Rifare il letto al mattino: i benefici di una routine quotidiana

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Una routine quotidiana può essere l’asso nella manica della mancanza di tempo di cui si lamentano le persone nella società moderna. Ma i nostri sforzi per organizzare il nostro tempo sono ricompensati da una serie di benefici, compresi quelli relativi alla nostra salute mentale.

 

“Nelle mani giuste, [una routine] può essere un meccanismo finemente calibrato per sfruttare una serie di risorse limitate”, scrive Mason Currey, autore di “Genius Mode: The Daily Routine of Great People”, un’incursione nella routine quotidiana di 161 persone, da pittori e scrittori a famosi compositori e scienziati.

“L’unica lezione del libro”, dichiara l’autore, “è che non esiste un solo modo di fare le cose”. Tuttavia, per quanto diverse possano essere le routine e le abitudini di questi illustri personaggi, ci sono alcuni punti in comune che vale la pena prendere in considerazione, soprattutto per coloro che ammirano l’idea di un programma giornaliero senza però riuscire a rispettarlo.

 

Uno sguardo alla routine quotidiana dei geni

“Il libro di Mason Currey è una lettura obbligata per chiunque sia ossessionato dalla creazione di una routine quotidiana ideale”, scrive Sarah Green Carmichael, caporedattrice della Harvard Business Review. Ma lungi dall’essere una guida a una programmazione rigorosa ed efficiente, il libro è un caleidoscopio di routine e rituali di coloro che hanno lasciato il segno nell’arte o nella scienza.

Le passeggiate quotidiane e il segnarsi le ore di lavoro sono due delle routine quotidiane comuni a molti dei geni presentati nel libro di Currey. Il filosofo Soren Kierkegaard tornava dalle sue passeggiate ispirato, Charles Dickens camminava per tre ore al giorno per raccogliere la materia prima per i suoi romanzi. Tchaikovsky non osava interrompere la sua solita passeggiata di due ore per un timore quasi superstizioso di ammalarsi e Beethoven non si privava di carta e penna nelle sue lunghe passeggiate dopo pranzo.

Alcuni autori scrivevano ogni giorno agli stessi intervalli o si alzavano dalla scrivania solo quando avevano raggiunto la quota di parole che si erano autoimposti. Il romanziere Anthony Trollope, ad esempio, scriveva solo per tre ore al giorno, al ritmo di 250 parole al minuto. Hemingway teneva traccia del suo conteggio giornaliero delle parole su una tabella, un’abitudine condivisa dallo psicologo e scrittore B. F. Skinner, che utilizzava un cronometro durante le sue sessioni di scrittura.

Svegliarsi nelle prime ore del mattino sembra essere uno dei segreti dei creatori più memorabili, da Mozart a Frank Lloyd Wright, architetto di spicco della prima metà del secolo scorso. Lo scrittore Nicholson Baker ha scoperto che i benefici di alzarsi alle 4:30 del mattino si riflettevano nell’efficienza e nella qualità della sua scrittura.

Lavoro e pause sembrano andare di pari passo per la maggior parte dei creativi. Hemingway era solito interrompere la scrittura quando l’ispirazione era ancora presente, convinto di poter tornare sull’argomento il giorno successivo in modo più efficiente che se avesse lavorato fino allo sfinimento, e il drammaturgo Arthur Miller preferiva alzarsi dalla macchina da scrivere prima di esaurire le idee.

Secondo William James, il padre della psicologia moderna, adottare la routine più rigorosa possibile significa creare un meccanismo per liberare l’immaginazione. Automatizzando le attività quotidiane, lasciamo più spazio alla mente per concentrarsi sulle cose che richiedono creatività, invece di costringerla a correre all’infinito sul filo dell’indecisione circa il luogo, il momento e l’opportunità di ogni singola azione.

 

La routine ci mantiene in salute

La nostra mente ama la routine; infatti, ciò che la fa sentire bene è il senso di comfort, sicurezza e familiarità che un programma ben stabilito comporta. “La routine riduce l’ansia”, afferma Samantha Dutton, direttrice del programma di lavoro sociale presso l’università di Phoenix, spiegando che liberare la mente dalla pressione di prendere decisioni sulla routine giornaliera aumenta i livelli di energia e ci aiuta a adattarci più facilmente ai cambiamenti imprevisti.

“Una routine giornaliera funziona per ridurre lo stress quotidiano”, afferma lo psicologo Steve Orma, spiegando che suddividere i numerosi obblighi in sequenze da affrontare quotidianamente ci aiuta a gestire meglio tutto ciò che facciamo. “Stabilire una routine offre maggiore prevedibilità ed è un modo importante per prevenire lo stress”, afferma il medico Indumathi Bendi.

Uno studio pubblicato nel 2008 sul Journal of Personality and Social Psychology ha inoltre dimostrato che il gran numero di decisioni che prendiamo influisce sul nostro autocontrollo. Secondo uno studio di ricercatori sudcoreani, le routine quotidiane, invece, ci aiutano a spendere meno energia cognitiva in compiti ripetitivi e a favorire la concentrazione e la creatività in compiti più complessi.

Secondo uno studio della psicologa Ellen Frank, stabilire regolari schemi di sonno e routine quotidiane può migliorare i sintomi del disturbo bipolare. Esaminando 175 adulti affetti da questo disturbo, la dottoressa Frank ha scoperto che i pazienti che avevano ricevuto una terapia comportamentale per sviluppare routine quotidiane sono stati in grado di evitare episodi maniacali e depressivi.

Le routine quotidiane e settimanali sono molto importanti nella prevenzione dell’abuso di sostanze e nel recupero precoce, secondo un rapporto del 1999 del National Institutes of Health statunitense. “Strutturare il proprio tempo è un aiuto importante per il recupero”, affermano gli autori del rapporto, spiegando che un tempo non strutturato porta alla noia e aumenta il rischio di ricadere in comportamenti rischiosi e malsani.

 

L’importanza della routine quotidiana nel raggiungimento degli obiettivi

Quando si tratta di individuare il motivo per cui ha raggiunto alcuni obiettivi e non ne ha raggiunti altri, l’imprenditore Greg Thomas afferma di sapere esattamente cosa fa la differenza: la presenza o l’assenza di una routine. “Ci possono essere altri fattori che contribuiscono al successo o al fallimento, ma il fattore chiave è il tempo dedicato all’obiettivo, e quindi un piano d’azione giornaliero (o settimanale, a seconda dei casi) che includa i passi da praticare per raggiungere l’obiettivo”, sostiene Thomas.

“Infatti, quando seguiamo un programma rigoroso, iniziamo a essere più responsabili con il nostro tempo e a capire meglio in cosa vale la pena investirlo”, dichiara Samantha Dutton.

“Il modo in cui ci svegliamo al mattino e se ci atteniamo o meno a un programma giornaliero influisce drammaticamente sul nostro livello di successo in ogni ambito della vita”, afferma l’ultramaratoneta Hal Elrod, autore di The Miracle Morning.

 

Come cambiare il mondo rifacendo il letto

“Qualcosa di così piccolo come rifare il letto al mattino ci predispone a una giornata di successo”, sostiene William McRaven, un ammiraglio della Marina statunitense che ha scritto un libro sulle decisioni e sulle azioni che cambiano la vita. “Rifare il letto è il primo risultato che registriamo nel corso della giornata e che ci aiuta a mantenere la stessa cadenza per il resto della giornata”, sostiene l’ammiraglio.

Il libro di McRaven, “Make Your Bed: Little Things That Can Change Your Life… And Maybe the World”, elabora i dieci principi che ha appreso durante l’addestramento nei SEAL della Marina statunitense (e che ha originariamente presentato agli studenti dell’università di Austin).

Rifare il letto ogni giorno è il primo di una serie di principi che lo hanno guidato in situazioni difficili nella sua carriera militare e nella vita di tutti i giorni, enfatizza l’ammiraglio.

Un sondaggio condotto nel 2019 su un campione di 1.000 persone ha rilevato un legame tra la produttività durante la giornata lavorativa e il rifare il letto al mattino: l’82% di coloro che rifanno il letto al mattino ritiene che questo li renda più produttivi per il resto della giornata e il 79% ritiene che rifare il letto faccia iniziare bene la giornata. Tre quarti di coloro che rifanno il letto dicono di dare il massimo nel lavoro, mentre solo la metà di coloro che lo lasciano sfatto dice lo stesso. Allo stesso modo, il 74% di coloro che non escono prima di aver rifatto il letto dice di sentirsi appagato alla fine della giornata (rispetto al 50% di coloro che considerano il rifare il letto come un lavoro da evitare). Infine, il 92% di coloro che iniziano la giornata rifacendo il letto afferma che gli effetti di questa abitudine sono così positivi che la consiglierebbe ad altri.

Secondo un altro sondaggio di OnePoll, si può capire molto della personalità di una persona solo sapendo se affronta o ignora questo compito quotidiano. I risultati del sondaggio suggeriscono che rifare il letto può avere un impatto positivo sullo stile di vita di una persona.

 

Il valore delle piccole cose

Si dice che le grandi gioie siano in realtà piccole gioie sommate insieme. Allo stesso modo, potremmo pensare ai risultati importanti come alla somma di piccole cose fatte con perseveranza.

“La lezione che ci insegna il rifacimento del letto è che le piccole cose contano”, afferma l’ammiraglio McRaven, sottolineando che se non si riesce a fare bene le piccole cose, non si è in grado di affrontare le questioni veramente importanti.

La verità è che i fallimenti che ci feriscono di più sono quelli che sappiamo che avremmo potuto facilmente evitare, quelli in cui la nostra mancanza di interesse, concentrazione o perseveranza ha pesato molto. Non ci lamentiamo troppo (se lo facciamo) delle opportunità che pensiamo di aver perso a causa di fattori esterni che hanno poco a che fare con il nostro impegno o le nostre capacità. Ci lasciamo abbattere non da situazioni in cui il successo era lontano chilometri, ma da quelle che abbiamo perso per pochissimo.

Svegliarsi presto, i minuti di corsa che prima ci limitavamo a sognare mentre ci rilassavamo sul divano a guardare un film, la mezz’ora di lettura che sostituisce lo scorrere dei social media e la mela che scegliamo al posto delle tentazioni zuccherine sono tutte piccole scelte che non sembrano avere molta importanza quando le facciamo, cioè fino a quando un traguardo o un bilancio finale non ci mostrano un guadagno più grande del previsto (o una perdita che non potevamo permetterci).

Se non esistono cose veramente piccole, e se la piccolezza delle nostre scelte un giorno si rivelerà oltremodo importante per la direzione che ha preso la nostra vita, allora non ci sono scuse credibili per non pianificare il nostro tempo, anche se essere organizzati non è, e non promette di essere, una seconda natura per noi in tempi brevi.

“Di tutte le parole tristi pronunciate o scritte, le più tristi sono queste: avrebbe potuto essere”, scriveva il poeta americano John Greenleaf Whittier. Alla fine, forse la tristezza più profonda sta nelle conquiste, nelle gioie e nei momenti significativi che non abbiamo permesso che accadessero perché, invece di trattare la vita come un grande progetto, ci siamo accontentati di viverla in modo disordinato.

 

 

Di Carmen Lăiu, redattrice di Signs of the Times Romania e ST Network.

Fonte: https://st.network/health/why-you-should-make-your-bed-in-the-morning-daily-routine-and-its-benefits.html

Traduzione: Tiziana Calà

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