Il mio percorso per diventare vegetariana

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Non ho mai voluto essere vegetariana, al punto di alzare gli occhi al solo pensiero di diventarla. Mio marito ha provato a suggerirmi di cambiare dieta qualche anno fa, ma la mia risposta è sempre stata un secco “no”, seguito dalla domanda: “Perché dovrei privarmi di mangiare qualcosa che mi piace?”.

Crescendo in Brasile, in particolare nel sud, dove il churrasco (carni marinate grigliate su un fuoco all’aperto con lunghi spiedini) viene consumato in ogni casa per il pranzo della domenica, non potevo immaginare un piatto saporito senza carne. Era una parte importante della mia cultura e, di conseguenza, di chi ero.

Vedete, il churrasco non è una tecnica che si impara alla scuola di cucina. Si tramanda in famiglia, di generazione in generazione. Tradizionalmente, gli uomini della casa sono incaricati di grigliare la carne e le donne preparano i contorni, come il riso, la manioca bollita, la salsa vinaigrette e la farofa, farina di manioca tostata e condita.

Quando tutto il cibo è pronto e la tavola è apparecchiata, tutti in casa si riuniscono per il pranzo, momento accompagnato da conversazioni molto rumorose e da molte bevande analcoliche cariche di zucchero.

Nei giorni feriali, nessuno ha il tempo di preparare il churrasco, ma la carne e i latticini occupano ancora una posizione di primo piano nei piatti brasiliani. Un comune menu feriale inizia con una tazza di latte e cioccolato in polvere e un panino tipo baguette con formaggio e carne a scelta. A pranzo, il pasto principale della giornata, riso bianco, fagioli bianchi o neri, insalata, patatine fritte e una scelta di carne: carne rossa come la bistecca di manzo o carne bianca come una fettina di petto di pollo o, solo raramente, pesce. La cena si conclude con un hamburger, una pizza o un altro toast con formaggio e carne lavorata dal salumiere.

A parte il riso, i fagioli e l’insalata occasionale, la mia dieta per circa 25 anni è stata costituita da carboidrati e zuccheri raffinati, grassi saturi, prodotti animali e alimenti trasformati. Ero in sovrappeso? No, mai. Ho sempre avuto un peso relativamente stabile. Dato che mangiavo regolarmente tre pasti completi al giorno e che ero sempre magra, pensavo di stare bene! I miei amici mi dicevano sempre quanto fosse ingiusto che potessi mangiare di tutto e rimanere magra così.

Naturalmente, non tutto era perfetto. Andavo dal medico circa una volta alla settimana, lamentando disturbi come emicrania, lombalgia, mal di gola, febbre da fieno, sinusite, crampi mestruali o persino un misterioso prurito sulla pelle che non mi lasciava nessun segno. Tutti sintomi che i farmaci da banco riuscivano a risolvere facilmente.

La diagnosi era sempre lo “stress”. Ogni visita dal medico significava un nuovo acquisto in farmacia, molte volte con antibiotici, probabilmente uno dei motivi principali per cui avevo un rapporto così negativo con il mio intestino.

Prima di trasferirci in Australia nel 2019, io e mio marito abbiamo deciso di fare un check-up completo mentre avevamo ancora un’assicurazione sanitaria con copertura totale. Abbiamo trascorso l’intera giornata in ospedale facendo ogni tipo di esame e alla fine della giornata ci siamo seduti con la dottoressa per esaminare i risultati.

Non ci disse nulla di sorprendente: avevamo colesterolo e trigliceridi alti e altri risultati non soddisfacenti, ma fortunatamente nessuna diagnosi di malattie importanti.

Ricordo di non aver preso troppo sul serio i risultati, finché la dottoressa non ci ha fatto notare che, trasferendoci in un nuovo paese, il nostro accesso all’assistenza sanitaria non sarebbe stato lo stesso. Non avrei più avuto un’assicurazione sanitaria a copertura totale, quindi le mie regolari visite dal medico sarebbero diventate piuttosto costose.

Dopo il nostro arrivo in Australia, nella nostra chiesa abbiamo incontrato molti amici che seguivano una dieta vegetariana o vegana, come descritto nella Bibbia. Non ci hanno mai obbligato a cambiare la nostra dieta né ci hanno mai giudicato per le nostre scelte alimentari. Essere circondata da così tante persone che amavano il cibo e che avevano già deciso di eliminare i latticini o la carne dalla loro dieta, soprattutto per motivi di salute, ha iniziato a esercitare su di me una sempre maggiore influenza.

Per la prima volta, nei miei pasti consumavo più vegetali che carne. Il sapore era così buono! Ma stranamente non mi sentivo bene dopo ogni pasto. Spesso mi sentivo gonfia, il che mi lasciava confusa: questa doveva essere una dieta sana, non è vero? “Se è sana, dovrebbe farmi sentire bene, giusto?”, pensavo.

Non sapevo che la mia dieta onnivora, storicamente povera, e l’eccessivo ricorso agli antibiotici avevano fatto sì che la mia flora intestinale non fosse più popolata dai batteri giusti per scomporre alcuni alimenti.

Dopo alcuni mesi in cui mi ero abituata alle deliziose possibilità di un’alimentazione a base vegetale e dopo aver ascoltato alcune presentazioni sull’impatto significativo del cibo sulla nostra salute, ho deciso che dovevo fare sul serio con la mia dieta. Mi sono iscritta a un programma di miglioramento completo della salute destinato a persone interessate a prevenire e persino a far regredire le malattie croniche attraverso un cambiamento dello stile di vita.

Prima di iniziare il programma, ho fatto le analisi del sangue e ho trascritto tutti i dati, così come l’indice di massa corporea (BMI). Anche se da mesi non cucinavo carne a casa, avevo ancora il colesterolo alto.

Mi sentivo senza speranza, ma decisi di continuare il programma perché, anche se temevo di avere risultati negativi nelle ultime analisi del sangue, mi sentivo benissimo. Per la prima volta, stavo vivendo una vita senza dolore. Niente mal di testa, niente gonfiore e tanta energia! Persino la mia misteriosa allergia alla pelle era scomparsa. Mio marito stava seguendo il programma con me e aveva smesso di russare; di conseguenza, anche io dormivo meglio. Sembrava che il passaggio da un’alimentazione a base di carne a un’alimentazione a base vegetale apportasse numerosi benefici alla salute.

Non solo ho appreso l’incredibile impatto della dieta sulla salute attraverso le lezioni che seguivo, ma ho visto e sentito sul mio corpo gli effetti degli alimenti vegetali come cereali, verdure e frutta.

Ho iniziato a capire quanto fossero essenziali le fibre e quanto i loro benefici vadano oltre i regolari movimenti intestinali. Il 70% delle nostre cellule immunitarie si trova nell’intestino. Per avere un intestino sano e di conseguenza un corpo sano, dobbiamo fornire ai nostri microbi intestinali il miglior carburante: le fibre. Tuttavia, le fibre si trovano solo negli alimenti di origine vegetale.

Consumare pasti ricchi di fibre ci aiuta a proteggerci dalla sovralimentazione. Inoltre, previene una serie di malattie croniche. La ricerca ha persino dimostrato che alcuni tipi di fibre solubili sono efficaci per abbassare i livelli di colesterolo, come è successo a me.

Ho fatto le seconde e ultime analisi del sangue, ricevendo i risultati pochi giorni dopo: tutti i miei livelli erano nella norma. Non avevo più il colesterolo alto! Tutto merito della mia dieta integrale a base vegetale, ricca di fibre e completamente priva di alimenti infiammatori come i prodotti animali, gli zuccheri raffinati e i grassi saturi.

È allora che ho capito che il mio colesterolo alto e tutti i sintomi di cui mi lamentavo con il medico non erano causati solo da carne, latticini e uova, ma anche da tutti gli zuccheri, i fritti e i cibi elaborati che tanto amavo.

Passando a una dieta integrale a base vegetale, ho eliminato tutti questi alimenti infiammatori e il mio corpo è guarito da solo.

Probabilmente conoscete qualcuno che ha una dieta terribile e dice: “Se muoio, almeno morirò felice”. Un tempo ridevo e annuivo, quasi concordando con questa affermazione. Ma oggi mi rendo conto che mangiare tutte quelle cose malsane non mi permetteva di vivere una vita piena o felice.

Molte persone pensano che il churrasco, il pollo fritto, le patatine fritte e le bevande zuccherate diano felicità. Non è così. Ci uccidono lentamente, rendendoci infelici, con poca energia, una cattiva digestione, tante emicranie, allergie respiratorie e tanti altri sintomi che a lungo andare possono degenerare in cancro, diabete e problemi cardiaci.

Dopo il programma, ho deciso che non volevo più sentirmi infelice. Da allora, mi sono attenuta alla mia dieta a base vegetale e di certo non mi manca andare dal medico su base settimanale.

 

 

Di Juliana Muniz, assistente alla redazione della rivista Adventist Record

Fonte: https://signsofthetimes.org.au/2021/08/my-plant-based-journey/

Traduzione: Tiziana Calà

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