Essere diversi

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Un tempo odiavo essere diversa.

Ho trascorso i primi sei anni di scuola in una scuola primaria pubblica. Io e mio fratello eravamo gli unici avventisti della scuola e ho imparato ben presto che il nostro stile di vita era molto diverso da quello degli altri bambini. I miei amici potevano giocare a basket il sabato, per esempio, mentre io dovevo andare in chiesa. E l’essere vegetariani non era così diffuso come oggi. Eravamo considerati un po’ strani.

Gli anni del liceo sono stati un po’ più facili, perché frequentavamo una scuola avventista. Durante le ore di scuola c’erano ragazzi come noi. Che sollievo! Ma dovevamo fare un bel po’ di strada per andare e tornare da scuola, prendendo due treni e due autobus. Visto che eravamo gli unici avventisti del nostro quartiere, viaggiavamo con i bambini di altre scuole. Eravamo conosciuti come i “Marmiti”, presumibilmente per il legame della chiesa avventista con l’ospedale avventista in Australia. “Ehi marmita!”, mi apostrofavano sull’autobus, facendo sghignazzare tutti i loro amici. Se fossi stata un’adolescente assertiva, i commenti sarebbero stati spazzati via con una replica pungente ma spiritosa. Ma non lo ero. Ero timida e introversa e le prese in giro mi facevano sentire in imbarazzo. Volevo essere come tutti gli altri.

A distanza di qualche anno, mi sono resa conto di come l’essere “diversa” sia stata una vera benedizione nella mia vita. E apprezzo il fatto che, essendo diversa, la chiesa sia stata un’apripista. In particolare nel campo della salute, la chiesa avventista ha dato il via a uno nuovo stile di vita, incoraggiando una dieta a base vegetale, una maggiore assunzione giornaliera di acqua, l’introduzione dell’esercizio fisico e della luce solare in quantità adeguate e l’astensione dal tabacco e da altre droghe. Il resto del mondo si sta mettendo al passo con le idee che promuoviamo da decenni.

Anche il sabato costituisce una meravigliosa benedizione. Può renderci diversi dalle altre chiese cristiane, e questo va bene. Anzi, il sabato è probabilmente più rilevante che mai in quest’epoca di burnout e disconnessione. Noi crediamo che il sabato sia qualcosa da celebrare ed è ora che gli altri lo sappiano.

Una volta odiavo essere diversa, ma ora so che l’essere diversi può rappresentare un vero e proprio beneficio.

 

 

Di Tracey Bridcutt

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2023/02/17/being-different/

Traduzione: Tiziana Calà

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