Ricordo che ero seduta nella mia classe di seconda media ad ascoltare uno studente missionario che raccontava le esperienze vissute durante il suo anno di servizio. È stato allora che ho capito che anch’io, un giorno, avrei voluto partire come volontaria.
Quando ho iniziato il mio anno da matricola alla Walla Walla University di Washington, negli Stati Uniti, ho sentito molti altri studenti missionari parlare di come il loro periodo all’estero avesse avuto un impatto positivo sulle loro vite. La gioia che esprimevano ha confermato il mio desiderio di fare del volontariato, e così ho contattato l’ufficio missioni dell’università per iniziare tutta la procedura.
In primavera, la Walla Walla University ha ospitato un programma speciale di meditazioni per gli studenti missionari che sarebbero partiti l’anno successivo. Quando sono arrivata in chiesa, mi è stato detto di scegliere una bandiera da portare durante la cerimonia, idealmente quella del paese in cui avrei servito. Non avevo idea di quale paese avrei servito. Con molta incertezza, scelsi la bandiera delle isole Marshall. Quattro mesi dopo, mi stavo preparando a partire per Majuro, nelle Isole Marshall!
All’inizio mi fu data la data dell’11 luglio 2021, come giorno per la mia partenza. Ma meno di una settimana prima del volo, ho ricevuto un messaggio che diceva che non potevo essere inclusa nel gruppo che avrebbe iniziato la quarantena per entrare nelle Isole Marshall. Sono stata messa in lista per il 22 agosto, ma in seguito sono stata informata che non potevo far parte neanche di quel gruppo.
Infine, la data del 29 agosto è stata confermata. Ho provato molte emozioni diverse. Ero entusiasta di avere un nuovo volo programmato, ma una parte di me si chiedeva se avrei effettivamente lasciato gli Stati Uniti. Ma con le incredibili promesse di Dio e molti “arrivederci” dal carattere difficile, tutto si è risolto, e ora sono sulla mia isola natale per un anno.
Il processo per arrivare qui ha richiesto tre settimane e mezzo ed è stato un periodo estremamente difficile. Ho passato parte del tempo in quarantena in un hotel di Honolulu e l’altra parte in una struttura governativa a Kwajalein, che fa parte delle Isole Marshall. Lontana dai miei amici e dai miei cari, ero isolata in una stanza, bloccata nei miei pensieri. Non avevo mai provato così tanti dubbi. Una sera, al telefono, chiesi a mio padre: “Se questo non facesse parte del piano di Dio per me, non sarei qui, giusto?”. Mi trovavo costantemente a mettere in dubbio la sua guida.
È stato solo dopo essere arrivata sull’isola e aver incontrato i miei studenti che le cose mi sono apparse chiare: non importa quanto Satana cerchi di mettermi alla prova, non importa quante prove io debba affrontare, e non importa quanto stanca o stressata io possa essere: Dio è degno di fiducia e ha un piano per me e per la mia vita. Mi aveva portato esattamente dove voleva che fossi.
Dopo poche ore dalla prima lezione con i miei studenti, hanno cantato una canzone intitolata “Trust in You” di Lauren Daigle, una cantante e cantautrice cristiana. La canzone parla di avere fiducia in Dio, anche quando questi non elimina le difficoltà che affrontiamo o non risponde a tutte le nostre domande.
Insieme ai miei studenti, canto spesso questa canzone, che è diventata la mia preghiera quotidiana di fidarmi di Dio con tutto quello che c’è nella mia vita. È una lotta, ma sto crescendo. Per tutto il tempo in cui sono stata bloccata in quarantena, tutto ciò che desideravo era essere sull’isola con i miei studenti. Ciò che è stato così sorprendente per me è stato sentire che erano ancora più entusiasti che io venissi. E ora che sono qui, inondata d’amore, rifletto su quelle tre settimane e mezzo e capisco che ne è valsa la pena!
Geremia 29:11 dice: “Infatti io so i pensieri che medito per voi, dice il Signore: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza”.
Di Rachel Langford, originaria della California meridionale, negli Stati Uniti, serve come insegnante di quinta elementare alla Delap Seventh-day Adventist School di Majuro, nelle Isole Marshall. L’anno prossimo, prevede di tornare al programma di infermieristica della Walla Walla University per diventare un’infermiera pediatrica.
Fonte: https://www.adventistreview.org/the-love-waiting-on-the-other-side
Traduzione: Tiziana Calà