Etica e giornalismo nella Chiesa Avventista

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Ciò che trattiamo, e come lo trattiamo, è estremamente importante.

 

Qualcuno una volta ha scritto: “In politica, la penna è più pesante perché è gravata dalla responsabilità collettiva che ha nei confronti della sua gente e del suo futuro agli occhi del mondo” (1).

Questa affermazione vale tanto per la Chiesa quanto per la politica. Il peso che grava su coloro che hanno la responsabilità di riferire il movimento e lo sviluppo della Chiesa è significativo. E il peso che grava sulla Chiesa stessa per rinforzare il giornalismo responsabile al suo interno è ancora maggiore.

La Chiesa, nel nostro caso la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, ha la responsabilità (un imperativo etico) di informare in modo accurato e coerente i suoi membri e le sue comunità, anche quando le notizie non sono del tutto positive. Alla radice di questa chiamata c’è l’integrità biblica, il coraggio di riconoscere le nostre mancanze, a prescindere dalle conseguenze politiche.

Tuttavia, all’interno della nostra comunità di fede, a volte rifuggiamo, o addirittura scoraggiamo, la diffusione di notizie che potrebbero compromettere la nostra lucida facciata organizzativa o mettere in discussione gli interessi dei leader.

Ci sono, tuttavia, diverse motivazioni convincenti per cui dovremmo riconsiderare tali tendenze.

 

LA TRASPARENZA È LA NUOVA NORMA

In tutto il mondo la trasparenza è uno dei valori fondamentali della società. Il cambiamento è guidato in gran parte dalla generazione dei Millennials, che ha ormai 24-39 anni. La maggior parte dei Millennials richiede, o addirittura esige, la trasparenza da parte delle organizzazioni con cui si impegna. Sono cresciuti con il Web e i social media, che offrono entrambi una grande quantità di informazioni per analizzare e valutare praticamente tutto. Le organizzazioni che non offrono questo livello di divulgazione sono meno affidabili, o non lo sono affatto.

Un autore scrive: “È chiaro che la fiducia è la nuova moneta di fidelizzazione del marchio” (2). Applicando questo alle notizie, possiamo in linea generale presumere che se un’organizzazione è onesta con le cattive notizie, “è più probabile che sia affidabile con le buone notizie” (3).

IL PREGIUDIZIO È LA GRANDE TENTAZIONE

Osservando il panorama delle agenzie di stampa, è evidente che le operazioni di informazione laica si trovano sempre più a loro agio con un pregiudizio ideologico implicito o palese. Se l’obiettività nel giornalismo è sempre stata tutt’altro che perfetta, in passato è stata considerata almeno degna di nota. L’obiettività rappresentava la strada verso la credibilità. Tuttavia, la tendenza odierna di notizie altamente polarizzate, che intrecciano in modo inequivocabile il fare giornalismo con il dare i propri commenti di parte, è difficile da conciliare.

Le testate giornalistiche del mondo avventista devono affrontare la stessa tentazione di fare notizie da un punto di vista diverso. Riportare principalmente notizie controverse e negative, se si è critici nei confronti della Chiesa; riportare notizie per lo più trionfalistiche se non lo si è. La parzialità non genera né fiducia né credibilità. La Chiesa e i suoi giornalisti dovrebbero essere obiettivi, sempre.

 

LA BIBBIA È UN MODELLO ECCELLENTE

Nonostante la Bibbia non sia tipicamente vista come un’opera giornalistica, i suoi autori hanno comunque raccontato e riportato il cammino del popolo di Dio, a partire dalla creazione. Una sola lettura conferma che questi autori non si sono mai allontanati dal dare una valutazione completa e onesta degli eventi.

Il racconto biblico contiene il passato macchiato di molti patriarchi, che ci serve come esempio. Grazie ai resoconti onesti e obiettivi, abbiamo sia una storia accurata della Chiesa che molte lezioni da cui imparare.

 

LA POSIZIONE STANDARD

Nel 2011 la Chiesa avventista ha pubblicato il documento “Trasparenza e precisione nel rendiconto finanziario”. Al momento della sua pubblicazione, i leader della Chiesa hanno spiegato che i principi del documento trascendono le finanze, e che la trasparenza deve essere la posizione standard della Chiesa Avventista in tutti gli ambiti.

Questo è stato un passo nella giusta direzione, che dovrebbe certamente applicarsi all’impegno della Chiesa di tenere informati i suoi membri attraverso notizie corrette ed equilibrate.

 

 

  • Aysha Taryam è la direttrice di The Gulf Today, un giornale in lingua inglese del Medio Oriente.
  • Kira Karapetian, in Forbes, 8 agosto 2017.
  • Glen Broom e Bey-Ling Sha, Effective Public Relations, 11° ed. (2013), p. 253.

 

Di Costin Jordache

Fonte: https://www.adventistworld.org/ethics-and-journalism-in-the-adventist-church/

Traduzione: Tiziana Calà

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