Perché il contatto fisico è importante

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Ognuno di noi ha un rapporto diverso con il concetto di contatto fisico. Una cosa però è certa: a un certo livello, tutti lo desideriamo.

 

Immigrare nel Regno Unito è stata una mossa coraggiosa. In quanto latina, ho dovuto abituarmi a molte cose, dalle auto che guidano “dalla parte sbagliata della strada”, ai continui discorsi sul tempo, alla consistenza bella e soffice dei pudding dello Yorkshire. Ma uno degli elementi più scioccanti della mia nuova cultura è stato il fatto che raramente le persone si abbracciano. Durante il mio primo anno, andavo a trovare un amico ogni settimana per “abbracci di emergenza”, finché non mi sono adattata.

Temo però di essermi adattata un po’ troppo bene. Ricordo che durante uno dei miei primi viaggi di ritorno a casa, andai da un dentista per un controllo di routine. Quando l’amichevole dentista argentino aprì la porta del suo studio, allungai la mano alla maniera britannica. Ma invece di stringermi la mano, la prese, mi tirò verso di sé e mi baciò sulla guancia. Sono rimasta sotto shock per qualche secondo. Poi ho pensato: “Rilassati, sei a casa. Non si tratta di molestie sessuali!”.

Perché un dentista che non avevo mai incontrato prima avrebbe dovuto baciarmi? Perché in Argentina un bacio introduttivo sulla guancia è un segno di rispetto e di affetto. Infatti, non dare un bacio può essere visto come un gesto arrogante e maleducato. Sebbene la quantità e la natura del contatto fisico siano diverse da una cultura all’altra, la scienza ha rivelato che gli abbracci e il contatto sono essenziali per il nostro benessere.

 

Il senso più importante

Un bambino può nascere sordo o cieco, crescere normalmente e avere una bellissima vita adulta. Tuttavia, quando i neonati sono gravemente privati del contatto fisico, come spesso accadeva negli orfanotrofi fortemente carenti di personale in Romania durante il regime di Nicolae Ceausescu, le conseguenze sono disastrose. Il contatto fisico svolge un ruolo indispensabile nello sviluppo precoce. David Linden, professore di neuroscienze alla Johns Hopkins University, afferma che “la crescita viene rallentata, emergono il dondolio compulsivo e altri comportamenti di autosalvataggio e, se non vengono corretti […] i disturbi dell’umore, della cognizione e dell’autocontrollo possono persistere fino all’età adulta”.

Ma il contatto fisico non è un bene solo per i bambini. È benefico anche per i muscolosi giocatori dell’NBA. Uno studio ha rilevato che quando i giocatori si toccano di più (festeggiando il canestro dandosi il pungo, il cinque, pacche sulla testa, ecc.) hanno prestazioni migliori. Perché? Perché il contatto fisico favorisce la fiducia e la cooperazione.

Il contatto fisico modella il modo in cui percepiamo e interagiamo con le persone. Gli studi dimostrano che sfiorare le dita di un cameriere induce a lasciare una mancia maggiore. E qualcosa di apparentemente innocuo come tenere in mano una bevanda calda può rendere le persone più simpatiche. Il nostro cervello sembra equiparare il calore della tazza al calore del carattere. “Il contatto fisico interpersonale è una forma cruciale di collante sociale”, afferma il professor Linden. “Il tocco piacevole attiva la corteccia orbitofrontale del cervello, responsabile dei sentimenti di compassione che ci aiutano a legare con le persone”.

 

La tecnologia e il contatto fisico

In quanto espatriata, apprezzo molto la possibilità di comunicare con la mia famiglia online. La tecnologia ha sicuramente reso il mondo più piccolo e meglio collegato. Paradossalmente, sembra anche aver disumanizzato la nostra vita quotidiana, privandola del contatto umano. Facciamo la spesa online o usiamo le casse automatiche al supermercato. Mentre abbiamo centinaia di amici sui social media, riusciamo a passare un’intera giornata senza ricevere un solo abbraccio.

Ma la tecnologia è responsabile della privazione del contatto fisico o può venire in nostro soccorso? L’aptica è un nuovo campo di studi che mira a incorporare le sensazioni tattili nella nostra interazione con i computer. In futuro, i computer trasmetteranno vibrazioni e altri dati tattili attraverso globi dedicati, dotati di sensori, per creare l’illusione del tocco virtuale. Questa tecnologia tattile interattiva potrebbe rivoluzionare lo shopping online (immaginate di poter toccare il tessuto di un vestito) e aiutare a formare i chirurghi a padroneggiare difficili procedure.

Un giorno i nostri computer ci abbracceranno? Sì. In effetti, la “tecnologia degli abbracci” esiste già! Huggy Pajama è una giacca aptica che permette ai genitori di abbracciare virtualmente i propri figli. Il giubbotto è dotato di tasche d’aria e di toppe riscaldanti per creare la sensazione di essere abbracciati. È stata sviluppata dal Mixed Reality Lab per aiutare i genitori ad abbracciare i propri figli durante un viaggio di lavoro, ma potrebbe anche aiutare i bambini affetti da autismo che sono sensibili al contatto fisico. È ancora da scoprire se il contatto fisico virtuale può creare una reale intimità e connessione.

 

L’apporto giornaliero

Mia madre diceva sempre che per essere in salute servono sette abbracci al giorno. Non credo che esista ancora una quota giornaliera di abbracci scientificamente raccomandata, ma spero che non sia troppo lontano il giorno in cui i medici cominceranno a prescrivere gli abbracci come si raccomandano due porzioni di frutta e cinque di verdura.

La nostra pelle è un organo favoloso, il più grande del nostro corpo, ed è ricoperta da circa cinque milioni di recettori sensoriali. C’è una buona ragione per cui occupa così tanto spazio ed è così intricata: il contatto fisico ha un potere notevole. Anche se dovremmo sempre rispettare i limiti delle persone, come società viviamo una perdita quando ci tratteniamo troppo e trascuriamo il contatto fisico.

Scrivere questo articolo mi ha fatto capire di quanto contatto fisico dispongo nella mia vita e dove potrei aggiungerne di più. Se volete aumentare i benefici del contatto fisico nella vostra vita, ecco alcuni suggerimenti: abbracciate spesso i vostri amici e familiari, fatevi massaggiare regolarmente, date il cinque ai vostri compagni di squadra o accarezzate un cane. Per dare una forte spinta al vostro livello di ossitocina, provate ad abbracciare per 20 secondi qualcuno che amate. Gli studi dimostrano che in questo modo si sviluppa anche il senso di fiducia reciproca. C’è molto da guadagnare nel coccolare responsabilmente il nostro senso tattile!

Infine, è interessante considerare che Dio, pur avendo creato il mondo fisico attraverso la sua Parola, ha formato Adamo ed Eva con le sue mani! Allo stesso modo, quando Gesù camminava sulla terra, usava spesso le mani per guarire le persone, sia fisicamente sia emotivamente. Gesù toccò i lebbrosi (cfr. Luca 5:12-13), le persone intoccabili del suo tempo. Permise a una prostituta di lavargli i piedi (cfr. Luca 7:36-50). Per guarire un cieco, Gesù preparò del fango (replicando splendidamente il racconto della creazione) e lo spalmò sugli occhi dell’uomo (cfr. Giovanni 9:6).

Dio, il Creatore del contatto fisico, ha inviato un chiaro messaggio di intimità e connessione attraverso il suo tocco d’amore.

 

Spazio personale

Se avete mai viaggiato su un autobus affollato, sapete che il contatto fisico non è sempre piacevole. Quando i confini personali vengono superati, il contatto fisico può risultare sgradevole e persino dannoso. Riconoscere il potere del contatto fisico non ci dà una scusa per invadere lo spazio personale di chi ci circonda. Il contatto fisico ci nutre solo nel contesto del rispetto reciproco.

Avere un contatto fisico in modo sicuro, tuttavia, non significa necessariamente non averlo per niente. Il contatto fisico sicuro implica imparare a stabilire e rispettare i nostri confini personali e quelli degli altri. I confini corporei non sono assolutamente univoci. Variano a seconda del contesto, della cultura e delle preferenze personali.

In pratica, rispettare i confini può significare permettere a vostro figlio di dire educatamente “no, grazie” quando qualcuno vuole abbracciarlo. Questo può aiutarlo a imparare che ha il diritto di accettare o rifiutare di essere toccato. Allo stesso modo, può significare permettere ai colleghi di lavoro di salutarsi con un abbraccio, se lo desiderano.

Recentemente, un’amica mi ha detto che il suo ufficio ha vietato gli abbracci come “misura preventiva” contro le molestie sessuali. Ma evitare ogni contatto per timore di essere fraintesi o di incorrere in cause per molestie sessuali non risolve il problema, anzi ne crea un altro. Significa perdere il potere del contatto fisico di aumentare la cooperazione, la fiducia e la compassione. Promuovere una cultura del rispetto piuttosto che della paura è un approccio di gran lunga migliore!

 

 

Di Vanesa Pizzuto, giornalista freelance e broadcaster con sede a Londra, Regno Unito.

Fonte: https://signsofthetimes.org.au/2023/02/why-touch-matters-2/

Traduzione: Tiziana Calà

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