Arrivederci fratello Rossi

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Si è spento il 12 febbraio, alla veneranda età di 95 anni, il nostro caro fratello Gianfranco Rossi. Era nato a Berzio (Lecco) il 15 novembre 1924 in una famiglia cattolica, e dopo una laurea in matematica e fisica, conseguita presso l’Università di Firenze nel 1953, aveva conosciuto il Signore frequentando l’Istituto avventista di cultura biblica. Di quell’Istituto divenne per qualche tempo precettore e insegnante; poi, nel giugno 1954 fu chiamato a Roma dall’Unione Italiana per assumere l’incarico presso il Dipartimento degli Affari Pubblici e Libertà Religiosa.

La chiesa avventista italiana lo ricorderà sempre con grande affetto e immensa stima, poiché si può dire che sia stato l’avventista più noto in ambito pubblico dell’epoca repubblicana.

Gianfranco Rossi ha infatti speso tutta la sua lunga vita a lottare per la piena affermazione della libertà religiosa e di coscienza in Italia e più tardi a Ginevra, dove cooperò lungamente con l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e rese un servizio anche a diversi Paesi africani.

Gianfranco Rossi capì, meglio e più di altri, che per promuovere il diritto di libertà religiosa e di coscienza occorreva costruire relazioni proficue e cordiali con i rappresentanti delle altre istituzioni religiose e civili. Partecipò, insieme al nostro fratello Bert B. Beach, come osservatore alle sessioni del Concilio Vaticano II. Proprio in quella occasione maturò un’intensa amicizia anche con monsignor Pietro Pavan, che fu poi il più fidato collaboratore e consulente di papa Giovanni XXIII. Gianfranco Rossi ebbe un intenso e serrato rapporto anche con i rappresentanti delle altre chiese evangeliche e con autorevoli esponenti della cultura giuridica italiana, quali ad esempio l’eminente giurista valdese Giorgio Peyrot, il dott. Jean Nussbaum, fondatore dell’Aidlr (Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa), l’insigne Carlo Arturo Jemolo, il prof. Raffaele Pettazzoni e non ultimo, ma assolutamente da ricordare, il suo affettuoso rapporto con il prof. Francesco Margiotta Broglio.

Gianfranco Rossi fu molto attivo nella lunga preparazione delle condizioni politiche idonee allo sviluppo del percorso che sarebbe poi sfociato nella firma dell’intesa tra la Chiesa avventista e lo Stato italiano. I suoi contatti, tra gli altri, con il ministro e poi presidente Giulio Andreotti sono documentati e continui lungo l’arco quasi ventennale 1959-1977.

Conservò sempre, tuttavia, l’umiltà di riconoscersi un piccolo strumento nelle mani del Signore.

E noi abbiamo il dovere di non dimenticare la sua lezione.

Le nostre condoglianze vanno a sua moglie, Carmela Giorgini, e alle sue figlie, certi che tutti insieme ci rivedremo in un tempo e in un luogo nel quale le sue battaglie non saranno più necessarie.

I funerali si sono tenuti domenica 16 febbraio presso la chiesa avventista di Lugano, in via Cabione 18, Massagno (Svizzera).

 

Messaggi di cordoglio possono essere inviati all’email: rossirosae@gmail.com

 

 

Fonte: https://bit.ly/2uapPXq

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