Les Diablerets. “L’invisibile è una potenza! Riuscite a crederci?”. È con questa sfida che i responsabili del Ministero della Vita di Preghiera hanno organizzato la seconda edizione del programma Connecte, un programma basato sulle dinamiche della preghiera, articolato tra momenti di lode, riflessione, relax e sana amicizia.
Il programma si è svolto dal 3 al 5 maggio presso il centro avventista Les Bosquet aux Diablerets e ha visto la partecipazione di circa 60 partecipanti di tutte le età.
Le riflessioni durante le sessioni plenarie sono state presentate dal pastore Philippe Penner, responsabile della GA nella Federazione avventista della Francia Sud.
Le presentazioni di Philippe sono state molto speciali e accattivanti, proponendo il tema della potenza dell’invisibile con una metafora che ha affascinato tutti. Identificando la potenza dell’invisibile con lo Spirito Santo, Philip ha applicato i diversi doni dello Spirito, che raffigurano la potenza dell’invisibile in ognuno di noi, agli elementi della bussola. Sì, la bussola, il cui scopo è quello di indicarci la giusta direzione, con i suoi diversi elementi, si presta perfettamente a dimostrare l’efficacia dei doni che lo Spirito, invisibile, traduce in potenza per chi li sa vivere.
Tutta l’adorazione di Connecte 24 è stata guidata da un’artista altrettanto brillante, Erica DumWae, cantautrice cristiana e worship leader, che ha accompagnato i partecipanti per aiutarli a toccare l’invisibile. I canti, la musica, i momenti di silenzio, i gesti dinamici: tutto era in armonia con il desiderio di entrare in una relazione intima con il nostro Creatore.
Il sabato pomeriggio e la domenica mattina sono stati dedicati ai laboratori che noi di Connecte chiamiamo “experimentarium”. Sì, anche se sembra una definizione strana, l’obiettivo era che i partecipanti facessero un’esperienza e non che ascoltassero solo passivamente.
Ecco alcuni tra gli argomenti trattati: attraverso il santuario; quando la parola diventa lode; a tavola con lo Spirito Santo; la preghiera a colori; pregare quando fa male; la mia vita con Dio in simboli; scoprire la potenza dell’invisibile con i bambini.
Il sabato si è concluso come di consueto con una cerimonia della santa Cena davvero toccante. Descriverla a parole significherebbe sminuire gli effetti spirituali percepiti da tutti, effetti così profondi che nessuno ha avvertito il notevole ritardo con cui il programma si è concluso. Senza esagerare, si sentiva che “l’invisibile” aveva diffuso la sua potenza. La sfida lanciata dagli organizzatori è stata vinta? Che a esprimersi siano i partecipanti.
Il filo conduttore dell’intero programma è stato senza dubbio l’apprezzatissimo contributo di Elena Zagara e Jérémie Hoareau con la loro dinamica di preghiera creativa. Un fuoco acceso per tutto il weekend, anche di notte, e una serie di lezioni sugli oggetti hanno stimolato i partecipanti a riflettere e a essere creativi. “La preghiera è il respiro dell’anima”, diceva Martin Lutero. Ma è anche questo contatto con l’invisibile che ci fa sentire… connessi, qualunque sia il mezzo utilizzato.
Un ringraziamento a Melisenda Dufournet, la responsabile della cucina, che come sempre sa superare se stessa nel preparare una dieta attenta e in armonia con i principi di salute che la chiesa avventista ama non trascurare.
Infine, mentre il programma volgeva al termine, si leggeva negli occhi della responsabile, Elisabeth Ricci, un misto di soddisfazione e gratitudine per aver svolto ancora una volta un lavoro di qualità. Con lei, sia gli organizzatori sia i partecipanti hanno sentito di aver vissuto un fine settimana di semplicità e di preghiera, aprendo il cuore a Dio e scoprendo che questo crea forti legami tra i partecipanti e con il nostro Padre amorevole. Ci vediamo al prossimo incontro di Connecte.
Di Corrado Cozzi