Quando gli uccellini volano dal nido

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crescere e andarsene di casacrescere e andarsene di casa

Abbiamo educato i nostri figli a crescere, ma perché devono farlo così presto?

 

C’è un detto largamente diffuso attraverso meme carini su Pinterest o Facebook che la maggior parte dei genitori considererebbe pura verità. Quando si tratta di crescere i figli, “i giorni sono lunghi, ma gli anni sono corti”.

Nostra figlia, al suo arrivo alla scuola materna, iniziò a correre in direzione del grande parco giochi al coperto situato nell’angolo della classe ben arredata. Ricordo ancora i riccioli che rimbalzavano, il prendisole rosa a fiori con i sandali abbinati (io, personalmente, ero molto orgogliosa di quel vestito). Ci guardò per un momento girandosi indietro, mentre si dirigeva a tutta velocità verso il castello di plastica, sorridendo per tutto il tragitto. Ed è stato in quel momento che abbiamo capito. Sarebbe andata via di casa prima o poi, correndo verso il suo futuro, lanciandoci una rapida occhiata e poi, proprio come quel giorno, se ne sarebbe andata via.

Siamo entusiasti del fatto che la sua costanza e brillantezza al liceo le abbiano permesso di ottenere un posto duramente conquistato in una rinomata università e, così facendo, le sue prospettive di lavoro dopo la laurea sono molto, molto buone. Da un punto di vista pratico per il suo futuro, questo è proprio ciò che speravamo. Ma ora uno degli uccellini del nostro piccolo nido è pronto a volare, e sia io che mio marito ci sentiamo come se avessimo bisogno di uno Xanax (o due).

La scuola elementare e media, con tutto il suo carico di compiti, musica, sport e programmi, e il nostro coinvolgimento come genitori in tutto questo, non esiste più. Quando le nostre preghiere ci hanno portato a optare per una scuola superiore pubblica accademicamente rigorosa, speravamo che le opportunità a disposizione avrebbero preparato nostra figlia ad avere numerose scelte per il college. E questo si è avverato. Parlare di università sembrava così lontano allora. Ma in poco tempo ci siamo ritrovati a visitare i campus, e mentre partecipavamo a tutti i tour e ascoltavamo le sessioni informative, la realtà di avere una figlia al college sembrava incredibilmente più vicina, ma ancora abbastanza lontana per i nostri gusti.

Il momento “prima” nello scenario del “prima che poi” era arrivato. Mentre leggete questo articolo, stiamo beneficiando al massimo del nostro abbonamento ad Amazon Prime, assicurandoci l’essenziale per il dormitorio, il materiale scolastico e tutte le cose che nostra figlia ha condiviso con noi a casa e a cui non avrà più accesso (il mio asciugacapelli rosso in ceramica termica rimane nel Maryland).

Siamo entusiasti che frequenterà una grande scuola che la posizionerà bene nell’ambito da lei scelto, ma la suddetta scuola è anche dall’altra parte del paese: l’espressione “dolce-amaro” non potrebbe essere più vera per descrivere le nostre emozioni. E mentre siamo così grati al Signore per la sua guida e protezione nella vita di nostra figlia in questi ultimi 18 anni, sappiamo anche che la sua partenza fa parte del piano. Ma sarebbe sicuramente più bello se non dovesse far così tanto male.

Così ora, mentre se ne va, ecco cosa abbiamo bisogno che lei sappia (sto anche pensando di stampare questo articolo e metterglielo nella sua valigia, magari persino plastificandolo):

Dio non può essere limitato. È più grande di quanto pensiamo e opera in modi e attraverso persone che non possiamo prevedere. La cosa più importante è che il suo amore, la sua cura e la sua guida per noi ci accompagnano ovunque siamo. Ricordati di sintonizzarti con quella presenza ogni giorno, perché non è limitata alla chiesa, alla Scuola del Sabato e ad altre “zone sicure”.

Farai degli errori. A volte ti allontanerai dal sentiero. I tuoi limiti verranno messi alla prova. Ma un Dio amorevole è lì, pronto a guidarti dove ha bisogno che tu vada. Quindi seguilo. Come genitori, il nostro ruolo non riguarderà più le tue vicende quotidiane, ma la presenza di Dio al 100% non verrà mai meno.

Anche gli spazi e i luoghi “dolci-amari” della vita ci mostrano la grazia di Dio. Non averne paura.

Sono giorni difficili quelli che stiamo vivendo. Ma la Parola di Dio è piena di promesse e indicazioni per non temere l’ignoto. Puoi uscire dalla tua zona di comfort e fidarti completamente di lui, perché è esattamente dove la vita ti sta portando ora. Fuori dalla nostra casa, verso l’ignoto, con Dio accanto a te a ogni passo.

Affinché la tua fede sia autentica, deve essere messa alla prova. L’università sarà un terreno di prova ancora maggiore di quello che hai sperimentato fino ad ora. Il Signore è pronto per questa sfida, quindi vai da lui e non lasciare mai la sua mano.

E un ultimo consiglio: mangia frutta e verdura e limita il tuo consumo di patatine; il bubble the può diventare costoso, quindi non esagerare; non uscire mai da sola di notte; il riposo del sabato sarà piacevolissimo adesso, quindi goditelo; chiamaci su FaceTime e rispondi ai nostri messaggi quotidiani (l’uso delle emoji è facoltativo); tieniti in contatto con il tuo fratellino perché ti mancherà; e se ti serve qualcosa, lo manderemo al punto di raccolta Amazon nel tuo campus prima della fine della giornata.

Infine, ricorda questo: per noi sei in prestito, ma sei Sua per sempre.

 

 

Di Wilona Kerimabadi, assistente redattrice di Adventist Review

Fonte: https://adventistreview.org/magazine-article/when-little-birds-fly/

Traduzione: Tiziana Calà

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