Il SudAmerica inizia a consacrare le donne come “anziane”

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Migliaia di donne dirigono già numerose comunità avventiste in tutto il territorio.

 

La Regione Sudamericana (Sad) della Chiesa avventista ha approvato, l’8 luglio scorso, un documento che ha l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’anziano di chiesa e include anche le donne in questo incarico di guida della congregazione. Nella denominazione, l’anziano è un membro della chiesa locale responsabile della direzione della comunità; per esercitare tale funzione deve essere consacrato (ordinato).

Il contesto del ministero durante il Covid-19 e il post-pandemia, dicono dalla Regione, ha reso cruciale l’affermazione della leadership e del ruolo missionario degli anziani di chiesa, donne comprese. Le statistiche ufficiali presentate al comitato di metà anno rivelano che sono 5.626 le donne al momento impegnate nella direzione di gruppi avventisti negli otto Paesi del territorio Sad. Il voto è arrivato dopo studi, discussioni e sondaggi condotti da un’apposita commissione che ha lavorato sull’argomento dal dicembre 2020.

Sono due le azioni principali contenute nel documento. La prima mira a realizzare iniziative “per rafforzare il ruolo dell’anziano e renderlo più rilevante”. Quindi evidenzia la necessità di offrire una formazione anche sulle questioni teologiche e di integrare meglio il lavoro dei pastori e degli anziani nel discepolato. “L’obiettivo generale sarà fornire assistenza spirituale, emotiva e fisica ai membri” hanno spiegato i leader.

Il secondo cambiamento sostanziale è la raccomandazione di affermare la partecipazione delle donne alla leadership nella chiesa locale, riconoscendo il loro attuale impegno e consacrandole come anziane di chiesa.

La Sad ha impiegato più tempo a consentire la leadership femminile, rispetto alla maggior parte delle Regioni mondiali della Chiesa che consacrano le donne anziane da anni. Cominciò la Regione Nordamericana nel 1975. Circa un decennio dopo, nel 1984, il Consiglio annuale della Chiesa mondiale estese l’autorizzazione alle altre Regioni. Quell’anno, la Sad prese atto del voto sulle donne alla guida delle chiese, ma non lo applicò. Nel 1995, i vertici della Sad tennero alcune consultazioni sull’argomento con le Unioni del territorio.

 

Una decisione epocale 
Il past. Lucas Alves, segretario dell’Associazione Pastorale presso la Sad, ha rilevato che, nonostante migliaia di donne dirigano le chiese e quasi il 54% dei nuovi membri siano donne, la presenza femminile nei comitati di chiesa è ancora una minoranza. “Nell’ultimo decennio, più donne sono entrate a far parte della nostra denominazione [rispetto agli uomini]. E l’appello al servizio è storicamente presente nella Chiesa avventista del settimo giorno” ha affermato.

La dirigenza Sad ha parlato di “voto epocale”. “È un momento estremamente importante per la Regione Sudamericana”, ha detto il vicepresidente della Sad, past. Bruno Raso, che ha presieduto la commissione di studio “Gli anziani di chiesa hanno un ruolo pastorale dato che svolgono un incarico rilevante e attivo nel ministero per aiutare la chiesa a crescere, lavorando insieme con il pastore locale”.

Dello stesso avviso è Rafaela Seidel, coordinatrice distrettuale dei Ministeri Femminili a Vitória, Espiritu Santo, in Brasile “Penso che questo sia un grande passo avanti per la denominazione. Le donne sono state presenti nella predicazione e nel consolidamento della chiesa fin dai tempi biblici. Ora sono leader nel mercato del lavoro e gestiscono le proprie case e le proprie finanze. E vediamo che usano le stesse abilità anche nelle chiese locali di cui fanno parte”.

Alves ha tenuto a sottolineare lo sviluppo positivo del voto: “L’espansione del ruolo delle donne come anziane di chiesa produrrà una dirigenza più forte e un maggiore impegno nella pastorale e nella missione. Penso che contribuirà a un’esperienza più profonda nel discepolato”.

 

 

Fonte: HopeMedia Italia

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