Cicatrici che guariscono

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Aveva fatto l’errore di chiedere ai medici uno specchio. Terrorizzato, vi vide riflesso un mostro. Sdraiato sul letto d’ospedale, dopo che il medico se ne fu andato, tirò il tubo che pensava lo tenesse in vita. Non aveva motivo di vivere.

 

Dave Roever è nato nel 1946, in una tranquilla cittadina del Texas. Sebbene fosse stato un adolescente problematico, alla fine del liceo Dave si era convertito e battezzato nella chiesa protestante dove suo padre era pastore. Il suo sogno era quello di diventare un missionario. Brenda, che sarebbe diventata sua moglie, giocò un ruolo importante nel suo cambiamento.

Meno di un anno dopo il loro matrimonio, il 1° marzo 1968, Dave iniziò l’addestramento nella marina degli Stati Uniti. Nei due anni precedenti, la guerra del Vietnam si era intensificata, portando quindi a numerosi nuovi arruolamenti. Dave fu tra quelli che vennero mandati in guerra. “Tornerò senza una cicatrice”, promise a Brenda quando partì. Si distinse durante il durissimo addestramento: quando partì per il Vietnam, era parte dell’élite della marina americana.

Durante uno scontro, una granata al fosforo destinata al campo nemico gli esplose in mano, proprio mentre si preparava a lanciarla. A causa dell’esplosione, rimase sordo all’istante. Poi si vide in fiamme, con pezzi di pelle che gli cadevano da più punti. Si gettò in acqua, ma ogni volta che ritornava in superficie l’ossigeno continuava ad alimentare il fosforo, che gli bruciava la pelle, ancora e ancora.

Quando i suoi compagni lo recuperarono dall’acqua, nessuno pensava che potesse essere ancora vivo. Lo coprirono con coperte bagnate per assicurarsi che non continuasse a bruciare e iniziarono a scrivere delle lettere per annunciare la sua morte.

Ciononostante, arrivò vivo all’ospedale, dove gli fu immediatamente somministrata della morfina. La parte destra del suo viso non c’era più, il suo petto era bruciato e dallo specchio che il medico gli aveva dato poteva vedere i suoi organi interni, tra le costole. Aveva ustioni di terzo grado sul 40% del corpo e aveva perso 27 chili a causa della perdita di liquidi e di pelle. Nessuno gli diede una possibilità; lui stesso non voleva che gliene venisse data una.

Fortunatamente, il tubo che aveva rimosso era quello del glucosio. Quando tornò negli Stati Uniti, vide con orrore come le mogli dei soldati che avevano subito ustioni arrivassero una a una con le carte del divorzio in mano. Con il cuore pesante, aspettò Brenda. Senza alcuna traccia di orrore sul suo volto, lei si avvicinò, lo baciò sulla guancia sinistra e disse: “Bentornato a casa, Davey! Ti amo!”.

In seguito, Dave dirà che quel suo gesto lo aveva salvato. Ora era pronto a combattere per la sua vita. Dovette sopportare un dolore terribile, 13 operazioni, il pregiudizio di coloro che lo circondavano e gli effetti psicologici, conseguenze che guariscono con tanta difficoltà. Ma tutto questo lo ha preparato al lavoro di missionario. Le cicatrici lo hanno avvicinato a Dio e alle persone che sperimentano una qualche sofferenza.

“Tutti hanno cicatrici. Le mie sono solo all’esterno”. Con le cicatrici visibili, però, era in grado di vedere meglio quelle altrui, nascoste nel profondo, ed era capace di parlare davanti a migliaia di persone della guarigione offerta dal Vangelo.

 

 

Di Andreea Irimia

Fonte: https://st.network/analysis/top/scars-that-heal.html

Traduzione: Tiziana Calà

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