Cuori spezzati

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Come consolare in modo efficace

 

Squilla il telefono. La notizia è scioccante e devastante. Qualcuno che conoscete ha perso una persona cara. Volete fargli sapere che la cosa vi sta a cuore, ma da dove cominciare? Come potete portare l’amore e la cura di Dio nella vita di una persona in lutto? Prima di affiancare un amico in lutto, riflettete in preghiera sulle vostre convinzioni riguardo alla morte, al dolore e al conforto. Avete mai vissuto un lutto? Quali emozioni avete provato? Come avete gestito quei sentimenti? Che cosa hanno fatto e detto le persone che vi hanno confortato e che cosa vi ha fatto sentire peggio? In che modo il vostro rapporto con Dio vi ha confortato? Quali versetti della Bibbia hanno lenito il vostro dolore?

Forse avete creato un guscio protettivo intorno al vostro cuore per evitare che venisse ferito. Vi è forse difficile provare compassione per gli altri perché non vi è stata mostrata compassione quando ne avevate bisogno? A che punto siete nel vostro percorso di guarigione? Sono domande importanti e impegnative su cui riflettere quando ci troviamo davanti al dolore di un’altra persona. È difficile confortare gli altri se non abbiamo ricevuto noi stessi conforto.

 

La fonte vivente

Il nostro Padre amorevole sa che abbiamo bisogno di conforto per aiutarci a elaborare l’estremo dolore emotivo di vivere in questo mondo distrutto. Dio stesso è la fonte di questo conforto. Egli è il “Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione” (2 Corinzi 1:3-4). Prima di confortare i nostri amici in lutto, il nostro stesso cuore ha bisogno del conforto del nostro Padre amorevole e compassionevole, in modo da poter offrire agli altri il suo conforto guaritore.

Immaginate di essere seduti in grembo al vostro Padre amorevole e di raccontargli il vostro dolore più profondo. Egli è pieno di compassione per la vostra dolorosa perdita. Il suo cuore amorevole è abbastanza forte per tutte le vostre emozioni, persino quelle più complesse: rabbia, frustrazione, tristezza, paura, confusione e domande difficili.

Mentre esprimete le vostre emozioni disordinate, vi stringe al suo cuore e vi sussurra parole di conforto all’orecchio finché i vostri singhiozzi non si placano, finché non sentirete il suo cuore battere d’amore per voi. Egli è il Dio che si accorge di ogni lacrima che cade (cfr. Salmo 56:8) e desidera che arrivi il giorno in cui asciugherà personalmente tutte le vostre lacrime con le sue mani amorevoli (cfr. Apocalisse 21:4). Una volta che siamo stati confortati da Dio, siamo pronti ad aiutarlo a confortare gli altri. Gesù disse ai suoi discepoli: “Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati” (Matteo 5:4). E Paolo ci ha detto di “piangere con quelli che piangono” (cfr. Romani 12:15).

Ecco alcuni suggerimenti utili per cercare di confortare gli altri:

 

Pregate di poter essere uno strumento dell’amorevole conforto di Dio nel loro dolore. Continuate ad ascoltare ciò che il Consolatore vi ispira a dire e a fare.

 

Siate accanto a coloro che sono in lutto. Siate le braccia amorevoli e confortanti di Dio. Abbracciateli; dite loro che questo è come un abbraccio da parte di Dio, per mostrare quanto lui ci tiene in questo momento.

 

Ascoltate. Ascoltate la loro storia e le loro emozioni. Ascoltate con pazienza, guardateli negli occhi, offrite loro dei fazzoletti, accettate la loro confusione, la loro rabbia e il loro profondo dolore. È normale che le persone usino parole che di solito non utilizzerebbero. Non giudicate le persone per quello che dicono e fanno dopo una perdita straziante. Questo non farà altro che aumentare il loro dolore.

 

Non offrite spiegazioni o consigli. Non dite loro di smettere di essere tristi perché abbiamo una speranza futura. Questo non sarà d’aiuto. Una persona profondamente addolorata ha difficoltà ad accedere al proprio cervello razionale e speranzoso. Ha bisogno di parole gentili e di azioni immediate che leniscano il dolore e stimolino il rilascio di ossitocina per aiutare a guarire il cuore. Quando qualcuno cerca di “sistemare” rapidamente la tristezza altrui, di solito provoca ancora più dolore, confusione e lutto. Le parole sbagliate possono causare ferite profonde e memorabili che durano tutta la vita. “Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia [benedizione] a chi l’ascolta” (Efesini 4:29).

 

Essere presenti per un amico in lutto è profondamente confortante. Piangere con lui è molto salutare. Dimostra che si condivide la sua tristezza e la sua perdita. “Piangere con” potrebbe suonare come: “Sono così triste che tu sia così triste”; “La tua perdita tocca profondamente il mio cuore”; “Non ho le parole per esprimere quanto mi stai a cuore in questo momento. Voglio solo essere qui e vivere il tutto con te”. Siate semplici e onesti. È meglio essere silenziosi e tristi che parlare e rischiare di ferire.

Il percorso di ogni persona attraverso il lutto è unico, a seconda del modo in cui la famiglia vivrà il lutto, delle aspettative culturali, della personalità, delle precedenti esperienze di perdita e di conforto e dell’esperienza personale di ogni perdita. Non lasciatevi allarmare dai loro sentimenti e dalle loro parole forti. Accettate i loro sentimenti e il loro percorso di lutto, fatto di alti e bassi. Siate presenti, nel corso degli anni, quando la loro tristezza è scatenata da qualcosa di inaspettato.

Immaginate di essere al loro posto e pensate a ciò di cui avreste più bisogno. Può essere utile proporre due o tre cose che potreste fare per loro e lasciare che siano loro a scegliere quale sarebbe più utile. Una persona vicina che si occupi delle loro esigenze può spesso coordinare l’assistenza più pratica e compassionevole durante la tragedia.

Il percorso attraverso il lutto è lungo. Continuate a sentirli regolarmente per ascoltarli, pregare e mostrare loro cura e attenzione. Aiutateli a sperimentare momenti di amore, gioia e pace, anche nella tristezza, per dare loro speranza e guarigione e scintille di luce nell’oscurità.

Riflettete. Cos’è andato bene? Com’è stata benedetta e confortata la persona in questione? Cosa potreste dire o fare di diverso la prossima volta? E pregate così: “Signore, aiutami a essere il miglior consolatore possibile, con te, nei momenti di dolore di questo mondo distrutto. Amen”.

 

 

Di Karen Holford, direttrice dei Ministeri della Famiglia, delle Donne e dei Bambini della Divisione Trans-Europea, con sede a Londra, nel Regno Unito. È anche psicologa e terapeuta familiare.

Fonte: https://adventistreview.org/article/when-hearts-are-breaking/

Traduzione: Tiziana Calà

Il tesoro trovato
Sognavo di diventare insegnante, ma svegliandomi sono diventata una pastora

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