Esercitare il muscolo del piacere

Shares

Ho un amico che, ogni volta che vede una balena, mi manda un messaggio dicendo: “HO APPENA VISTO UNA BALENA!!!”. Potrebbe non sembrare granché, ma io vivo sulla Humpback Highway, dove ogni anno passano migliaia di balene per raggiungere acque più calde. Se volgete lo sguardo all’orizzonte per cinque minuti, sicuramente vedrete una balena che fa passa. Questi suoi messaggi sulle balene arrivano quindi con la stessa frequenza dei messaggi dei falsi corrieri che mi dicono che è in arrivo un pacco e dei numeri esteri che mi consigliano di cambiare promozione per l’elettricità. A volte, leggendo questi messaggi, mi sono persino detto: “Oh… è solo un altro messaggio di una balena”.

Ma se mi fermo a pensarci, è davvero ammirevole. Mentre molti altri corrono e smettono di guardare l’oceano, il mio amico è ancora in grado di emozionarsi per qualcosa che, almeno dove viviamo noi, rappresenta un avvistamento piuttosto comune.

Vediamo sempre questo tipo di gioia nei bambini e la ammiriamo man mano che cresciamo. Li guardiamo emozionarsi con gli occhi spalancati per le bolle di sapone, la sabbia o un uccellino sulla staccionata, e non possiamo fare a meno di sorridere della loro reazione. Con l’avanzare dell’età, molte cose si oppongono a questi momenti e “ci chiudiamo” a tutti i piccoli piaceri che la vita ha da offrire. Siamo indaffarati, ci assumiamo responsabilità, soffriamo e ci preoccupiamo del mondo che ci circonda. Non è che ci dimentichiamo del piacere; è solo che tendiamo a gravitare verso i piaceri grandi e momentanei, come le vacanze, i pasti raffinati, le emozioni e i gadget ricevuti.

Ci sono molte cose che, se mi fermassi a prestare attenzione, potrebbero portarmi gioia con poca spesa e poco sforzo: il sorriso di uno sconosciuto, la pioggia su un tetto di lamiera, i disegni sulle foglie, le rocce del mare, il rumore di quando si apre un’anguria, il riflesso della luna sull’acqua. Come un bambino che si emoziona, dicendo: “Wow! Fallo ancora!”; è così che dovrebbe essere la mia reazione. Ma spesso sono distratto dalla vita e passo oltre.

Questo mi fa pensare alla risposta di Dio davanti alla creazione. Fa ogni alba come noi facciamo il letto, o si delizia di ogni alba come un bambino con un nuovo pacchetto di pastelli? Indica le stelle che volano nel cielo o ha la testa tra le mani per tutto quello che c’è da fare? Sviene di fronte allo spruzzo di un’onda dell’oceano o ha creato le montagne come noi falciamo il prato?

Dopo un grave ictus, Jean-Dominique Bauby, direttore di una rivista di moda francese, si ritrovò completamente paralizzato, muto e mezzo sordo. Lettera per lettera, con l’unica palpebra funzionante, dettò a un’infermiera un libro di memorie intitolato “The Diving Bell and the Butterfly”. Mentre giaceva in ospedale per gli ultimi anni della sua vita, ricordava i momenti che desiderava rivivere: una tazza di tè al latte tra le mani, le poltrone profonde, il pesce direttamente dall’acqua, manovrare i rubinetti del bagno con le dita dei piedi, un semplice uovo alla coque, cullare i suoi figli tra le braccia, le scale che scendono verso la spiaggia e che ora sono senza uscita, la capacità di ricambiare un “ti amo”. Sebbene la sua vita fosse ormai priva della maggior parte dei piaceri e fosse quella che descriveva come “un’esistenza da medusa”, Jean continuava a trovare piccoli tesori. Le ultime parole che dettò nel suo libro di memorie appena due giorni prima di morire furono: “Dobbiamo continuare a cercare”. Anche se costretto in un letto d’ospedale, Jean poteva ancora apprezzare la vista del mare fuori dalla finestra e una mano amica che accarezzava le sue dita intorpidite.

Spesso le difficoltà offuscano i nostri occhi e ci impediscono di godere di ciò che ci circonda. Durante la pandemia del Covid-19, l’Università di Yale ha presentato un corso intitolato “The Science of Well-being” (La scienza del benessere), progettato per fornire alle persone strumenti per accrescere la propria felicità. Uno strumento psicologico è stato chiamato “assaporare”, che significa uscire da un’esperienza per rivederla e apprezzarla. La sfida consisteva nello scegliere un’esperienza da assaporare ogni giorno, che fosse piccola come una doccia piacevole o una passeggiata all’aperto. Dovevano poi condividere l’esperienza con un’altra persona o pensare a quanto fossero fortunati a godersi il momento. Gli studi hanno dimostrato che assaporare i momenti ci permette di notare e godere di più delle esperienze della vita, ci aiuta a gestire lo stress e aumenta persino la nostra creatività.

Non a caso la Bibbia ci dice “provate e vedrete quanto il Signore è buono” (Salmo 34:8) e, quando siamo in attesa di qualcosa o abbiamo bisogno di forza, ci invita a “veder la bontà del Signore sulla terra dei viventi” (Salmo 27:13-14). Non ci viene chiesto solo di leggere e credere, ma di sperimentare e conoscere Dio prestando attenzione ai doni che ci offre ogni giorno. Fare questo non significa solo godere di qualche secondo di piacere. Coltiviamo un atteggiamento di adorazione, ammirazione e gratitudine e cresciamo nella nostra capacità di vedere il bene e di vedere Dio. Come dice l’autrice Tish Harrison Warren in “Liturgy of the Ordinary”, “dobbiamo prendere l’abitudine – il privilegio e la responsabilità – di notare, assaporare, gioire, in modo che, per usare la frase di Annie Dillard, la creazione non abbia bisogno di suonare a una casa vuota”.

Credo che il nostro Dio non sia un Dio noioso. Non solo trova piacere nelle piccole cose, ma trova piacere anche della nostra gioia in esse. Non possiamo negare che la vita può essere dura. Ma le piccole gioie che ci circondano possono essere un punto di appoggio per la speranza e possono sostenerci in quello che a volte può sembrare un oceano di delusioni. Possiamo apprezzare uno sguardo complice del nostro animale domestico e ricordarci che Dio ha il suo sguardo su di noi. Possiamo guardare le pennellate di colore su una conchiglia e sapere che il Signore è pieno di attenzioni preziose e dettagliate. Possiamo sentire l’erba tra le dita dei piedi e ricordarci che il Signore costruisce così saggiamente le fondamenta della nostra vita. Possiamo confidare che quando il nostro corpo risponde con “fallo di nuovo!”, il Signore sarà lieto di farlo ancora e ancora, perché ama vedere i nostri volti illuminarsi.

In “Letters to Malcolm”, CS Lewis scrive che una volta pensava di dover iniziare “evocando ciò che crediamo sulla bontà e la grandezza di Dio, pensando alla creazione e alla redenzione”. Invece, afferma di iniziare con i piaceri a portata di mano. Per lui, un ruscello gorgogliante e del muschio soffice. Mentre scrivo, c’è un cielo azzurro dopo settimane di pioggia e il suono del mio vicino che canta al suo pianoforte.

Con l’avanzare dell’età, dobbiamo imparare di nuovo l’abilità dell’allegria ed esercitare il muscolo della gioia di vivere, del piacere. Quindi, per dirla con le parole di CS Lewis, “comincia da dove sei”. Concentrate il vostro sguardo sulla meraviglia, la bellezza e la delizia che Dio ha messo qui per noi e, quando vi scoprite anche solo leggermente emozionati, fate un respiro profondo ed emettete un sonoro “WOW!!!”. Ringraziate Dio e condividete il vostro momento con una persona cara, come il mio amico fa con me quando vede una balena. Con il passare del tempo, le piccole cose potrebbero iniziare a sembrare le più grandi e persino le migliori.

 

 

Di Zanita Fletcher

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2022/06/30/exercise-the-muscle-of-delight/

Traduzione: Tiziana Calà

Dio parla anche attraverso gli introversi
Com’è la tua reputazione?

Avventista Magazine

La rivista ufficiale della Federazione Chiesa Avventista del Settimo Giorno della Svizzera romanda e del Ticino.

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top