A Sua immagine

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La riflessione di una giovane donna sull’immagine del corpo, la bellezza e l’essere una benedizione per gli altri.

 

Qualche mese fa mi è stato chiesto: “Se potessi cambiare qualcosa di te stessa, cosa cambieresti?”

Mi sono venute in mente tante cose: i capelli, la forma del corpo, i tratti del viso… la lista era lunga. Poi mi sono fermata e ho iniziato a pensare a una cosa.

E se fossi stata fatta così da mio Padre, che mi ama e mi ha creata a Sua immagine e somiglianza per essere la persona che Lui ha bisogno che io sia?

E se tutti i miei difetti percepiti fossero la benedizione di Dio sotto mentite spoglie? “Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo” (Salmo 139:14).

Naturalmente Dio ha creato delle persone perfette, ma a causa del peccato, non siamo perfetti come lo erano i nostri genitori nell’Eden. Ma forse Egli permette i segni del peccato per il nostro bene? Forse ci vengono dati dei talenti speciali per usare quei difetti per aiutare al meglio gli altri?

 

Mentre ci pensavo, ho cominciato ad applicare questa riflessione alla mia vita. Io, per esempio, sono una persona molto timida che trova stimolante il semplice parlare con le persone. Vorrei essere in grado di tenere una conversazione senza esaurire le cose da dire o andare a parlare con nuove persone senza diventare troppo tesa. Ho sempre pensato a queste mie caratteristiche come negative, mentre adesso provo a guardarle sotto una nuova luce. Forse Dio ha un piano per me che prevede di aiutare le persone, e se fossi più estroversa non sarei in grado di relazionarmi con altre persone, dimenticando di aver un estremo bisogno del Signore.

Avevo tanti pensieri, concordanti e contrastanti tra di loro, la mia mente arrancava, cercando di afferrare la luce ricevuta.

Con grande gioia nel cuore, ho iniziato a guardare i miei aspetti negativi cercando della positività.

Sono sempre stata consapevole del mio corpo, e ci sono stati giorni in cui non volevo uscire di casa né tanto meno guardarmi allo specchio. La prospettiva di Dio in tutto questo sembrava decisamente migliore.

Ho capito che forse mi è stato dato questo corpo per benedire e aiutare gli altri. “Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Corinzi 6:20).

Forse sono stata fatta così, per entrare in sintonia con le persone e relazionarmi con loro a livello personale, invece di essere ammirata e invidiata per avere qualcosa che altri non hanno.

L’immagine del corpo e il modo in cui percepiamo noi stessi sono aspetti molto importanti nella società odierna. Tuttavia, Dio non vuole che sprechiamo il nostro tempo prezioso soffermandoci su ciò che non abbiamo. Al contrario, ci insegna a essere felici di ciò che abbiamo.

Come dice la Bibbia, “Ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti” (1 Timoteo 6:8).

Custodiamo per noi stessi un tesoro in cielo, non su questa terra, che passerà, insieme ai nostri corpi (cfr. Matteo 6:20).

Deciderete oggi di trascorrere il vostro tempo cercando di benedire gli altri e di contribuire a rendere il loro percorso un cammino di gioia e, con me, cercherete di trasformare i vostri aspetti negativi in caratteristiche positive date del Signore?

 

 

Di Kate Simpson, membro della chiesa di Bowral, nel Galles del Sud

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2020/02/19/in-his-image/

Traduzione: Tiziana Calà

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