disabile, Lucy, e offre a tutti una guida utile, sentita e tempestiva per quanto riguarda i bambini con disabilità e le loro famiglie, con otto cose che tutti noi dovremmo sapere e applicare.

 

Dopo una settimana di vacanza, approfittando del sole e delle nuotate con nostra figlia, ho capito che le persone hanno un disperato bisogno di una guida per interagire con i bambini disabili e le loro famiglie. Almeno questo è quello che penso io, ma forse anche altri sono dello stesso parere…

 

  1. Prima di tutto, sono solo bambini. Vogliono solo giocare con i vostri bambini. Possono pensare che siate divertenti e voglio interagire con voi. È davvero tutto molto semplice.
  2. Care mamme e papà, se arriviamo in una piscina, in un parco, ecc. e improvvisamente chiamate i vostri figli dicendo “Dai, andiamo!” o “Bambini, è ora di andare a fare uno spuntino”, sappiamo cosa state cercando di fare. Siete agitati perché vostro figlio potrebbe essere scortese e preferite evitare del tutto tale situazione. Parlo sul serio, la mia famiglia è capace di far svuotare una piscina in meno di cinque minuti.
  3. Se vostro figlio fissa, prendete il controllo: salutateli. Potrebbero rispondervi o ignorarvi ma almeno avrete mostrato ai vostri figli cosa fare. Vi assicuro che i bambini che questa settimana hanno salutato Lucy si possono contare su una mano sola, pur avendone incontrati almeno un centinaio nel nostro resort. Ma anche se pochi, apprezzo tantissimo chi l’ha fatto, mi hanno scaldato il cuore.
  4. Se vostro figlio si comporta da maleducato, se corre via, se indica, ridacchia o fissa, intervenite, prendetelo in disparte e ditegli che non ci si comporta così. Lo fareste se trattassero così un bambino autistico. Non perdete questa opportunità di mostrare loro come comportarsi. Questo mondo non migliorerà mai per le persone con disabilità se non insegniamo il rispetto agli altri.
  5. Vede tutto, sente tutto; e anch’io. Faccio finta di niente, ma la nostra famiglia vede e sente tutto. Lo nascondiamo nel profondo, perché se reagissimo verremmo arrestati a più riprese.
  6. Non abbiate paura di parlarmi, chiedetemi quello che volete. Una mamma giovanissima (e molto bella) si è avvicinata a me in piscina: è venuto fuori che era cresciuta con un ragazzo affetto da paralisi cerebrale infantile e voleva saperne di più su Lucy. Dopo che tutti avevano ignorato Lucy per due giorni, era così bello essere notati da qualcuno.
  7. Siamo totalmente invidiosi di tutti quei genitori seduti intorno alla piscina, sdraiati al parco, che chiacchierano tranquillamente, senza dover prestare attenzione a ogni minimo movimento. Questa settimana Lucy ha avuto per la prima volta una delle sue crisi epilettiche in piscina, togliendoci la tranquillità che avevamo nel metterle i braccioli per farla divertire. Siamo stanchi di doverla controllare costantemente; non esiste un momento in cui non dobbiamo farlo. Ha 12 anni, sono quindi 12 anni che ci comportiamo così, cosa che di sicuro non aiuta la nostra sanità mentale.
  8. A questo proposito, sentitevi liberi di offrirci il vostro aiuto. Vi dirò se ci riesco da sola, se sto bene, ma vi mi lascerò anche aiutare, se potete. Quando cerco di aiutare Lucy nel bel mezzo di una difficile situazione fisica, mi piacerebbe che qualcuno mi offrisse una mano. Ho lottato per tirarla fuori dalla piscina, mentre almeno 15 persone stavano sedute a guardarmi. A questo proposito, visto che noi dobbiamo restare così attenti e vigili, potreste offrirvi di andarci a prendere un caffè! Cosa non avrei dato per una bevande dal bar; ma non potevo andare, ero troppo attenta nel mio ruolo da sentinella.

 

So che può essere difficile con i bambini, lo capisco, davvero. Ma immedesimatevi, immaginate che quella sia vostra figlia, quella bambina che avete visto ma ignorato e da cui vi siete allontanati a più riprese. Vorreste che le cose cambiassero in qualche modo, vero?

 

Questo articolo è stato ripubblicato, con la dovuta autorizzazione, da The Additional Needs Blogfather

 

 

Fonte: https://bit.ly/31tgBSj

Traduzione: Tiziana Calà

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