Conciliare la cura promessa da Dio con le tragedie della vita

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Nel 2011 a mia moglie Cheryl (il suo cognome da nubile era Aveling) è stata diagnosticata la sindrome mielodisplastica (SMD): si tratta di una patologia al midollo osseo, che causa la produzione di difettose cellule del sangue chiamate blasti. La SMD si è sviluppata da una neutropenia preesistente, nonostante Cheryl avesse uno stile di vita molto sano, si tenesse in forma e stesse molto bene.

La diagnosi di Cheryl era del 10% di blasti, il che significava che aveva circa 18 mesi di vita. Il trattamento raccomandato era un trapianto di midollo osseo, che all’epoca offriva solo il 30% di possibilità di sopravvivenza alla fine della procedura. Il fratello di Cheryl, Graham, risultò perfettamente compatibile, e così decidemmo di procedere.

Prima di procedere, durante un ultimo consulto con l’ematologo, ho chiesto allo specialista se potevamo partire con il nostro camper prima di sottoporla all’intervento. Questi suggerì a Cheryl di fare un’altra biopsia del midollo osseo (BMB). Se i risultati fossero rimasti al 10%, allora potevamo partire per tre mesi e, se Cheryl si sentiva bene, potevamo provare a estendere il tutto a sei mesi. Tuttavia, se la conta dei blasti fosse aumentata, avrebbe dovuto sottoporsi all’intervento immediatamente. Ho chiesto: “E se diminuiscono?”. La sua risposta è stata: “Non succederà. Non scendono mai senza intervento chirurgico”.

I risultati del BMB impiegarono sei settimane per arrivare. A mia insaputa, Cheryl non si sentiva tranquilla al pensiero di sottoporsi a un trapianto di midollo osseo e pregava che, se non era “destinata” a riceverlo, la conta dei blasti sarebbe scesa. Entrammo nell’ufficio dell’ematologo e lui disse subito: “Beh, i tuoi blasti sono scesi”. Dopo un po’ di dialogo ho chiesto quale fosse il conteggio preciso. “Due per cento”, mi rispose. “Non riuscivo a crederci, così ho mandato il campione ad altri due laboratori di patologia e anche loro hanno confermato il 2%. Non credevo fosse possibile, così ho fatto io stesso il conteggio. Non ci sono dubbi. Il numero di blasti è del 2%. Non posso spiegarlo e devo informarla che la NSW Health non finanzierà un trapianto di midollo osseo per una paziente con solo il 2% di blasti”.

La preghiera di Cheryl venne più che esaudita. Sembrava che Dio fosse intervenuto. Abbiamo intrapreso un memorabile viaggio di due anni in giro per l’Australia, chiedendoci perché Cheryl, a 63 anni, si sarebbe sottoposta a un tale intervento.

Eravamo a buon punto nel progetto di pubblicare An Enduring Vision, l’esposizione dell’Apocalisse di mio padre, che abbiamo portato avanti anche durante il nostro viaggio. Il libro è stato pubblicato nel 2015. Tuttavia alla fine del 2019, dopo che avevamo completato il manoscritto per l’edizione finale, mi passò un pensiero minaccioso per la mente: la SMD di Cheryl poteva tornare. Nel giro di tre mesi le fu diagnosticata una leucemia mieloide acuta (AML) con il 25% di blasti, la progressione abituale dalla SMD, e oramai fatale.

Nel 2020, Cheryl si sottopose a sei mesi di chemio e ad agosto era in remissione.

Che giorni grandiosi! La nostra casa venne messa in vendita alla fine di gennaio 2021, anticipando un trasferimento a Glen Innes per sostenere nostro figlio Brad, che per cinque anni era stato un padre single in Tasmania.

Per 2-3 settimane, in un mercato immobiliare in estremo movimento, gli acquirenti interessati apprezzavano la nostra proprietà sul lungomare ed erano felici del prezzo, ma nessuno si muoveva per comprare. Alla fine io e l’agente concludemmo che la proprietà non era destinata a essere venduta, senza sapere ancora che Cheryl avrebbe poi ricevuto una diagnosi fatale di blasti al 50% a fine febbraio e sarebbe morta a marzo. Inoltre, la ragione per vendere sarebbe scomparsa: la moglie di Brad tornò a casa alla fine di marzo, dopo la morte di Cheryl.

Avevo cercato di vendere il nostro camper, contando sul mercato che si stava muovendo. Per sei settimane, nessuno era risultato interessato, così abbiamo finito per utilizzarlo per ospitare la famiglia durante la settimana del funerale. La domenica mattina, quando non era più necessario, è stato subito venduto in contanti, permettendomi di partire con Brad per Glen Innes quello stesso pomeriggio.

Dio si occupa della nostra vita dall’inizio alla fine? Si interessa degli affari della nostra vita quando ci chiediamo cosa stia succedendo? Io credo di sì, e sono personalmente grato che a Cheryl sia stato dato del tempo per aiutare a completare il progetto del libro e per sostenere Brad, il padre single, in Tasmania. Come detto, alla fine del 2019 le condizioni della SMD di Cheryl sono peggiorate e i suoi giorni erano effettivamente contati, nonostante la breve remissione dopo la chemio.

Cheryl era proprio una figlia dell’Altissimo e ha vissuto la sua vita alla sua presenza. Dio sapeva che Cheryl avrebbe sviluppato una condizione che avrebbe messo prematuramente fine alla sua vita. Tuttavia, è intervenuto per raggiungere i suoi scopi. Poi è intervenuto per impedire la vendita della casa. È persino intervenuto per assicurare che ci fosse una sistemazione sufficiente per i membri della nostra famiglia allargata durante la settimana del funerale. Ma Dio non è intervenuto di nuovo per impedire la morte di Cheryl.

Una sera di marzo, tornando dall’ospedale, la mia auto è stata urtata. Nonostante i danni minimi, l’assicurazione ha pagato la polizza, riconsegnandomi l’auto con 10.000 dollari australiani di indennizzo, la somma necessaria per le spese del funerale di Cheryl.

Dio ha permesso la perdita quasi insopportabile della mia amata e speciale compagna. Eppure, allo stesso tempo, stava provvedendo affinché la tragedia si svolgesse senza intoppi e fosse addirittura una testimonianza e un’ispirazione per coloro che avrebbe partecipato al servizio funebre, persino adesso, a distanza di tempo.

Quindi come posso conciliare gli eventi a cui ho assistito? Ecco la mia conclusione: se Dio era così coinvolto nella vita di Cheryl da invertire una situazione fatale nel 2011… da sostenerla per 10 anni per permetterle di completare un progetto e sostenere la famiglia di Brad, ma poi da permetterle di morire… e ancora da intervenire nuovamente nei dettagli del periodo del funerale stesso per provvedere a contingenze a me sconosciute… allora la mia conclusione è che Dio conosce la fine fin dall’inizio. I suoi scopi verranno raggiunti, e posso confidare che trarrà del bene da quella che considero essere una mia grande tragedia personale. Ha permesso che la mia cara Cheryl morisse per una ragione e io devo fidarmi di lui. Per ora lei riposa, aspettando la chiamata del suo Redentore (cfr. Giobbe 14:15).

Romani 8:28 promette: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.

Dio non libera il suo popolo dagli impatti di un mondo in ribellione, ma promette di essere con noi attraverso quelle esperienze, nonostante le nostre lacrime di dolore.

“Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno” (Isaia 43:2). Quindi confidate in lui!

 

 

Di Rod Cooke, vive in pensione a Wangi Wangi sul lago Macquarie e frequenta la Chiesa Avventista di Toronto, nel Nuovo Galles del Sud, in Australia.

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2022/02/15/reconciling-gods-promised-care-with-lifes-disasters/

Traduzione: Tiziana Calà

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