Carmelo : Dalla schiavitù della droga alla libertà in Gesù

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Mi chiamo Carmelo Spinelli. Sono nato nel 1972 a Varese, da una famiglia cattolica molto legata alle tradizioni. A 15 anni ho iniziato a lavorare come cameriere presso un ristorante, dove sono anche entrato in contatto con i vizi del mondo: ho cominciato a fumare, prima solo sigarette poi anche hashish, a bere e a fare uso di cocaina e LSD. Queste sostanze mi tenevano intrappolato soprattutto durante le vacanze, quando prosciugavo tutte le mie entrate economiche.

A 19 anni ho conosciuto Margareth, una ragazza della Repubblica Dominicana che mi cambierà la vita; questa ragazza inizia a parlarmi di Gesù, un argomento che la metteva sempre di buon umore: è lei a farmi scoprire i consigli alimentari presenti nella Bibbia. Non sono riuscito subito a seguirli e a farli miei ma di sicuro ne ero rimasto estremamente colpito, con la convinzione che la Bibbia costituisce la parola di Dio e che quindi se erano scritti lì, un valido motivo doveva di sicuro esserci. Ma Margareth era sposata e così mi trovo a dover mettere da parte il mio interesse per lei.

Gli anni passano, cambio lavoro perdendo di conseguenza i contatti con la giovane dominicana. Ci ritroviamo solo qualche anno dopo: il matrimonio di Margareth nel frattempo era finito, cosa che mi ha permesso di entrare sotto nuova veste nella sua vita e di andare a convivere con lei e suo figlio.

Ma nonostante tutto, la mia vita proseguiva senza subire grandi cambiamenti: continuavo a fumare, a bere e a mangiare in maniera smodata. Dopo qualche anno sono riuscito ad aprire un piccolo ristorantino a Varese: le cose però non andavano bene, né a casa né a lavoro; e così mi ritrasferisco a casa mia e mi trovo costretto a chiudere il locale, a causa del poco lavoro e dei costi eccessivi. È in quel momento che ho iniziato a sentire il bisogno di Dio, un bisogno così forte da spingermi a chiedergli aiuto per uscire da quel vortice.

I mesi passano e vengo arrestato, indagato per spaccio di stupefacenti. Nonostante le accuse fossero infondate, il tempo scorre lento, senza nessun cambiamento o rilascio. L’unico oggetto che avevo scelto di portare con me in prigione era la Bibbia che mi avevano regalato in occasione del battesimo cattolico da neonato e che non avevo mai aperto: ma le cose cambiano in carcere, quando mi ritrovo ad aprire la Parola del Signore e a scoprire che i comandamenti contenuti erano diversi da quelli che conoscevo; sono anche entrato in contatto con gli insegnamenti e i consigli che la Bibbia forniva, istruzioni che hanno l’unico scopo di permettere all’essere umano di vivere una vita piena e abbondante. Che scoperte!

Una volta terminata l’indagine, quasi un anno dopo, esco finalmente dal carcere e ritorno alla vita di sempre, riprendendo a lavorare e tornando a vivere con Margareth. Circa 5 mesi dopo Margareth mi invita ad andare con lei nella chiesa avventista di Varese. È a partire da quel sabato che nasce in me una voglia e una fame di sapere la verità e di conoscere meglio Gesù; cominciamo così un percorso di studio della Parola, durante il quale ci rendiamo conto di essere in adulterio agli occhi di Dio. Decidiamo quindi di lasciarci e di affidarci a lui, rimettendo al Signore i nostri cuori e le nostre menti.

Grazie all’aiuto del Signore, sono riuscito a smettere di fumare e di bere, sconvolgendo radicalmente perfino il mio regime alimentare e diventando vegano. Dopo aver conosciuto il pastore avventista Matthias Maag, ho ricominciato un percorso di studi biblici: grazie a lui, alla Parola del Signore e ai testi dello Spirito di Profezia, sono arrivato alla convinzione che la chiesa avventista rappresenti la chiesa di Dio. Ho quindi preso la decisione di essere battezzato, insieme ad altre tre persone, nella giornata del 22 giugno 2019: questa data rappresenta per me una nuova nascita, anche se mi ero sentito parte della chiesa fin dal momento in cui avevo scelto e accettato con tutto il cuore Gesù come mio personale salvatore.

Il mio augurio è che anche la persona che mi ha portato a conoscere Gesù scelga di affidargli completamente la vita, facendosi battezzare. Che il Signore possa sempre utilizzarmi come strumento nelle sue mani e che questa mia testimonianza possa toccare e trasformare le vite altrui.

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