I GIOVANI TESTIMONIANO

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PERCHÉ SONO USCITO DALLA CHIESA

Quello che mi ha fatto uscire dalla chiesa è la rimessa in causa del messaggio trasmesso. Non era tanto per la forma o per il modo in cui veniva trasmesso quanto per la sostanza.

Ho viaggiato e sono entrato in contatto con altre culture. Nel mondo ci sono altri dei, altri valori e ho realizzato che questi altri dei e valori non erano meno buoni rispetto al mio Dio o ai valori che portavo con me. A volte era vero perfino il contrario. Questo mi ha portato a una prima rimessa in discussione. Per me, un Dio d’amore universale non sarebbe presentato solo a una piccola parte della popolazione, ancor meno chiedendo a questa piccola parte di andare a spiegare al resto del mondo che sbagliano a credere in quello che credono.

Poi c’era la dicotomia tra bene e male. La Chiesa avventista mi ha insegnato che Dio era un creatore onnipotente. E mi dicevo che se ci ha creati, ci avrebbe creati liberi ma anche abbastanza intelligenti da non mangiare la mela. E non è quello che invece ha fatto. Ci ha creato con la voglia di andare a mangiare quella mela, diventando quindi dei peccatori. Diventa una questione piuttosto filosofica ma penso che il bene e il male facciano parte dell’equilibrio del mondo. Quindi il male non deve essere sradicato ma domato.

E questo mi porta al terzo punto, il giudizio. Immagino che l’avventista medio si offenda a leggere queste parole, affermando che è Satana a parlare in me. Questa demonizzazione mi fa innervosire. Penso che ci siano delle cose negative in tutti noi, non c’è qualcuno migliore degli altri o qualcuno che meriti di più la salvezza.

Infine c’è la preghiera. Ho sentito troppi “Grazie Signore, abbiamo chiesto una bella casa e l’abbiamo avuta”! E tutti quelli che l’hanno chiesta ma non l’hanno ricevuta? Questo vuol dire per caso che Dio fa delle preferenze? E c’è di peggio. Che cosa pensare di coloro che muoiono di fame, di tumore o negli attentati? Non hanno pregato abbastanza?

Penso che la forza superiore (espressione che preferisco, invece di dire “Dio”) abbia dei piani più grandi e imperscrutabili rispetto a quanto mi è stato detto in chiesa.

Questo per dire che c’era troppa incoerenza e non aveva più senso. Ecco perché sono uscito dalla chiesa.

27 anni, Svizzera


Quando frequentavo la chiesa, c’erano dei gruppetti dove era davvero difficile entrare, anche con tanta buona volontà. Finivo quindi per partecipare alle attività dell’attività. Ho anche distribuito della minestra nella metropolitana. Poi da un giorno all’altro sono sparito e ho notato che poche persone si erano accorte della mia assenza. Quindi sono uscito dalla chiesa ma il Signore è sempre nei miei pensieri e cerco di svolgere la missione che ci ha affidato.

40 anni, Francia


Le mie motivazioni sono innanzitutto teologiche. Guardo il nostro mondo e quello che promettono le religioni (tutte); per me, se deve esserci un mondo migliore, deve essere adesso, non in futuro. E d’altronde, chi mi può promettere che in futuro ci sarà qualcosa di migliore? Nessuno è tornato indietro per raccontarlo.

E la gente, nelle chiese, nelle sinagoghe e nei tempi, parlano di alcune cose ma ne vivono altre. A volte costituiscono un inferno per gli altri! La prova, la religione (più in generale) ha ucciso più vite di quante non ne abbia salvate; la si usa male la religione.

Per me, non c’è nessun dio, forse degli esseri superiori… e basta! Per tutte queste motivazioni e altre ancora sono uscito dalla chiesa da adolescente.

42 anni, Francia


Io non vado più in chiesa per dei motivi professionali, a causa del sabato. Lavoro in cucina e il sabato c’è molto lavoro da fare. Non sono mai libero e quando ho il giorno libero, sono sempre molto stanco. È principalmente per questo che non vado più in chiesa. È una cosa personale, non sono arrabbiato con la chiesa, mi trovo bene con tutti.

25 anni, Svizzera


Con gli anni, le chiese sono diventate un luogo dove le persone vengono per mettersi in mostra, giudicare e denunciare i passi falsi degli altri invece di adorare e lodare il Signore nella Sua casa. E’ triste scoprire che c’è più amore per Cristo fuori dalla chiesa che tra le panche della chiesa stessa. La mia fede resta la stessa e spero di trovare una chiesa in cui sentirmi a mio agio, anche se fare il primo passo è sempre difficile dopo una delusione.

31 anni, Francia

PERCHÉ SONO RIMASTO NELLA CHIESA

Penso che il fatto di avere dei genitori che andassero in chiesa regolarmente ha creato un’abitudine fin da piccola. Poi, ci sono stati 5 o 6 adulti di riferimento che mi hanno dimostrato amore e attenzione. C’è stato un piccolo gruppo di giovani che ha suscitato in me la voglia di andare in chiesa. E inoltre, ho incontrato Dio personalmente. Tutti questi elementi hanno reso possibile un incontro con Dio e mi hanno invogliato a impegnarmi per la chiesa. Perché resto nella chiesa? Quando sto bene con la mia fede, vado per aiutare chi era “giù” in chiesa, le persone che potevano essere più problematiche (risate) e i problemi della chiesa in generale. È la mia fede che mi ha fatto restare. Ma quando non sto bene con la mia fede, posso allora trovare aiuto con alcune persone della chiesa, i giovani, per continuare ad andare. È un sostegno reciproco.

22 anni, Svizzera


Durante l’adolescenza, sono rimasta nella chiesa grazie a un gruppo di giovani per i nostri legami di amicizia, che mi hanno permesso di motivarmi ad andare, visto che in quel momento non avevo più il legame con Dio che avevo quando mi sono battezzata. Il gruppo è stato il connettore che mi ha invogliato a restare e ad approfondire la relazione con Dio.

Successivamente, questo non mi soddisfaceva abbastanza. Ho conosciuto altri giovani cristiani fuori dalla chiesa che sembravano vivere di più la loro fede nella vita quotidiana. Era proprio quello che avevo bisogno di vedere: come vivere la fede tutti i giorni della vita, non solo il sabato in chiesa. È con questi giovani che non erano della mia chiesa che ho approfondito la mia relazione con Dio. Grazie a loro ho potuto paragonare diversi punti di vista. E ho potuto così vedere di cosa aveva bisogno la chiesa che frequentavo. Ho voluto tornare alla mia chiesa di sempre perché dal punto di vista teologico era più ricca rispetto ad altre chiese fuori. In seguito, nell’approfondire la mia relazione con Dio, Lui mi ha trasmesso dei progetti per la mia chiesa. È la mia relazione con Dio che mi ha spinto a continuare ad andare in chiesa. C’è un equilibro tra ciò che posso dare e ciò che posso ricevere.

24 anni, Svizzera


Io non ho lasciato la chiesa a 18 anni: ci sono arrivato a 18 anni! Diversamente dagli altri giovani che lasciano la chiesa durante l’adolescenza o all’inizio della vita adulta, è stato in quel momento che sono arrivato in chiesa, senza essere accompagnato da un membro della mia famiglia. Ciò è stato possibile grazie allo studio della Bibbia, ma soprattutto al modo in cui sono stato ricevuto. Infatti, sono stato subito adottato dalla gioventù della chiesa che mi ha ricevuto come uno di loro da sempre. Ciò mi ha sorpreso grandemente. Mi invitavano regolarmente a mangiare il sabato a pranzo e dopo discutevamo della vita e della spiritualità. Questo ha fatto la differenza per me: ho cercato il pastore per farmi battezzare e impegnarmi per la chiesa.

40 anni, Svizzera


Sinceramente è come se andare in chiesa fosse diventato un bisogno per poter concentrarsi, incontrare coloro che condividono le stesse cose. È come se incontri i tuoi compagni di un club di footing. Vai per l’allenamento ma anche per trovare coloro che condividono la stessa passione e che non trovi facilmente nella vita di tutti i giorni. Questo permette anche di ricevere un insegnamento settimanale.

35 anni, Francia


Durante la mia infanzia e adolescenza, ho vissuto dei momenti familiari difficili. La fede dei miei genitori di fronte ai problemi ha segnato la mia vita. La loro fiducia in Dio gli ha dato una forza e un’integrità notevoli. Ho visto con i miei occhi un Dio d’amore, giusto e presente. E questo confermava ciò che imparavo in chiesa. La mia amicizia forte e sincera con i giovani della mia chiesa ha aiutato affinché mi ancorassi a Dio e alla chiesa.

21 anni, Svizzera

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