500 ANNI DOPO, RIFORMATE ANCORA…

Shares

Il 31 ottobre 2017 festeggeremo il 500° anniversario della Riforma protestante che ha così tanto modificato il paesaggio del cristianesimo dell’Europa e del mondo intero. Magazine Avventista non poteva rinunciare a quest’occasione per presentarvi un numero speciale sull’argomento.

E’ impressionante vedere come, all’inizio del XVI secolo e in tempi brevi, più fattori siano stati messi insieme per permettere alla parola di Dio di essere rimessa al centro della vita dell’uomo, di pari passo con lo sviluppo della tecnologia e la modernizzazione della società. E’ come se una mano invisibile avesse orchestrato una nuova sinfonia per un cambiamento spirituale e per la libertà di pensiero. La vera mano di Dio, non quella di Maradona (calciatore apostrofato con l’espressione “Mano de Dios”).

Uomini come Lutero, Calvino, Zwingli, Teodoro di Beza, Farel e molti altri, hanno avuto il coraggio di affrontare la potenza della Chiesa cattolica e la sua vendita delle indulgenze come risposta alle angosce delle anime, ovvero per dare la certezza della salvezza. Ma la salvezza non la si può comprare, non la si può togliere! L’uomo è salvato solamente per mezzo della fede. Questi uomini svilupparono quindi l’esegesi biblica. Il testo originale della Bibbia si trova così rinnovato. L’avvento della stampa, grazie a Gutenberg, che permetterà di duplicare la traduzione della Bibbia di Lutero in tedesco, darà “il potere della salvezza” a tutti. Tutto questo slancio dà il coraggio a numerosi principi europei di ribellarsi contro la teocrazia universale e contro il pensiero unico che dominava la società dell’epoca. Purtroppo, come altre volte nella Bibbia, è con lo spargimento di sangue che questa libertà di culto e di pensiero verrà conquistata. Ho l’impressione che le persone che hanno vissuto in quell’epoca conoscessero veramente il prezzo della libertà.

E noi, oggi? I post-moderni, le nuove generazioni, danno il giusto valore a questa libertà conquistata tempo fa? Non siamo mai stati così tanto alla ricerca di sentimenti ma allo stesso tempo così privi di senso. Vorrei che il 31 ottobre 2017, da qualche parte, qualcuno potesse di nuovo inchiodare al muro (reale o metaforico) delle nuove tesi contro l’indifferenza, la mancanza di significato, la mancanza di fede, l’egoismo, il materialismo, il consumismo, insomma, contro il mondo senza Dio! Abbiamo la libertà di pensare e di credere, ma ne facciamo un cattivo uso o non la utilizziamo affatto. Abbiamo dei diritti che sono costati la vita a migliaia di persone. La riforma, iniziata 500 anni fa, deve continuare, ma forse abbiamo bisogno di una seconda riforma, ancora più profonda della prima, per trovare l’equilibrio nella relazione con Dio e con l’uomo e ricevere così la pace dalla salvezza in Gesù Cristo.

Le ragioni che ci hanno portato alla riforma del XVI secolo sono sempre presenti: “il credere male”! L’invito alla riforma è ancora valido. Ci viene chiesto: “Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: cambiate le vostre vie e le vostre opere, e io vi farò abitare in questo luogo” (Geremia 7:3).

KAREN UDRY, AL CUORE DEL MERCY SHIPS
CAKE APERITIVO

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top