Dolce come…

Shares

Immagina di avere fame, immagina che io abbia una ciotola di fragole fresche, rosse e ben mature. Ti porgo la ciotola, tu prendi una fragola e la metti in bocca. Il nettare succoso ti stuzzica le papille gustative. “Le fragole sono dolci?” Oh, sì. Sono fantastiche!

Ma immaginiamo che io abbia anche un’altra ciotola, questa volta di M&M’s. “Ecco, prendi una M&M’s”. E così ne prendi una, poi un’altra, poi un’altra ancora; sei nel paradiso delle M&M’s!

E proprio mentre assapori l’ultima M&M’s, ti dico: “Prendi un’altra fragola”. Te la metti in bocca ma… “Cosa c’è che non va?”.

Non solo la fragola non è più dolce, ma può risultare perfino ispida, aspra o addirittura acida. Ma non sono le fragole a essere cambiate, hanno ancora quel succoso nettare rosso, hanno ancora il loro apporto di zucchero naturale. Le fragole sono infatti ancora dolci, ma sei tu ad aver alterato le tue papille gustative in modo tale da non riuscire più ad apprezzare la loro dolcezza.

 

Fare sesso senza sentimenti

L’anno scorso la rivista Time ha riferito che la Camera dei rappresentanti della Florida ha approvato la decisione di dichiarare la pornografia un rischio per la salute. Secondo il rapporto della Camera, alcune ricerche mostrano “una correlazione tra l’uso della pornografia e le malattie mentali e fisiche, le difficoltà a formare e mantenere relazioni intime, lo sviluppo malsano di funzioni cognitive, e la nascita di un comportamento sessuale deviante, problematico o pericoloso”.

Davvero? Guardare delle immagini produce “malattie mentali e fisiche” e l’intera lista di altri effetti negativi a livello relazionale, comportamentale e neurologico? Sì, apparentemente sì. Tutto ciò è il risultato di una cattiva gestione del piacere.

Un articolo di Scott Christian, pubblicato nella rivista GQ, sull’uso della pornografia da parte dei giovani ragazzi, parla di “una crescente preoccupazione che sta cominciando a colpire il nostro cervello, le nostre relazioni, e anche il nostro corpo”, osservando in particolare che la capacità di eccitazione neurologica e fisiologica di una persona che fa un uso regolare della pornografia è destinata a diminuire nel tempo. Questo è sorprendente: i giovani vigorosi rischiano di diventare impotenti, e questo a causa del porno.

Nel 2015, Vanity Fair ha pubblicato un articolo dal titolo provocatorio: “Tinder e l’apocalisse degli appuntamenti”. L’articolo ci informa che, a causa dell’aumento di applicazioni di incontri come Tinder, le cose sono cambiate nei luoghi dove i giovani si incontrano la sera, come bar, pub e simili: “Bevono tutti, con lo sguardo fisso sul proprio schermo, scorrendo i volti di sconosciuti con cui vorrebbero o meno consumare rapporti nella serata”.

Ecco cosa un’intervistata ha ammesso a un giornalista della rivista: “Non ci sono appuntamenti, avere una relazione è cosa rara ormai. Potresti avere un’avventura di anche sette/otto mesi senza mai chiamare quella persona ‘il mio ragazzo’. Rimorchiare è molto più facile. Nessuno si fa male, almeno non all’esterno”.

Penso che Amanda sia un po’ triste. Ma sta cercando di essere forte. Perché il suo mondo ora è così. Dice che le persone, specialmente le donne, si stanno facendo male con questo nuovo metodo di appuntamenti, anche se continuano a pretendere di stare bene.

Il sesso senza amore ha come risultato finale di uccidere la capacità umana per la dimensione emotiva dell’amore. Dico questo, non come pastore o teologo, ma da un punto di vista puramente scientifico e laico. Il mondo intero osserva il paesaggio della sessualità umana e dice: “Qualcosa si è perso nel processo di tutto questo ‘sesso senza sentimenti’”.

Poco prima della sua morte, nel 2014, il celebre attore Philip Seymour Hoffman ha detto qualcosa di molto profondo: “Posso assolutamente affermare che il piacere non è la felicità. Io uccido il piacere, prendendone in quantità troppo grandi e finendo per renderlo sgradevole… Non esiste nessun tipo di piacere che alla fine non mi sia venuto a nausea”.

Se è possibile vivere un’esperienza biologico-fisiologica in cui le fragole non sono più tanto dolci, è possibile gestire l’assunzione di piacere in modo tale da diminuire gradualmente la propria capacità di provare piacere?

“Avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile” scriveva l’apostolo Paolo (Efesini 4:19). “Avendo perduto ogni sentimento”, probabilmente uno dei versetti più spaventosi della Scrittura. Perché una volta che hai “perduto ogni sentimento”, non sei cosciente di dove ti trovi.

 

Le basi del piacere

Ecco come funziona la fisiologia del piacere. La dopamina è talvolta chiamata la “molecola del piacere”, la sostanza chimica che produce la gioia del piacere fisico nel cervello e nel corpo. E poi c’è l’ossitocina, “l’ormone dell’amore”, la “sostanza chimica delle coccole” o la “molecola morale”. Si chiama molecola morale perché l’ossitocina non vuole solo ciò che la dopamina ha da offrire. L’ossitocina vuole essere “sposata” con la dopamina, per così dire. Perché, come vediamo nella cultura del rimorchio, il piacere senza legami uccide gradualmente la capacità di provare piacere.

Ecco cosa ci dice l’autore C. S. Lewis sulla vita: “Il peccato è un desiderio sempre maggiore di un piacere sempre minore”. Il peccato è, voglio altre quattro M&M’s. E ancora e ancora, fino a quando non sei più al massimo della goduria ma anzi, ti vengono a noia.

E questo vale anche per la sfera della sessualità. Perché ogni volta che cerchi di gestire la tua sessualità al di fuori dei limiti della fiducia, della lealtà, dell’impegno e del legame, stai danneggiando la tua stessa capacità di provare piacere, stai fondamentalmente cambiando la tua fisiologia e la tua psicologia fino ad arrivare, proprio come diceva l’apostolo Paolo, a perdere “ogni sentimento”.

Noi, in particolare nell’Occidente istruito, benestante e ricco, stiamo giocando con il fuoco, sessualmente parlando. Scarlett Johansson, Will Smith, Jada Pinkett-Smith, Ethan Hawke, Shailene Woodley: sono tutti attori e attrici di Hollywood che le persone prendono a modello; questi personaggi famosi si dichiarano tutti “onnivori sessuali”, ovvero alla ricerca di relazioni “aperte”.

Una delle loro fonti più influenti è il dottor Christopher Ryan che, insieme alla moglie, ha scritto un libro intitolato “Sex at Dawn”. In questo libro viene detto che la teoria evoluzionistica impone che gli esseri umani siano essenzialmente onnivori sessuali, quindi non ci si può aspettare qualcosa come la fedeltà o la lealtà da un altro essere umano. La sessualità è un impulso animale che deve essere soddisfatto. Gli uomini si aggirano sul pianeta, cercando la persona con i giusti tratti genetici con cui riprodursi. Non ha niente a che fare con idee antiquate come l’amore, la fiducia e la lealtà; dimentichiamoci di tutto questo, non c’è niente di vero in questi concetti.

Stiamo assistendo a un processo in cui gli esseri umani mandano in cortocircuito la propria capacità di capire dove potrebbe puntare il sesso. Perché il sesso trascende se stesso indicando amore, impegno e fiducia. Come disse lo scrittore e filosofo G.K. Chesterton: “Ogni uomo che bussa alla porta di un bordello è alla ricerca di Dio”. Quell’uomo potrebbe non saperlo al momento, ma è alla ricerca di una qualità dell’amore che non trova una corrispondenza perfettamente soddisfacente in questo mondo.

 

Santo edonismo

C’è un filo conduttore sul piacere che attraversa la narrazione biblica. Comincia proprio con la creazione: Dio crea l’essere umano, uomo e donna, con tanto di capacità emotiva, mentale e biologica del piacere. Ha messo Adamo ed Eva in un giardino dove c’era “ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi” (Genesi 2:9) e ha detto loro “siate fecondi e moltiplicatevi” (Genesi 1:28). Un uomo e una donna in un giardino, nudi e che fanno bambini, che immagine!

Dio ha creato l’uomo in un luogo che era perfettamente centrato verso il piacere.

La sessualità umana viene celebrata nella Bibbia come fonte di beatitudine relazionale. Tra tutti i racconti di disfunzione e di trauma che fanno seguito alla nascita del peccato, la Bibbia ci fornisce comunque delle immagini di come doveva essere la sessualità umana.

Il Cantico dei Cantici, per esempio, capitolo dopo capitolo, celebra l’erotismo della sessualità umana. Per arrivare poi al culmine teologico del libro: “Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte, la gelosia è dura come il soggiorno dei morti. I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma potente” (Cantico dei Cantici 8:6).

Quello che i due amanti si dicono in questo libro può essere essenzialmente riassunto così: suggelliamo questo rapporto. Portiamo tutto il nostro corpo e tutta la nostra mente in un impegno sigillato e irrevocabile che stringiamo l’uno con l’altra.

Si parla qui di una passione ardente, di una connessione tra il Creatore e il creato. Dio è colui che ci ha fatto come siamo e il Cantico dei Cantici ci dice che il sesso, nella sua massima espressione, è un’occasione per comprendere l’amore di Dio.

Dio è a favore delle fragole, del piacere, del sesso, della famiglia e dell’amore. È lui ad aver inventato il sesso. Ma essere a favore del sesso senza essere a favore dell’amore non solo è dannoso, ma implica anche perdere qualcosa di molto importante. Dio ci sta dicendo che c’è una sorta di santo edonismo, un piacere a tutto tondo (psicologico, emotivo, biologico, familiare), il tutto unito insieme da un legame relazionale. E il vangelo è, in parte, il processo attraverso il quale Dio redime il piacere, restituendogli la giusta importanza.

Nella sua massima espressione, il sesso è leale, affidabile e monogamo. È bello, è un impegno ed è per la vita. Tu e io siamo creature dell’immagine divina con la capacità di amare come Dio ama. Ed Egli riscatterà la nostra capacità di provare piacere, guidandoci verso modalità e modelli di amore che sono fuori da questo mondo.

 

Di Ty Gibson, co-direttore nonché speaker di Light Bearers (lightbearers.org) e pastore della chiesa di Eugene, in Oregon, dove vive con la sua famiglia. Con il suo permesso, questo articolo è stato adattato da una conferenza che ha tenuto in Australia.

Fonte: https://bit.ly/32lWhBb

Traduzione: Tiziana Calà

Il presidente della Chiesa mondiale scrive agli avventisti in Burundi
Dieci consigli per rendere la chiesa una comunità aperta

Avventista Magazine

La rivista ufficiale della Federazione Chiesa Avventista del Settimo Giorno della Svizzera romanda e del Ticino.

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top