Dalla schiavitù alla libertà

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Nel libro di Isaia, troviamo un bellissimo capitolo che rivela sia l’infelicità dell’umanità sia l’incredibile amore di Dio. Isaia 59 dipinge un vivido quadro di una società impigliata nel peccato, nell’ingiustizia e nella separazione dal divino. Eppure, anche in mezzo alle tenebre, l’amore di Dio risplende, offrendo speranza, redenzione e cambiamento. Qui ci immergeremo in questo capitolo ed esploreremo come l’amore di Dio ci motiva a cercarlo e a essere agenti di trasformazione nel mondo.

Nonostante la barriera del peccato, leggiamo: “Ecco, la mano del Signore non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire” (Isaia 59:1); non siamo lasciati soli a morire! Queste parole ci ricordano che, per quanto grande sia il nostro peccato o per quanto ci sentiamo lontani da Dio, il suo amore e la sua potenza non hanno limiti. La sua mano non è troppo distante per salvarci e il suo orecchio non è sordo alle nostre grida di aiuto. Possiamo trovare conforto e motivazione nel sapere che l’amore di Dio supera qualsiasi barriera che possiamo trovare sul nostro cammino. Anche quando raccogliamo le conseguenze del peccato, troviamo un versetto che dice: “Ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto” (Isaia 59:2); abbiamo speranza. Il peccato crea una separazione tra noi e Dio. Interrompe il nostro legame con lui e impedisce alle nostre preghiere di raggiungere le sue orecchie. Tuttavia, anche di fronte a queste conseguenze, dobbiamo ricordare che l’amore di Dio rimane costante. Egli desidera il nostro pentimento e vuole ripristinare il rapporto interrotto dal peccato.

È l’iniziativa dell’amore di Dio, come scopriamo nel versetto 15: “Il Signore ha visto, e gli è dispiaciuto che non vi sia più rettitudine” (Isaia 59:15), che porta alla redenzione e al cambiamento radicale. In questo versetto viene rivelato l’amore di Dio per la giustizia e la rettitudine. Egli vede le rotture del nostro mondo, le ingiustizie che addolorano il suo cuore. Il suo amore lo spinge a intervenire a favore degli oppressi, per portare un cambiamento e una trasformazione. Come suoi figli, siamo chiamati a riflettere il suo amore per la giustizia e a cercare attivamente dei modi per fare la differenza nel mondo che ci circonda. La promessa del Redentore dà speranza: “Un salvatore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta, dice il Signore” (Isaia 59:20). In mezzo alle tenebre, Dio ci dà la promessa di un Redentore che verrà a portare la salvezza. Questo Redentore è Gesù Cristo, l’incarnazione dell’amore di Dio per noi. Attraverso il suo sacrificio, ci vengono offerti il perdono, la redenzione e il ripristino del nostro rapporto interrotto con Dio. Questa promessa ci ricorda l’amore ineffabile e perfetto che Dio ha per il suo popolo.

Isaia 59 mostra la profondità della rottura umana, le conseguenze del peccato e il desiderio di giustizia e rettitudine. Ma soprattutto, rivela l’amore incrollabile di Dio che trascende i nostri fallimenti e le nostre mancanze. Il suo amore ci spinge a cercare il pentimento, a essere agenti di giustizia e rettitudine e ad abbracciare la redenzione offerta da Gesù Cristo. Mentre riflettiamo su questo capitolo, che possiamo essere incoraggiati dal fatto che l’amore di Dio non è limitato dalle nostre circostanze o dall’oscurità che ci circonda. Lasciamo che il suo amore ci motivi a estendere la grazia agli altri, a perseguire attivamente la giustizia e a condividere la speranza del Redentore con coloro che ne hanno bisogno. Abbracciando l’amore di Dio, troviamo la motivazione per vivere una vita che rifletta il suo carattere e porti una trasformazione nel mondo.

 

 

Di Victor Kulakov

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2023/07/14/from-slavery-to-freedom/

Traduzione: Tiziana Calà

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