YOLANDE GREZET “HO CREATO UN’ASSOCIAZIONE DI SISTEMA DI SCAMBIO LOCALE”

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  • Yolande, ti puoi presentare?

Mi chiamo Yolande Grezet, sposata con il pastore Gilbert Grezet. Sono stata membro della chiesa di Losanna per 20 anni, poi per 7 anni a Gland, per 6 anni a Ginevra e ora, da due anni, a Clarens e Sion. Lavoro alla federazione da 25 anni.

In parallelo, sono molto sensibile al tema dell’ecologia locale. Infatti, mi sono interessata a tutto ciò che riguarda il relazionale, gli scambi interpersonali e a ciò che favorisce la diminuzione del grande consumo.

  • A parte la teoria, come si descrive tutto ciò nella tua vita?

Provo a essere attiva! Ho creato un’associazione di sistema di scambio locale (SEL) con lo scopo di favorire i legami e gli scambi di tempo, di servizi, e anche di cose. Ma l’obiettivo è soprattutto quello di aiutarsi l’un l’altro senza dover passare sempre dai soldi. È il SEL della Grande-Eau, nella regione dell’Aigle.

  • Come ti è venuta questa idea?

La storia è iniziata in Canada in una città in cui c’era tanta disoccupazione. Questo sistema è stato creato per aiutarsi a vicenda. Poi è arrivato in Francia ed esiste da una ventina d’anni in Svizzera. Quando vivevo a Begnins, un’amica mi invitò a partecipare al SEL di quella regione. Mi sembrò così interessante che, non appena mi trasferii, mi venne in mente di crearne uno. In più arrivavo in una regione dove non conoscevo nessuno: mi dissi che poteva essere una modo positivo per conoscere altre persone. Riuscii a coinvolgere tre amiche e ci lanciammo. Ora, ci sono una cinquantina di membri.

  • In pratica come funziona?

Per fare parte dell’associazione, bisogna abitare nella regione e aver incontrato gli altri membri almeno una volta. Il SEL è prima di tutto un sistema locale e di fiducia. È per questo che abbiamo una riunione al mese che permette di incontrare le persone che vogliono prendere parte al SEL.

Poi, un esempio concreto: torno dalle vacanze, il mio giardino è pieno di erbacce. Grazie a questa associazione, posso mettere un annuncio sul sito web per sapere se qualcuno può aiutarmi a tagliare l’erba del mio giardino.

Può anche essere una conversazione in inglese, regalare delle uova fresche, prestare dei travestimenti per bambini, etc.

Personalmente, ho già regalato delle verdure, ho offerto del trasporto e ne ho anche chiesto. Un giorno avevo bisogno di vasi di legno per raccontare una storia ai bambini in chiesa. Non mi andava di comprarli solo per questo. Attraverso il sito del SEL, un signore me ne ha prestati parecchi.

  • E quindi devo offrire qualcosa in cambio alla persona che mi da un servizio..

Non per forza. È un sistema di scambio ma non obbligatoriamente tra le due persone. In questo sistema, abbiamo una moneta virtuale con la quale si paga, ma che in fondo non ha alcun valore, resta solo nel sito. Questa moneta permette di non essere solo dalla parte della domanda o quella dell’offerta.

  • In Svizzera, un paese ricco, questo sistema di scambio funziona davvero?

È vero che in Svizzera la maggior parte della gente non è nel bisogno. Ho comunque sentito dire che il SEL ha permesso a diversi studenti di andare avanti perché i soldi veri non vengono presi in considerazione. Hanno potuto cambiare del cibo per un servizio. Ciononostante, l’obiettivo principale è quello di creare dei legami. O se un giorno ti rompi una gamba, puoi mettere un annuncio sul sito per chiedere a qualcuno di farti la spesa. Rimanendo comunque consapevoli che gli svizzeri hanno più facilità nell’offrire che nel chiedere.

  • Quindi essere “ecologico” e cristiano va insieme?

Assolutamente sì! Corrisponde al 100% all’etica cristiana. Nella nostra società tutto è legato ai soldi, qui non si tratta di dire cosa è mio o quanti soldi ho. Al contrario, ho la fortuna di averne in abbondanza, di saper parlare inglese o di avere del tempo libero, e quindi lo condivido! E condividendo con gli altri, non inquino il pianeta. Quindi sì, essere ecologici è 100% cristiano.

  • Con la scusa del SEL hai potuto parlare della tua fede?

All’inizio no ed era intenzionale. Essendo stata io ad avere l’iniziativa di creare il SEL della Grande-Eau, non volevo che i membri dell’associazione si sentissero ingannati: non volevo che pensassero che ne approfittavo per fare proselitismo. Ma ora che Gilbert fa parte anche lui del SEL, le persone sanno che è pastore e che frequento la chiesa. Questo suscita alcune domande: due amiche hanno anche partecipato ai corsi di cucina della chiesa di Sion. È stato favoloso! Le cose si sono sviluppate in modo molto naturale e discreta. Improvvisamente, ho scoperto che ci sono diversi cristiani nell’associazione!

  • Questo potrebbe dare l’idea a una chiesa di creare il proprio SEL?

C’avevo pensato all’inizio. Ma pensandoci bene, mi sono detta che  era meglio che i membri di chiesa si mescolassero alle persone degli altri SEL. È veramente un modo per aprirsi ai propri vicini.

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